Torino-Juventus, Juric: "A Genova città divisa in due. Qui si tifa di più per i granata"

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L'allenatore granata alla vigilia del derby della Mole: "Le due rose non sono paragonabili, ma con il tempo si migliorerà. Ho a disposizione un gruppo fantastico. Non recupera nessuno, in difesa giocherà Zima". E sul tifo: "A Genova la città è divisa a metà tra i tifosi di Genoa e Samp. Sono qui da poco ma a Torino mi sembra che la città sia granata"

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Quattro risultati utili consecutivi e stesso numero di punti della Juventus. È questo il biglietto da visita del Torino per il derby della Mole, in programma sabato alle ore 18.00 allo stadio Olimpico-Grande Torino. Una partita mai banale per i granata, ma con dei valori definiti e sbilanciati verso i bianconeri secondo Ivan Juric: "Le rose non sono paragonabili, ma con il tempo si migliorerà - spiega in conferenza stampa - L'avversario è di assoluto valore, che ha ritrovato risultato e spirito. Se non sei cattivo il giusto, hai già perso il derby. E poi devi aggiunge qualità tecniche e individuali, mettere la fame di segnare sui calci piazzati". Juric ha speso parole d'elogio nei confronti della squadra di Allegri, elencando tutte le qualità: "Hanno tutto. Possono segnare in vari modi; se li attacchi, hanno velocità con tanti singoli che sono micidiali. Sono una squadra completa, hanno ritrovato lo spirito giusto e mi preoccupa tutto. È una top squadra, non puoi lasciare niente a loro". L'allenatore, che ha già vissuto il derby di Genova, ha parlato dell'ambiente che si respira in città: "A Torino non è come a Genova. Sono a Torino da poco ma mi sembra che la squadra più tifata sia il Toro, mentre a Genova percepivo che la città fosse divisa a metà tra tifosi del Genoa e della Samp".

"Ho un gruppo fantastico"

Il Torino, tuttavia, avrà le sue armi per mettere in difficoltà la Juventus. Juric ha spiegato che non recupererà nessuno rispetto alla partita contro il Venezia, ma potrà contare sui giovani (giocherà Zima in difesa al posto dello squalificato Djidji) e sul gruppo: "È un gruppo fantastico - ammette - ci sono tanti ragazzi giovani che hanno voglia di imparare, non ho mai avuto un problema. Non ho mai dovuto spronarli a lavorare bene, ci siamo allenati con intensità. Come sempre. Stiamo facendo meglio delle mie previsioni: la squadra mi è piaciuta a Venezia, anche se alcuni la vedono in modo diverso. Voglio che continuiamo così, abbiamo tanti ragazzi con grandi margini di miglioramento anche se dobbiamo crescere nella gestione di alcuni momenti di gara"

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L'allenatore croato, infine, è tornato a parlare della qualificazione in Champions guadagnata dalla Juventus al termine della scorsa stagione anche grazie al pareggio del Verona di Juric contro il Napoli: "La cultura sportiva è sacra, l'ho imparato da Gasperini: è l'unico modo per essere uomo. In Italia si guardano queste cose, ma non mi pento assolutamente e sono orgoglioso di come il Verona ha giocato quella partita. Nessuno mi deve ringraziare, l'ho fatto solo per la squadra per la quale lavorava".

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