Paquetà: "Al Milan mi ero messo troppa pressione, senza Leonardo mi sono sentito solo"

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Il centrocampista brasiliano è tornato sull’esperienza in rossonero: "Sono arrivato in Francia sapendo che dovevo soltanto dare il meglio di me. L’avventura al Milan non è stata straordinaria ma mi è servita perché mi ha reso più forte"

Dopo un anno e mezzo in cui non è riuscito a lasciare il segno nel Milan, Lucas Paquetà si è rilanciato con la maglia del Lione. Nonostante tutte le difficoltà vissute nel periodo in rossonero, il centrocampista ha riflettuto su quanto sia stata formativa quell’esperienza. "A Milano mi ero messo molta pressione, anche troppa. Quando sono arrivato in Francia mi sono detto che non me ne dovevo mettere, che avrei dovuto dare soltanto il meglio di me. Se poi i gol sarebbero arrivati, tanto meglio: ad oggi ci sono, quindi va bene così. Ero consapevole delle mie responsabilità, ma poi non sempre le cose vanno come dovrebbero. A volte non c'è nemmeno motivo per un fallimento. La mia avventura al Milan non è stata straordinaria, probabilmente inferiore alle attese, ma mi è servita molto perché adesso sono un giocatore migliore, diverso, più forte, che ha ritrovato l'essenza di ciò che era al Flamengo. La pressione c'è lo stesso, ma non arriva più da me stesso" ha spiegato all’Equipe.

Paquetà: "Leonardo è stato il mio mentore"

Nei trasferimenti, sia dal Flamengo al Milan che da Milano a Lione, ci sono state delle figure fondamentali. "Leonardo mi ha aiutato molto, mi ha accompagnato. Possiamo dire che era il mio mentore, poi quando è andato a Parigi mi sono sentito un po' solo, non ancora adattato alla cultura e alla società. Quello che sono ora lo devo anche al Milan e a Leonardo, mi ha aiutato ad affrontare le difficoltà" ha proseguito Paquetà. Allo stesso modo, ha ammesso che "non sarei venuto al Lione senza Juninho. Sapeva il periodo che stavo attraversando e quando gioco voglio ripagare la fiducia che mi ha dimostrato. Il Lione mi ha cercato anche nel 2017, il mio agente me ne parlò, ma c'erano discussioni anche con altri club e forse ero troppo caro".

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