Roma, Fienga: "Rinvio Juve-Napoli? Risposta Lega più ridicola della decisione"

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La Lega Serie A ha risposto al club giallorosso in merito alla richiesta di chiarimenti sulle motivazioni che hanno portato al rinvio del match tra Juve e Napoli. "Risposta più ridicola della decisione", ha affermo il CEO della Roma a margine del Collegio di Garanzia per il caso Diawara

"C'è stata una risposta più ridicola della decisione. Non ci sono state date motivazioni perché la decisione non lo necessitava, questo è quanto ci è stato detto". Il CEO della Roma, Guido Fienga, ribadisce la posizione dei giallorossi dopo lo scambio di missive tra il club e la Lega Serie A in merito al rinvio di Juventus-Napoli dal 17 marzo al 7 aprile. "Noi ora pensiamo a fare il nostro campionato e spingere affinché non ci siano comportamenti così parziali all'interno della Lega", ha aggiunto a margine del Collegio di Garanzia per il caso Diawara.

La ricostruzione

Dopo la decisione da parte della Lega Serie A di rinviare la partita tra Juventus e Napoli dal 17 marzo al 7 aprile, la Roma ha scritto una lettera alla Lega per conoscere le tempistiche e le reali motivazioni che hanno portato al rinvio del match; una decisione che – secondo quanto sostenuto dalla Roma nella lettera – favorirebbe il calendario del Napoli. Ora, come ammesso dal CEO della Roma Fienga, il club giallorosso – che nel frattempo ha formalmente chiesto il rinvio della gara contro il Napoli in programma il prossimo turno di campionato – ha ricevuto una risposta che però, stando alle parole del dirigente, non soddisfa per nulla la società romana.

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"Sanzione iniqua e sproporzionata rispetto al fatto e ininfluente ai fini del risultato sportivo". È la sintesi della posizione della Roma, tramite le parole del legale Antonio Conte, all'udienza per il ricorso davanti al Collegio di Garanzia dello Sport, presieduta da Marco Frattini, per il 3-0 a tavolino di Verona. L'errore di inserire Diawara nella lista under 22 è stato fatto "in buona fede", secondo il club giallorosso, che chiede una pena congrua.

"Evidenziamo un vuoto normativo che solo il Collegio può colmare - spiega l'avvocato Conte -. La ricostruzione fattuale dimostra come i funzionari preposti della Roma abbiano fatto il possibile per provare a risolvere il problema".  Il dibattimento dunque si sposta poi sull'alert della Lega per riscontrare l'errore e il legale giallorosso specifica: "Nessuno cerca di derubricare l'errore, ma l'induzione all'errore del delegato della Lega è palese". Secondo il legale del Verona, Stefano Fanini, il caso è simile a quello di Pescara-Sassuolo del 2017 - che portò alla sconfitta a tavolino per 3-0 degli emiliani -, "ugualmente relativo norma è in vigore dal 2014, che tutti i club hanno rispettato".

 

Similitudine riscontrata dal procuratore generale della Procura Generale dello Sport, Livia Rossi. "Non si può prescindere dai precedenti del Collegio, e in particolare dalla decisione su Pescara-Sassuolo - ha detto l'avvocato Rossi -. In entrambi i casi si è trattato di un errore che poteva essere sanato. La conclusione della procura generale non può che esser del rigetto del ricorso".  Frattini ha poi concesso al CEO della Roma, Guido Fienga, un breve intervento: "Bisogna capire di che tipo di errore si parla - ha detto Fienga -. E' stato solo formale, non si è capito a cosa si riferiva l'alert della Lega. Noi sicuramente non abbiamo tratto vantaggio, la norma a nostro modo di vedere non è equa". A margine dell'udienza, Fienga ha aggiunto: "Speriamo che la Corte accolga l'invito a riconsiderare una norma oggettivamente troppo rigida. La Roma non si nasconde, ammette le proprie responsabilità' ma senza aver avuto alcun vantaggio che invece una pena così rigida rischia di portarlo al Verona. Per noi non è simile al caso Sassuolo del 2017".

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