Lazio-Verona, le chiavi tattiche della sfida

Serie A

Dario Pergolizzi

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La squadra di Juric ha già dimostrato di saper mettere in difficoltà qualsiasi squadra con il suo particolare modo di giocare. Per contrastarlo, Simone Inzaghi dovrà chiedere uno sforzo ai suoi giocatori migliori. Lazio-Verona è su DAZN1, sul canale 209 del telecomando di Sky

LAZIO-VERONA LIVE

Alla convincente prestazione di Dortmund è seguita una settimana abbastanza tosta per la Lazio. Le partite con Spezia e Brugge hanno messo a dura prova la squadra di Inzaghi, che in realtà in campionato non stava avendo un andamento particolarmente entusiasmante. Da un lato potremmo dire che la Lazio si sta dimostrando sempre più in grado di soffrire e ottimizzare le occasioni favorevoli, dall’altro, pur considerando la difficoltà di affrontare il doppio impegno in una stagione così densa di partite, è lecito domandarsi se questa fatica si protrarrà a lungo, e fino a quando la Lazio potrà giocare sul filo del rasoio. La partita contro l’Hellas, che in questo momento è a tutti gli effetti uno scontro diretto, potrebbe essere non solo interessante dal punto di vista tattico, ma anche indicativa sulle sfumature che i rispettivi campionati potrebbero assumere d’ora in avanti.

L’Hellas di Juric è una delle squadre più interessanti del biennio, e forse quella che ha ricavato il massimo rispetto alle individualità a disposizione. Come accade ciclicamente a tutte quelle realtà che qualcuno definirebbe “medio-piccole”, però, non basta una proposta di gioco identificativa ed efficace per arrivare a credere in un piazzamento europeo. Bisogna sperare anche che una delle “big” sbagli la stagione. Per questo motivo, a maggior ragione, fare risultato contro una Lazio che al momento sembra faticare più in campionato che in coppa, è una grossa occasione per Juric, che appena due settimane fa è anche riuscito a battere l’Atalanta.

Le scalate in marcatura dell’Hellas

L’Hellas è uno degli esempi più fruttuosi di marcatura a uomo nella zona in fase di pressing medio-alto, in questo momento. Il tipico 3-5-2 della Lazio si contrappone quasi specularmente al sistema di Juric, il 3-4-2-1. Non trattandosi di una marcatura integralmente a uomo, però, l’esigenza principale è quella di mantenere bilanciata la struttura senza rinunciare all’aggressività. Per questa ragione le scalate in avanti sono sempre accompagnate da un cambio di marcatura sul riferimento più avanzato della squadra avversaria, così da non lasciare uomini liberi tra le linee e costringere l’avversario al lancio lungo o all’errore.

 

Zaccagni e Barak, che operano tipicamente alle spalle della punta, Di Carmine, hanno il compito di uscire sul difensore centrale di parte all’innesco del passaggio, partendo però da una posizione più arretrata, che tipicamente consente loro di fare da schermo, in un primo momento, al mediano più basso. Dovendo uscire forte al momento del passaggio, l’uomo che si trova alle spalle deve essere subito preso in consegna da uno dei mediani dell’Hellas. Questa prima scalata crea l’esigenza di accorciare in avanti con tutto il resto della squadra, ed è su questa capacità di difendere aggredendo in avanti che l’Hellas sta costruendo le sue fortune.

Le scalate difensive del Verona

Un esempio della scalata in una partita recente contro un’altra difesa a 3, quella dell’Atalanta. Appena Gollini muove la gamba per passare il pallone a Toloi, Zaccagni anticipa la pressione lasciando de Roon, su cui si alzerà Ilic. Allo stesso modo, Dimarco parte da una posizione più arretrata sul giro palla dal lato opposto per alzarsi su Hateboer solo al momento del passaggio.

 

La Lazio gioca con un vertice basso fisso di fronte ai 3 centrali, ed è possibile che verrà preso in consegna dal trequartista, pronto a sganciarsi in avanti sul passaggio verso il braccetto della difesa avversaria. L’atteggiamento delle mezzali di Inzaghi, però, è asimmetrico e potenzialmente impegnativo da gestire. Milinkovic-Savic tende ad alzarsi più di Luis Alberto, per cui è possibile che sarà lui ad essere preso in consegna da uno dei difensori centrali di Juric, dando così la possibilità ai mediani (Tameze, Miguel Veloso o Ilic) di scalare in avanti sul vertice basso. Luis Alberto non è al meglio, così come altri giocatori importanti della Lazio (Immobile, Leiva, Correa), e la sua assenza potrebbe essere una fortuna per l’Hellas, trattandosi del giocatore avversario più creativo e capace di gestire i ritmi di gioco. Non avendo certezza fino all’ultimo sul suo impiego o meno, i veronesi dovranno essere bravi, eventualmente, ad adattarsi. Per il tipo di gioco di Juric, la preparazione della partita è fondamentale, ma finora l’Hellas ha mostrato anche una buona capacità di adattamento alle situazioni dinamiche del gioco, grazie anche all’influenza evidente del suo allenatore da bordo campo, uno dei più riconoscibili dai microfoni in questo periodo di stadi vuoti.

