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Lo speciale: "Agnelli 100". Domani su Sky il ricordo dell'Avvocato

l'anniversario

A cento anni dalla sua nascita, il 12 marzo del 1921, Sky Sport ricorda Gianni Agnelli con lo speciale L'Avvocato. Agnelli 100, 12 marzo 1921 – 12 marzo 2021. "Tutti i capi di Stato lo chiamavano quando c'era bisogno di qualcosa", il ricordo di Marcello Lippi. In onda da domani e disponibile on demand

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Trovare una definizione che descriva, in poche parole, la figura di Gianni Agnelli è impossibile. È stato un’icona di stile ed eleganza. Il volto del capitalismo industriale in Italia e all’estero. Uno degli uomini più potenti e influenti della storia italiana del diciannovesimo secolo. Non solo, l’Avvocato ha anche lasciato un segno indelebile nella storia dello sport italiano, con due amori su tutti, la Ferrari e, soprattutto, la Juventus, della quale assunse la presidenza dal 1947 al 1954, restando per tutta la vita il tifoso numero uno del club bianconero.

A cento anni dalla sua nascita, il 12 marzo del 1921, Sky Sport ricorda Gianni Agnelli con lo speciale "L'Avvocato. Agnelli 100, 12 marzo 1921 – 12 marzo 2021”: un profilo di Gianni Agnelli, ex presidente della Juventus e della FIAT, a 100 anni dall’anniversario della sua nascita. Un viaggio a ritroso nel tempo tra ricordi, aneddoti e racconti, tra cui quello di uno dei campioni bianconeri più amati dall’Avvocato, Alessandro Del Piero. Lo speciale- accompagnato dalla voce di Federica Masolin- andrà in onda venerdì 12 marzo alle 13.15 e alle 23.00 su Sky Sport Uno, alle 13.45, 17.00, 19.30 ed a mezzanotte su Sky Serie A, oltre a essere disponibile on demand. Inoltre, alle 23.30, sempre su Sky Sport Uno, andrà in onda il documentario “Agnelli”  prodotto da HBO.

A delineare un ritratto dell’Avvocato, per Sky Sport, è Marcello Lippi, uno degli allenatori più vincenti della storia della Juventus: in 8 stagioni ha conquistato 13 trofei, 5 scudetti, 1 Coppa Italia, 4 Supercoppe, 1 Champions Leaugue, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa UEFA.

“Era considerato l'imperatore - ricorda con affetto Lippi - a livello imprenditoriale, a livello politico. Tutti i capi di Stato lo chiamavano quando c'era bisogno di qualcosa. Insomma, era un imperatore”. L’ex ct, campione del mondo nel 2006, è stato uno degli allenatori più apprezzati e stimati da Agnelli, eppure, il loro rapporto inizialmente non fu idilliaco: “Quando io arrivai alla Juventus nel '94-'95 - racconta Lippi - una volta gli chiesero: ma cosa ne pensa della Juventus, può vincere il campionato? E lui rispose: è più facile che la Ferrari vinca il Mondiale che la Juventus il campionato. E la Ferrari quell'anno non andava tanto bene, perciò fu una cosa forte”. In quella stagione, però, a metà campionato, la Juventus cominciò a inanellare una serie di vittorie cruciali, conquistò la vetta della classifica senza più lasciarla e vinse uno scudetto che mancava alla Juventus da nove anni. “Verso la fine del campionato ha ricominciato a venire a vedere la Juventus - continua Lippi - mi telefonava, mi salutava, mi faceva i complimenti, mi ridette quella confidenza che era normale che desse all'allenatore della Juventus”. 

Da lì in poi, il loro rapporto divenne un vero sodalizio: “Io lo so che a lui piaceva molto parlare con me, si parlava di tutto. Una volta, mi ricordo, venne a salutare la squadra e disse “mi raccomando, fate bene, avete l'allenatore viareggino, che è il miglior prodotto di Viareggio, dopo la Sandrelli però - sorride mentre lo dice - e perciò si scherzava spesso anche di queste cose, penso che lui apprezzasse il mio modo di fare, il mio modo di essere”. Due mesi prima della sua morte, Agnelli, che era già molto malato, chiamò a casa sua Lippi per ricordare insieme tutti i momenti più belli vissuti dalla Juventus sotto la sua guida: “Si ricorda Lippi quella vittoria là, si ricorda quando vincemmo col Real? Si ricorda quella partita? - racconta - fu il suo modo di ringraziarci per tutte le gioie che avevamo dato agli juventini, per i risultati che avevamo ottenuto. Me lo ricorderò per tutta la vita”.