Roma, Spinazzola: "A novembre torno in campo. Mourinho ha conquistato tutti"
ROMADopo la rottura del tendine d'Achille, Leonardo Spinazzola è tornato a parlare in un'intervista rilasciata a IlRomanista. Dall'emozionante mese di luglio: "Ho riso, pianto e poi riso. Sono stato sulle montagne russe", fino a Mourinho: "Si vede che è tosto, ha già impressionato i miei compagni", passando per il suo ritorno: "Io dico che a novembre sono in campo. Vedremo..."
"Ho riso, ho pianto e poi ho riso di nuovo: sono stato sulle montagne russe". Questo il riassunto delle ultime settimane di Leonardo Spinazzola. Prima è stato il protagonista della cavalcata dell'Italia di Mancini a Euro 2020, poi si è dovuto fermare a causa di un durissimo infortunio, la rottura del tendine d'Achille accusata durante la partita contro il Belgio ai quarti di finale. Alla fine, l'Italia ha vinto gli Europei e 'Spina' è tornato a sorridere e a far festa: "Ho saltato tanto per festeggiare, ma per la vittoria dell'Europeo potevo saltare anche senza gambe. Mia moglie era spaventata: si è raccomandata che stessi attento a non scivolare. Negli spogliatoi, appena è partito lo spumante mi sono seduto da una parte: cantavo ma seduto", ha raccontato in un'intervista rilasciata a IlRomanista. Poi, si sbilancia sul suo ritorno: "So benissimo che c’è gente che dice che tornerò a febbraio o magari marzo. Ma io dico che a novembre torno in campo. Poi magari mi sbaglierò: vedremo".
"Non vedo l'ora di iniziare il programma di recupero: sono già carico"
Spinazzola ha poi raccontato i giorni dopo la vittoria dell'Europeo: "Per una settimana sono rimasto un po' stordito. L'adrenalina era a mille, mangiavo poco: avevo subito la nausea. Stavo sempre sdraiato: ho vissuto un po' sulle montagne russe. E se penso al lavoro che devo fare…". Mesi di lavoro e di recupero attendono 'Spina'. Lui è pronto ad affrontarli a testa alta: "Non vedo l'ora di iniziare. Sono già carico. A Trigoria tornerò a lavorare il 2 agosto, a un mese dall'infortunio. Farò mobilità della caviglia sotto la tutela dei fisioterapisti: ho voglia di riprendere la routine e quello farà tanto. Per sei settimane però non potrò poggiare il piede a terra: poi mi aiuterò con delle stampelle ma sempre con basso carico. Io già ora non sto fermo: ho già tolto i punti. Sto molto tempo sdraiato ma muovo il piede per far sentire al muscolo che ci sono e che deve lavorare. Già vedo i primi miglioramenti." Poi, il suo ricordo dell'attimo in cui ha capito che il suo Europeo sarebbe finito: "Non ho provato alcun dolore. Ho sentito un colpo. Mentre correvo con la coda dell'occhio speravo di vedere qualcuno dietro di me che mi avesse colpito, ma quando ho realizzato che non c'era nessuno ho capito che si era rotto il tendine. Però nessun dolore: ho pianto solo perché ho capito che cosa mi sarei perso. Il dolore l'ho sentito per la prima volta la notte dopo l'operazione, quando è svanito l'effetto anestesia. Rimproveri? No, era inevitabile. Si sono verificate una serie di cose tutte insieme: il tipo di sforzo sul tallone, il terreno sabbioso, lo scatto improvviso. Se avessi poggiato sulla punta non mi sarei mai rotto".
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"Mourinho? Uno tosto. Viña il benvenuto"
In chiusura Spinazzola ha parlato anche della Roma e di José Mourinho: "Ci ho parlato al telefono prima dell'Europeo e poi quando sono tornato a Trigoria. Ho visto un allenamento e la prima amichevole. Mi sembra una brava persona e si vede subito che è tosto: è tanta roba. I miei compagni mi hanno detto che ha lasciato subito una grande impressione. Spero che possa darci quello che ci è mancato in questi anni". L'infortunio di Spinazzola ha spinto il club giallorosso a correre ai ripari: l'esterno uruguaiano Matias Viña è a un passo. Questo il commento dell'esterno della Nazionale sul possibile futuro acquisto della Roma: "Se mi preoccupa? Per niente, anzi ne sono contento. Finché io non rientro non poteva certo giocare tutte le partite Calafiori. Viña è il benvenuto". Infine, Spinazzola ha speso due parole su Nicolò Zaniolo, a cui lega una parte dei possibili futuri successi giallorossi: "Mi sono sentito con lui, mi aveva scritto durante l’Europeo. Mi diceva che non vedeva l’ora di sfrecciare sulle fasce con me. È un animale: certi infortuni ti fanno crescere e ti fanno capire tanto della vita, dei valori più importanti: sono sicuro che lo vedremo più maturo. Può essere il suo anno: se così fosse, sarà l’anno anche della Roma".