Fiorentina, lo stadio Franchi non si può abbattere. Commisso: "Tema chiuso"

Serie A

Il Ministero dei Beni Culturali ha deciso che lo stadio Franchi potrà essere ristrutturato ma non abbattuto come nel progetto del presidente Commisso. "Vedo che c’è più interesse a conservare una struttura fatiscente di cemento armato di 90 anni...", la sua risposta. Solidarietà anche da parte del presidente della Lega, Dal Pino

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Lo stadio Franchi di Firenze non si potrà abbattere, ma si potrà intervenire sulla struttura esistente. È questo ciò che emerge dalla relazione del ministero dei Beni culturali e le attività culturali e per il turismo arrivata oggi alla Fiorentina e al Comune di Firenze che, a firma dell’architetto Federica Galloni, indica quali interventi si possono effettuare sullo stadio. In sostanza, lo stadio potrà essere coperto integralmente e le curve potranno essere avvicinate al campo di gioco, ma l’eventuale abbattimento non è stato approvato.

 

Per “salvare” il Franchi si erano mobilitati grandi nomi dell’architettura mondiale, firmando una lettera-appello contro la demolizione, consegnata al sindaco Dario Nardella da Marco Nervi, nipote dell’architetto Pier Luigi Nervi, che aveva progettato lo stadio di Firenze.

La risposta di Commisso

Un responso che non è stato gradito dalla società viola e dal suo presidente, Rocco Commisso, che adesso, attraverso un comunicato ufficiale, fan sapere che “il tema Stadio Franchi per la Fiorentina è chiuso”.

 

"In riferimento alla comunicazione ricevuta oggi da parte del MIBACT a firma del Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio”, si legge nel comunicato del club viola, “ACF Fiorentina comunica che ringrazia tutte le realtà coinvolte, che si sono interessate alla possibile realizzazione di un nuovo stadio per la città di Firenze e i tifosi della Fiorentina nello stesso luogo dove la squadra ha sempre giocato".

"Con la nuova Legge Salva Stadi credevo che per il calcio italiano specialmente in questo momento di grave crisi per tutto il Paese, il Governo potesse prendere una direzione più utile per il futuro del sistema calcio e l’economia italiana in generale", le parole di Commisso. "Purtroppo, vedo che c’è più interesse a conservare una struttura fatiscente di cemento armato di 90 anni che permettere ai tifosi di assistere a un evento sportivo con tutti i servizi moderni e i comfort di uno stadio all’avanguardia che Firenze avrebbe meritato. Ora immagino che la burocrazia italiana insieme a tutte le realtà che si sono fortemente attivate per evidenziare al Mibact la necessità di salvare il Franchi come Archistar, Fondazioni e Comitati, siano altrettanto rapidi a raccogliere i fondi necessari che occorreranno al Comune per ristrutturare lo stadio. Bisognerà assolutamente evitare che il Franchi possa diventare una struttura abbandonata e cadente nel cuore della bellissima Firenze”.

Solidarietà da Dal Pino

Il messaggio di Commisso è stato condiviso dal presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino: “È triste dover constatare come in Italia la burocrazia blocchi e rallenti qualsiasi investimento volto a creare valore”, le sue parole. “La città di Firenze ha trovato un imprenditore innamorato della squadra di calcio, pronto a investire cifre importanti e il solito masochismo italiano fa di tutto per farlo scappare. Oggi è stato approvato un progetto di riforma e ristrutturazione del Franchi in cui la Fiorentina non crede e non investirà, per cui mi chiedo a cosa sia servita una decisione del genere, se non a lasciar abbandonato lo stadio visto che non sarà ristrutturato. Mi spiace per la tifoseria viola e per gli appassionati di calcio, Commisso già col nuovo centro sportivo di allenamento ha dimostrato cosa è in grado di fare e avrebbe certamente trasformato in un gioiello il Franchi, che invece è destinato a diventare l’ennesima cattedrale di cemento nel deserto”.

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