Sampdoria Juventus, Ranieri: "Ci serviranno serenità, abnegazione e fortuna"

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Alla vigilia del match di Marassi, Claudio Ranieri svela la ricetta per affrontare la Juventus: "Serviranno serenità, abnegazione e fortuna. Siamo molto diversi dalla gara di andata e i giocatori non vedono l'ora di disputare partite come questa. La Juve ha cambiato allenatore ma sta facendo bene ed è una delle candidate per lo scudetto". Il match in diretta sabato su Sky Sport Serie A dalle ore 18

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Claudio Ranieri sfida sabato la Juventus (diretta Sky Sport Serie A ore 18) nel turno di apertura del girone di ritorno. Un match particolare per l'allenatore romano, due stagioni sulla panchina bianconera tra il 2007 e il 2009, che dopo la scoppola subita nella gara di andata, è convinto che i suoi ragazzi abbiano appreso da quella lezione allo Stadium: "La Sampdoria di oggi è molto diversa da quella dell’andata - ha spiegato Ranieri in conferenza stampa -. Sono arrivati giocatori nuovi, altri sono entrati in forma. Quindi penso che la squadra possa ancora migliorare. Come si affronta la Juventus? Con serenità e abnegazione, e anche con un pizzico di fortuna. Squadre così possono sempre sfruttare la giocata di un campione. La Juve è in lotta per lo scudetto: ha cambiato allenatore ma sta facendo bene, è una candidata al primo posto in questo campionato molto bello e aperto, sia in testa che in coda". 

"Qualità ed equilibrio, non voglio prendere gol"

Ranieri parla della motivazione di giocare partite così importanti, dopo che la Samp a Marassi ha già fatto lo sgambetto all'Inter: "Partite così  le vuole giocare ogni giocatore: l’importante è che si affrontino con voglia e determinazione, non come abbiamo fatto a Torino - ha detto il mister blucerchiato -. Novità in vista? Non sono innamorato di un sistema di gioco ed è vero che avere più qualità in campo aiuta, ma bisogna trovare l’equilibrio. A Parma ci sono stati alcuni errori: non possiamo scoprirci in quella maniera, Audero ci ha aiutato a vincere. Mi piace una squadra che giochi bene e faccia gol, ma mi piace anche non prenderli. Abbiamo dodici marcatori in rete, tantissimi: un bel segno, perché il calcio è lavoro, sacrificio e aiutarsi l’uno con l’altro". 

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