Milan verso l’Atalanta, il cerchio si chiude: Pioli non può sbagliare

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Dopo il primo match-point sprecato col Cagliari, i rossoneri attendono la partita dell’anno a Bergamo contro la Dea. Obbligatorio vincere per Pioli, lui che un anno e mezzo fa svoltò proprio dopo il 5-0 incassato al Gewiss Stadium. Da quel 22 dicembre 2019 al percorso del suo Milan, avviciniamoci alla fondamentale sfida Champions

CHAMPIONS, LE COMBINAZIONI PER QUALIFICARSI

Alla domanda se la sfida di Bergamo sia scritta nel destino e possa chiudere un cerchio, Stefano Pioli ha mezzo glissato: "Si chiuderà comunque perché è l'ultima partita - ha detto ai microfoni di Sky -, ma siamo pronti a ripartire dopo questa delusione: ci prepareremo al meglio perché l'Atalanta non l'abbiamo ancora battuta". Quello del Gewiss Stadium, comunque, rappresenta inevitabilmente il match che segnerà questa stagione dei rossoneri e la prossima, nonché il futuro e le aspettative del loro allenatore. Pioli che, proprio sul campo della Dea, un anno e mezzo fa metteva la parola fine a un periodo nero per il Milan e dava il via a un nuovo ciclo. Un ciclo di rinascita, combaciante con il ritorno 'a casa' di Ibra, e che passo dopo passo ha ricondotto il Diavolo da una zona grigia a quella che conduce all'Europa che conta, teatro nel quale i rossoneri si sentono a proprio agio come da nessun'altra parte.

Dall'Atalanta all'Atalanta: solo 4 punti in meno per Pioli rispetto a Gasp

Dopo quel clamoroso 5-0, infatti, il rendimento delle due squadre si è sostanzialmente riequilibrato (sebbene i bergamaschi abbiano già raggiunto il loro obiettivo), dimostrazione della crescita del Milan e del suo ricollocamento tra le big del campionato. 58 partite a testa da allora a oggi, con 121 punti conquistati da Pioli a dispetto dei 125 di Gasperini, differenza marcata da una vittoria (36 contro le 37 della Dea) e da un pareggio (13 contro 14) in meno per i milanesi. In questo lasso di tempo la media realizzativa dell'Atalanta è rimasta superiore (145 gol segnati rispetto ai 119 dei rossoneri), ma è stato il Milan ad avere una difesa migliore, subendo 5 reti in meno (63 contro 68).

Il rendimento di Milan e Atalanta dopo il 5-0 del 2 dicembre 2019
Il rendimento di Milan e Atalanta dopo il 5-0 del 2 dicembre 2019

Milan mai fuori dalla zona Champions quest'anno

Quel 2 dicembre 2019, giorno in cui la squadra di Pioli incassava 5 gol da quella di Gasperini, probabilmente tutti i giocatori avrebbero firmato per ritrovarsi un anno e mezzo dopo a giocarsi l'accesso alla Champions all'ultima giornata, con il destino nelle proprie mani. Sì, perché ciò che avvantaggia ancora i rossoneri - inevitabilmente delusi dopo aver sprecato il primo match point contro il Cagliari, dovuto anche a un po' di timore nell'affrontare la gara visto l'obiettivo ormai vicino - è non dover per forza dipendere dalle altre per entrare in Europa dalla porta principale. La forza dei rossoneri in questa stagione è stata anche quella di sapersi riscattare quando ormai gran parte dell'opinione pubblica la dava per spacciata, come accaduto nel netto successo per 3-0 ottenuto allo Stadium contro la Juve. Nonostante l'Atalanta sia tra le avversarie peggiori da affrontare per staccare il pass per la Champions, a dar sostegno alle speranze rossonere ci sono anche le prestazioni lontano da San Siro, con il Milan che è tra le migliori squadre d'Europa in trasferta: ha battuto Napoli, Roma e Juventus e ora vuole vincere anche contro la Dea, forte anche di una difesa che è tornata solida. Nessun gol subito nelle ultime 4, merito anche di uno straordinario Donnarumma che, anche contro il Cagliari, ha salvato i suoi con almeno due interventi decisivi. È mancato sicuramente l'equilibrio quest'anno alla squadra di Pioli, visto che è stata al comando della classifica per tutta la prima parte del campionato, salvo calare nel girone di ritorno. Ma in questa Serie A non è mai uscita dalle prime 4 posizioni e sarebbe un peccato mancare l'obiettivo proprio all'ultima tappa.

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I precedenti del Milan di Pioli contro l'Atalanta

Conquistare i tre punti contro l'Atalanta, e di conseguenza la Champions e un più che onorevole 2° posto, vorrebbe dire chiudere il cerchio per Pioli ma anche battere un tabù: quella bergamasca, infatti, resta l'unica squadra ancora non battuta dall'allenatore alla guida dei rossoneri. Dopo la goleada nella passata stagione, il Milan ha pareggiato 1-1 la gara di ritorno e poi perso 0-3, sempre a San Siro, nell'andata di questo campionato. E ultimo, ma non per importanza, vincere peserebbe tanto anche in termini economici. La Champions darebbe il via a tre mesi di gloria e un gran mercato, perdere invece comporterebbe una profonda analisi sul futuro, meno roseo rispetto alle recenti aspettative.

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