 

Infine, l’Hellas tende a difendere con forte orientamento sull’uomo sul lato palla, bilanciando il tutto con una scalata in copertura sul lato debole, con il quinto opposto che si abbassa, ma all’occorrenza questo atteggiamento si verifica anche più avanti: contro determinati avversari, il Verona può scegliere di non seguire in profondità il diretto riferimento con i giocatori impegnati in mediana, mantenendo un atteggiamento più cautelativo. Anche questa possibilità dipenderà molto dalla formazione e dal tipo di partita che si troverà a giocare la Lazio a centrocampo.

 

Cosa può fare e cosa deve evitare la Lazio

Il miglior modo per manipolare l’atteggiamento aggressivo dell’avversario in marcatura è la mobilità, unita alle rotazioni posizionali. La Lazio non è una delle squadre più imprevedibili sotto questo aspetto, ma la qualità tecnica a disposizione e la precisione delle giocate la rendono comunque particolarmente temibile quando si tratta di pescare rapidamente l’uomo libero nello spazio, anche a distanza. Milinkovic-Savic, pur con un uomo addosso, è una cassaforte, e la sua intesa con Lazzari sulla fascia destra può essere un’arma per giocare delle combinazioni veloci e attaccare la profondità lateralmente, dopo aver attirato in avanti difensore ed esterno avversari.

Una combinazione offensiva del Cagliari

Una delle migliori occasioni per il Cagliari nell’ultima partita nasce proprio con una verticalizzazione su Joao Pedro che viene incontro, e che pesca poi Zappa sulla corsa, alle spalle dei difensori di Juric. Una giocata molto simile a quella tipica tra Milinkovic-Savic e Lazzari.

 

I difensori dell’Hellas non sono particolarmente veloci in campo aperto, nonostante il loro atteggiamento spregiudicato. Il funzionamento dell’intera impalcatura difensiva di Juric si basa su un’attentissima gestione dei tempi e sulla lettura delle posizioni e delle posture da tenere. Anche per questa ragione, pur essendo tra le squadre che concedono più xG su azione manovrata (sedicesima, con 1.48 a partita) il valore medio degli xG per tiro concessi è al contempo molto basso (0.11), il quarto valore più alto del campionato.

 

La contrapposizione con un attacco particolarmente abile ad attaccare la profondità e allungare l’avversario, come quello della Lazio, è potenzialmente problematico per lo stile difensivo dell’Hellas, che per questa ragione potrebbe decidere di non concedere la parità numerica alle punte di Inzaghi, accentuando la copertura. Certo, se Immobile non dovesse essere al meglio, così come Correa, la Lazio perderebbe le sue risorse principali sotto questo aspetto.

 

Nonostante il buon rendimento delle seconde linee in questa stagione, Inzaghi dovrà presumibilmente chiedere uno sforzo ai suoi giocatori migliori, magari facendo leva sull’interruzione temporanea degli impegni in Champions, perché sembrano essere gli unici davvero in grado di poter sfruttare le poche criticità del sistema difensivo dell’Hellas. Giocare la partita sulle corse in profondità senza palla sarà determinante per creare spazi.

 

Al tempo stesso, il rischio principale per la Lazio sono le eventuali ripartenze corte dell’Hellas, circostanza che, sebbene sia molto frequente, i veronesi riescono ancora a capitalizzare poco. La Lazio dovrà cercare di non rendere loro la vita facile, ottimizzando la sua circolazione bassa e, idealmente, accettando anche di attaccare con un buon predominio territoriale, per costringere l’Hellas a difendere basso. Molto passerà anche dalla disponibilità e dalla condizione dei suoi riferimenti offensivi. In alternativa, Inzaghi potrà valutare di lasciare il possesso all’Hellas per sfruttare l’atteggiamento molto propositivo dell’avversario (e le frequenti sovrapposizioni avanzate di difensori ed esterni) per far male in contropiede. Anche per queste sfumature l’incrocio tra la Lazio e il Verona è uno dei più interessanti di questo turno di campionato.