La pandemia ha condizionato le ricerche in rete, ma l’interesse è rimasto vivo: da CR7 all’Ariston di Sanremo, fino ai gol di Ciro Immobile, le conversazioni sono decollate appena è ripartito il campionato. L'analisi del 2020 secondo gli algoritmi di intelligenza artificiale di Kpi6
Il calcio sul web nel 2020: un anno difficilissimo. La pandemia ha condizionato le ricerche in rete, ma l’interesse è rimasto vivo: da CR7 all’Ariston di Sanremo, fino ai gol di Ciro Immobile, le conversazioni sono decollate appena è ripartito il campionato. Il 2020 sta per concludersi, l’analisi delle ricerche sul web e delle conversazioni sui social, conferma l’anomalia di un anno particolarmente complesso per il calcio italiano, e di quanto tuttora l’interesse sui temi mainstream fatichi a crescere, sebbene resti vivo. La rappresentazione grafica delle ricerche in rete del 2020 subisce pesantemente le conseguenze del Covid, osservando una rimozione collettiva delle discussioni sul calcio durante la lunga sosta del campionato.
Prima che la pandemia si manifestasse, i picchi delle ricerche si sono registrati in corrispondenza della partecipazione di Giorgina al Festival di Sanremo, con Ronaldo in platea all’Ariston. Proprio l’engagement score per tweet sul profilo del portoghese (il livello di interazioni provocato dai contenuti pubblicati) è tra i più alti al mondo, con un account che conta quasi 90 milioni di follower; in base ai numeri dei fans la pagina Twitter di CR7 è equiparabile al diciassettesimo paese al mondo per numero di persone che vi partecipano. Calcio e spettacolo all’insegna dell’intrattenimento sono una formula che provoca sempre molto interesse: il “match” tra Juve e Inter andato scherzosamente in scena a Sanremo ha incrementato la quantità delle conversazioni, e la gag con Amadeus, che ha mostrato una porzione di maglia della Juventus sotto la sciarpa, salvo poi scoprire la maglia numero 9 di Romelu Lukaku, ha indubbiamente raggiunto l’obiettivo: divertire e farne parlare il pubblico per alcuni giorni.
A seguire la polemica sugli stadi vuoti in prossimità del lockdown, il lungo inverno del calcio italiano con lo stop delle competizioni: una costante linea piatta, senza alcun sussulto, nessun thread significativo fino alla riattivazione dell’interesse coincidente con la ripresa del campionato: è cambiata così la prospettiva, il “new normal” ha lasciato spazio alle vecchie abitudini, si è ricominciato a parlare finalmente di calcio - Ciro Immobile che con i suoi 36 gol eguaglia il record di Gonzalo Higuain - e di #calciomercato con lo scambio Arthur-Pjanic tra Barcellona e Juventus. La normalità che finalmente torna d’attualità, ma che tuttavia sembra restare ancora schiacciata dalla seconda ondata dalla pandemia: il calciomercato, ad esempio, con le scarse risorse disponibili dei club e nessun acquisto clamoroso, non ha acceso l’interesse come invece ci aveva abituati negli anni passati; e soprattutto né queste prime giornate di campionato, né la Champions League, sembrano provocare grossi volumi di ricerche e conversazioni. La passione non è scalfita, ma gli effetti della pandemia sugli umori dei tifosi si fanno sentire.
Il 2020 è stato un anno particolare non solo per lo stop dei campionati, ma anche per alcuni addii pesantissimi: tra gli sportivi di cui si è parlato di più sui social in Italia troviamo Diego Maradona, Paolo Rossi, Kobe Bryant, tutti atleti capaci di creare un rapporto speciale con il nostro paese, nel quale hanno lasciato un segno profondissimo. Su Maradona in particolare le conversazioni non si sono mai spente dopo la sua scomparsa, l’analisi semantica dei contenuti evidenza emozioni distribuite nel tempo con la rabbia che ha preso il posto della tristezza. Tifosi e appassionati non si rassegnano e non dimenticano, soprattutto perché i post e i tweet associati a Maradona sui social, vanno oltre il calcio e lo sport, celebrando un’icona mondiale del riscatto, dalle tante contraddizioni.