Hakimi: "Inter nel mio futuro, più completo con Conte. Scudetto? Ne parliamo con rispetto"
Serie AL'esterno dell'Inter tra presente e futuro in un'intervista concessa a La Repubblica: "Scudetto? Ne parliamo con rispetto, sapendo di non aver ancora vinto. Domani contro il Napoli sarà importante. Conte un fratello maggiore, per età ed esperienza, con lui sono cresciuto molto. Questa squadra farà parlare di sé anche in Europa"
"Scudetto? Ne parliamo con rispetto, sapendo di non aver ancora vinto: è l'obiettivo ma mancano ancora molte partite. Domenica contro il Napoli sarà molto importante". In un'intervista concessa a La Repubblica parla così Achraf Hakimi, tra i protagonisti dell'Inter che guida la classifica della Serie A. Alle spalle c'è un filotto di 11 vittorie di fila. L'ultima, quella conquistata a San Siro contro il Cagliari, ha tra le sue fotografie più belle c'è il bacio in fronte di Antonio Conte al numero 2 nerazzurro. "Un bellissimo gesto d'affetto, il mister è uno di noi qualunque cosa succeda. Un fratello maggiore, per età ed esperienza. Ci lascia liberi e ci permette di divertirci".
"Inter non bella? La partita non è un film"
L'Inter macina punti, 74 in 30 giornate. "Dicono che non siamo bellissimi da vedere? Una partita non è un film - replica Hakimi - nel calcio conta fare gol e non prenderne, vincere e arrivare primi nelle competizioni". In campionato sin qui Hakimi ha messo insieme 6 assist e 6 gol in 29 presenze. "Con tre centrali ho più libertà in attacco, l'attenzione per la tattica e la difesa di Conte mi sta rendendo un giocatore più completo". Con un modello ben preciso: "Marcelo. Di lui ammiro personalità, immagine e gioco". Parola di chi dal Real ci è passato, vincendo una Champions a soli 19 anni e incrociando anche Theo Hernandez: "Siamo molto amici, gran giocatore e bella persona". A Ronaldo il Fenomeno, che ha spiegato che gli sarebbe piaciuto giocare con lui, risponde: "Sarebbe stato bellissimo poter correre in fascia e servirgli un assist". Fuori dal campo, nessun dubbio sull'idolo: "Mio padre. Quando ero bambino facevo il venditore ambulante al mercato, mia madre lavorava in casa. Insieme hanno fatto grandi sacrifici per portare il pane in tavola. Anche mio fratello Nabil è un punto di riferimento, gioca anche lui a calcio in Spagna: è un buon giocatore, spero possa avere le soddisfazioni che merita".
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"Il Napoli mi ha cercato in passato"
All'orizzonte c'è la sfida al Napoli, una delle squadre che aveva sondato Hakimi prima del passaggio all'Inter: "Mi cercavano perché sono giovane e a Dortmund ho lavorato bene ma la squadra che mi attirava di più era l'Inter, un progetto di crescita". Che c'è stata: "Graduale. Molti di noi erano nuovi. Poi sono successe cose che ci hanno dato una spinta, l'eliminazione dalla Champions ci ha permesso di concentrarci sul campionato. Come crescere anche in Champions? Sono mancati alcuni dettagli, dovevamo conoscerci meglio. Questa squadra farà parlare di sé anche in Europa".
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"Fantacalcio? Contento di portare bonus"
Fino al 12 maggio per Hakimi sarà tempo di osservare il Ramadan: "Non è semplice conciliare il digiuno con allenamenti e partite: è un sacrificio importante per la mia cultura, a cui tengo molto". Un principio è rappresentato dalla lotta al razzismo: "Noi persone pubbliche dobbiamo dire al mondo che non esistono differenze e impegnarci affinché il razzismo non esista più. Abbiamo tutti un cuore e arriva un momento della vita in cui bisogna capirlo". Parola di Hakimi, benvoluto dai tifosi dell'Inter e dai fantallenatori che ce l'hanno in squadra: "Non conoscevo il fantacalcio, sono contento di aver portato bonus a chi mi ha scelto. Però nel calcio vero il primo pensiero è impedire che gli avversari arrivino alla nostra porta".