Roma, momento difficile per la squadra di Mourinho: l'analisi a Sky Calcio Club

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Una sola vittoria nelle ultime sette gare ufficiali, a Venezia un'altra brutta sconfitta per la Roma: a l Club di Fabio Caressa è stato analizzato il momento negativo della squadra di Mourinho, in relazione anche al lavoro dell'allenatore e alla qualità della rosa a disposizione

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Non è un momento facile per la Roma, che ha ottenuto una sola vittoria nelle ultime sette gare ufficiali tra campionato e Conference League. In Serie A tre sconfitte contro Juventus, Milan e Venezia, il pareggio contro il Napoli e l'unica vittoria in rimonta a Cagliari. In Europa, invece, il pareggio contro il Bodo/Glimt dopo la pesante sconfitta per 6-1 in Norvegia. Numeri negativi che, in questo mese di novembre, hanno fatto retrocedere la squadra giallorossa al sesto posto in classifica, dietro anche ala Lazio, a 13 punti dalla vetta. Una situazione di difficoltà analizzata così a Sky Calcio Club...

Il reale valore della Roma per Bucciantini e Bergomi

"La Roma parte dai 63 punti dello scorso anno, lontano dal gruppo delle big. Non è arrivata in classifica con Atalanta e Lazio, ma con il Sassuolo. È una squadra difficile da amalgamare, ha tanta tecnica, ma solo in una parte di campo", sostiene Marco Bucciantini e anche Beppe Bergomi è d'accordo: "Mourinho è sempre stato forte nella fase difensiva, ma non ha la struttura fra i centrocampisti e difensori per fare un certo tipo di difesa. Andrà sempre in contro a delle difficoltà. È vero che è partito con un 4-2-3-1 abbastanza offensivo, bello da vedere, creava tanto ma subiva altrettanto, qualche volta gli è andata bene ma ho sempre pensato che avrebbe dovuto rivedere qualcosa per riequilibrare un po' la squadra, che è abbastanza vulnerabile. Non so che prospettive può avere e se può migliorare quel settimo posto", conclude Bergomi.

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Marchegiani: "Giocatori cresciuti poco"

"Mourinho ha una gestione della squadra basata sugli uomini - sostiene Luca Marchegiani -. Il discorso non è nel dire se è giusto fare così o allenare in un altro modo, ogni allenatore ha un suo credo. Lui ha un aspetto positivo, la sua grande credibilità: le critiche nei suoi confronti sono sempre molto leggere e questo tiene l'ambiente al sicuro. Però i giocatori, dall'inizio dell'anno, sono cresciuti poco, anzi alcuni che sono arrivati con delle premesse (tipo Abraham), sono calati. A parte Pellegrini, non vedo nessuno che sta facendo giocando al livello delle sue potenzialità. E' questo che secondo me al momento non sta funzionando".  

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Di Canio: "Un altro allenatore sarebbe stato massacrato"

"Se ci fosse stato un altro allenatore sarebbe stato massacrato - è l'analisi di Paolo Di Canio -. Ha fatto un'epurazione voluta da lui e ha speso quasi 100 milioni: ha fatto delle scelte e si deve prendere delle responsabilità. E' lo stesso discorso che ho fatto in passato su Conte, quando si lamentava. Ovviamente è ancora presto, magari vince le prossime quattro e si risolve tutte. Ma giudichiamo quello che ha creato fin qui, a livello di spogliatoio (che è l'aspetto che gli ha creato problemi negli ultimi esoneri). Mourinho preferisce sempre i giocatori fatti e finiti, a prescindere dall'età, con cui può avere un rapporto schietto e diretto. Ha sempre costruito un'empatia incredibile, coi suoi giocatori che si buttavano nel fuoco per lui anche nelle giornate difficili. Tecnicamente ed emotivamente nella sua Roma non ci sono veri e propri leader: non c'è il rischio che pure i titolari possano perdersi per strada?".

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