Dzeko: "All'Inter per vincere. Sono stato a un passo dalla Juventus"

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L'attaccante bosniaco alla Gazzetta dello Sport: "Avrei voluto vincere dei titoli già alla Roma, sono qui per colmare questa lacuna. Il primo a chiamarmi fu Kolarov, mi disse che la società mi voleva. La Roma mi aveva venduto alla Juventus, saltò tutto perché non trovarono il sostituto. Sono stato un mese con Mourinho e mi sono divertito, Inzaghi è sincero e diretto e questo è molto importante"

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Sei gol in campionato e uno in Champions League, l'impatto di Edin Dzeko sull'Inter è stato ottimo. Dopo sei stagioni alla Roma, il bosniaco in estate si è trasferito in nerazzurro con l'obiettivo di portare a casa dei trofei, impresa che non gli è riuscita negli anni in giallorosso. "Sapevo di arrivare in un grande club, avevo in testa l’obiettivo di farmi apprezzare da subito. - le sue parole alla Gazzetta dello Sport -, Volevo solo quello, poi il resto l’hanno fatto i campioni che ho trovato qui. Avrei voluto vincere qualcosa già alla Roma, soprattutto il secondo anno avevamo una squadra molto forte. Ma diventa difficile riuscirci se ogni volta vendi i giocatori più importanti. Ora sono venuto all’Inter proprio per colmare questa lacuna, voglio dare il mio contributo per vincere. Farlo, però, non è mai facile: se l’Inter avesse mantenuto Conte, Lukaku e gli stessi dell’anno scorso, non sarebbe stata comunque scontata una nuova vittoria dello scudetto". 

"Inter, mi chiamò Kolarov. E la trattativa con la Juve..."

Dzeko racconta poi un retroscena di mercato: "Il primo a chiamarmi è stato Kolarov. È stato lui a dirmi che l’Inter era interessata, che c’era la possibilità di un trasferimento: "Qui ti vogliono, vieni". Ed eccomi qua. La chiamata della Juve? Fu la Roma a parlare per prima e a mettersi d'accordo, io non sapevo neanche della trattativa, entrai in scena solo successivamente. Poi saltò tutto perché la Roma non trovò il mio sostituto". E domenica c'è il Derby d'Italia: "Ci sono in palio punti che pesano. Non c’è tanto da inventare: dobbiamo neutralizzare quello che loro fanno bene, ovvero i contropiede. Chiellini? È tra i migliori, contro di lui ho segnato il mio primo gol in Italia, ma tante volte mi ha lasciato a secco. Ecco, per domenica posso farne a meno: vorrei vincere anche senza far gol".

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"Con Mou mi sono divertito, Inzaghi sincero e diretto"

Da un allenatore all'altro: dalla possibilità di essere allenato da José Mourinho a Simone Inzaghi, ritrovato all'Inter dopo i derby da avversari. "Mourinho mi ha allenato per un mese. Dico la verità: mi sono divertito. Mourinho è Mourinho, sempre. In privato è proprio come in pubblico. Con lui c’è tutto: sa scherzare e arrabbiarsi. Sono stati allenamenti molto belli e la squadra si divertiva. Inzaghi è molto sincero e diretto, dice sempre la verità, sia quando è piacevole sia quando non lo è. Ed è questo che ci aspettiamo, perché la verità fa sempre bene: se qualcuno non ti dice le cose come stanno non potrai mai migliorare", conclude Dzeko. 

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