Sampdoria-Inter, Dimarco segna un gol capolavoro su punizione: "Lo aspettavo da 17 anni"

il protagonista
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Prima da titolare con l'Inter e subito a segno con una punizione fantastica nel "sette", poi l'emozione: "Aspettavo questo momento da quando avevo 5 anni, è una sensazione indescrivibile". La storia del ragazzo di Milano che da piccolo andava in Curva Nord e che 10 anni dopo il suo esordio in nerazzurro torna a casa da protagonista

Nel 2004 un bambino di 5 anni, tifoso interista fin dalla nascita, iniziava la trafila nelle giovanili del suo club del cuore, guardando la squadra di Roberto Mancini (al primo anno sulla panchina nerazzurra) e sognando un giorno di giocare con quella maglia. Dopo 17 anni travagliati, tra prestiti in giro per l’Italia e un ritorno fugace, Federico Dimarco ha giocato la sua prima partita da titolare con l’Inter segnando un gol capolavoro. Una punizione perfetta contro la Sampdoria: rincorsa con il mancino e palla telecomandata all’incrocio dei pali. Imprendibile per Audero. Una vita intera, tra sogni e sacrifici, che ti passa in testa come il trailer di un film, mentre esulti e ripensi a come ti eri immaginato quel momento. Per 17 anni. 

La punizione perfetta di Dimarco - ©Getty

Dimarco: "Interista da sempre, andavo in curva"

Lo ha descritto perfettamente lo stesso difensore all’intervallo. "Aspettavo questo gol da quando ho iniziato a giocare all'Inter. Avevo 5 o 6 anni. Io sono interista da quando sono nato, andavo in curva da piccolo. E' ancora più bello, vale doppio questo gol", le sue parole. Non è una rete che è valsa la vittoria alla squadra di Inzaghi, ma almeno ha evitato la sconfitta. Chiamato in causa per via dell’assenza forzata di Bastoni, Dimarco si è subito fatto trovare pronto. "A Verona ho lavorato sodo per guadagnarmi questa maglia – ha spiegato a Sky -. Peccato per il pareggio, ma sono contentissimo. E’ un’emozione unica".

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Mancini lo fa esordire con l'Inter

Da Mancini a… Mancini. Dieci anni dopo l’inizio della gavetta nelle giovanili nerazzurre Dimarco fa il suo esordio con l’Inter l’11 dicembre 2014 sostituendo il suo attuale compagno Danilo D’Ambrosio contro il Qarabag. E’ un match di Europa League che conta molto poco, in una gelida notte in Azerbaigian. Poco male, è la prima assoluta con l’Inter in prima squadra. E in panchina c’è di nuovo Roberto Mancini, alla sua avventura bis in nerazzurro. Che Mancini sia nel destino del ragazzo milanese? L’attuale ct della Nazionale ci pensa e chissà che non possa presto farlo esordire anche con l’Italia. 

L'esultanza di Dimarco dopo il gol all'Inter con il Parma il 15 settembre 2018 - ©Getty

Dimarco e l’Inter: oggi "conviventi" dopo un amore a distanza

Nel 2014-2015 arriva anche l’esordio in Serie A (1’ contro l’Empoli). Poi dal 2016 inizia a girovagare in prestito a spasso per l’Italia. Ascoli, Empoli, Sion in Svizzera, Parma. Proprio in gialloblù, il 15 settembre 2018, segna un gran gol all’Inter. Alla sua squadra del cuore. L’esultanza è rabbiosa, si toglie la maglia e sembra quasi voler dire "Guardatemi, io sono qui: perché non mi riportate a casa?". E all’Inter ci torna veramente nel 2019-2020, ma per soli sei mesi: con Conte gioca 24 minuti in tutto e risaluta la Pinetina direzione Verona. Al Bentegodi con Juric si trasforma: terzo di sinistra nella difesa a 3, esterno nei cinque di centrocampo. Dimarco si dimostra giocatore duttile e anche decisivo con gol e assist. Si riguadagna la maglia nerazzurra e tre anni dopo quel gol a San Siro da avversario, adesso sogna di segnarlo da protagonista "casalingo". Nel frattempo si gode la prodezza a Marassi, po si vedrà. Dimarco è tornato, questa volta per restare.