Sampdoria, Ekdal: "Giocare per la salvezza è brutto. Dimostriamo di valere di più"

Serie A

Il centrocampista svedese ha analizzato i primi due giorni di lavoro agli ordini di Ranieri nel centro sportivo di Bogliasco: "Vogliamo evitare una falsa partenza come quella dell'anno scorso". Ekdal ha poi commentato il rinnovo dell'amico e connazionale Ibra col Milan: "Non avevo dubbi, uno come lui fa ancora la differenza. Lo rivorrei con me in nazionale"

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Una stagione complicata, quella appena conclusa dalla Sampdoria. Un inizio difficilissimo, con il cambio in panchina da Eusebio Di Francesco a Claudio Ranieri, e una lunga rincorsa che ha portato a fine anno alla salvezza, ottenuta con quattro turni d'anticipo. I blucerchiati hanno ripreso gli allenamenti nel centro sportivo di Bogliasco nella giornata di giovedì, con l'obiettivo dichiarato di evitare la falsa partenza dello scorso campionato e soffrire di meno. Lo ha spiegato anche il vice capitano della Sampdoria, Albin Ekdal, intervenuto ai microfoni di Sky Sport: "L'inizio del lavoro è stato buono. Abbiamo fatto due giorni di allenamento a Bogliasco e vogliamo evitare di partire come l'anno scorso. Abbiamo sofferto troppo e giocare così è brutto. Dobbiamo dimostrare di non essere solo una squadra da salvezza".

Una stagione che, sulla falsariga di quella appena conclusa, costringerà tutte le società a osservare regole ferree per evitare un'ulteriore diffusione del contagio da coronavirus. Norme di sicurezza speciali che purtroppo sono però diventate di tutti i giorni per i calciatori, come ha raccontato lo stesso Ekdal: "Purtroppo ci siamo abituati a queste regole, questo virus ci ha cambiato la vita. Questa è la normalità oggi e dobbiamo accettarla. Non possiamo far altro che andare avanti".

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"Proteste NBA? Giusto mandare messaggi che vadano oltre lo sport"

Albin Ekdal, come gli sportivi di tutto il resto del mondo, non è rimasto indifferente di fronte a quanto sta accadendo negli Stati Uniti in questi ultimi giorni. Le proteste messe in atto dai giocatori dell'NBA, che hanno boicottato alcune gare per manifestare il proprio dissenso dopo l'ennesimo caso di violenza da parte della polizia statunitense nei confronti di un ragazzo di colore, hanno creato un inevitabile dibattito. Tra chi si è schierato a favore e chi invece si è dichiarato contrario alla protesta, Ekdal non ha dubbi: "Vedendo quello che sta succedendo negli Stati Uniti, è assolutamente giusto dare un segnale del genere. Se gli sportivi possono dare un messaggio che va oltre al proprio sport è giusto farlo. Possiamo migliorare la vita e la società in generale e abbiamo il dovere di farlo. Dobbiamo provare a fare di più che giocare semplicemente a calcio".

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"Ibrahimovic? Ero sicuro che sarebbe rimasto al Milan"

Infine, Ekdal ha concesso una battuta su Zlatan Ibrahimovic, suo compagno di nazionale dal 2011 al 2016 e fresco di nuovo contratto con il Milan: "Ero sicuro che sarebbe rimasto ancora lì, è un giocatore che può fare ancora la differenza in Serie A come ha già dimostrato l'anno scorso. Avendoci giocato insieme in Nazionale, posso dire che uno come lui ci vorrebbe sempre in una squadra".

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