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Var, per l'Aia sono 8 gli errori certi nelle prime 12 giornate. Doveri promosso

arbitri

Lorenzo Fontani

Giovedì 18 novembre a Lissone incontro fra il designatore Rocchi e gli arbitri di serie A per ripartire, dopo la sosta delle Nazionali, con più certezze e meno polemiche. Intanto l'ultimo turno è stato valutato migliore delle precedenti giornate

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Ultima sosta del 2021 per la serie A ed è tempo dei primi bilanci per gli arbitri e assistenti Var. Promosso a pieni voti Doveri dopo il derby di Milano, molto generoso ma non da Var il primo rigore concesso al Venezia, sbagliata la revisione su quello concesso all'Atalanta, ma non la decisione finale di toglierlo, sbagliatissima la revisione sul mani di Bastoni in Spezia-Torino, giustamente non assecondata da Orsato.

In 12 giornate sono 8 gli errori evidenti

Il tema dei rigorini per Rocchi è un non-tema: non li vuole, ma il Var deve intervenire comunque solo davanti all'evidenza assoluta, vedi ad esempio Milan-Verona. E' quello uno degli 8 errori certificati dalle statistiche VAR emerse dopo la dodicesima giornata. Tra gli altri il gol annullato a Linetty in Torino-Genoa e quello non annullato a Pasalic in Atalanta-Milan. L'utilità del Var rimane fuori discussione: secondo i dati Aia senza il Var gli errori sarebbero stati il 6,57% sul totale delle decisioni prese. Una percentuale che scende grazie al Var a 1,46%. Non c'è neanche un problema di eccesso o difetto di Var: il numero di interventi è appena sopra la media Uefa: esattamente una revisione ogni tre partite. Naturalmente la fanno da padrone le review sui rigori, 22, rispetto alle 15 sui gol e alle sole 3 per espulsioni. Rigori che restano ancora troppi rispetto alle medie europee, ma forse la colpa non è soltanto degli arbitri, bensì anche dell'equilibrio improvvisamente precario di troppi attaccanti in area.

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