Eriksen-Inter: la Scala, i dubbi, lo Scudetto: storia di un amore finito troppo presto
È ufficiale l'addio tra il giocatore danese e il club campione d'Italia in carica. Ripercorriamo quelli che sono stati i suoi quasi due anni in nerazzurro: dall'arrivo tanto atteso alla quasi cessione nel gennaio successivo, per finire alla rete nel derby che risultò una svolta decisiva per lo scudetto
L'ARRIVO. Il 27 gennaio 2020 Christian Eriksen approda a Milano. Il giocatore, in scadenza di contratto con il Tottenham nel giugno successivo, lascia gli Spurs dopo 6 stagioni e mezza. L'Inter anticipa la concorrenza e lo acquista nella finestra invernale, versando 27 milioni al club inglese, con un ingaggio da 8 milioni più 2 di bonus al danese. Eriksen atterra poco dopo le 10 al terminal per voli privati dell'aeroporto di Linate, poi il trasferimento alla clinica Humanitas per le visite mediche
L'ATTESA DEI TIFOSI. Ad accoglierlo davanti alla clinica Humanitas ci sono già numerosi tifosi nerazzurri che, nel corso della loro storia, poche volte avevano atteso con così tante aspettative un nuovo acquisto. Altre decine di sostenitori gli rivolgono applausi e cori all'esterno del Coni (dove si reca per l'idoneità sportiva), in un clima già festoso prima ancora della firma e dell'ufficialità del passaggio di Eriksen all'Inter
IL SELFIE. Un momento bellissimo e indimenticabile per il danese che decide di immortalare la scena. Dopo aver salutato dalla finestra i tifosi, infatti, il trequartista decide di voltarsi di schiena e scattare un selfie insieme ai suoi nuovi sostenitori. In campionato l'Inter insegue la Juventus, fuori i fan nerazzurri hanno già celebrato il loro nuovo idolo e sognano con lui di puntare con decisione allo scudetto
UN N°10 ALLA SCALA. In tutto questo non può mancare il momento della presentazione. L'Inter si prende un giorno in più per ufficializzare l'operazione e arricchirla di gustosi dettagli. L'inaugurazione della nuova avventura per Eriksen, infatti, arriva in abiti eleganti, con il danese che viene celebrato nella bellissima cornice della Scala: "Leleganza di Milano incontra la tua classe". L'effetto scenografico è da applausi, ma solo un antipasto del suo debutto nella Scala del Calcio
L'ESORDIO. Il debutto ufficiale con la nuova maglia arriva in Coppa Italia, nel 2-1 rifilato alla Fiorentina a San Siro il 29 gennaio. Un'ovazione accoglie il suo ingresso in campo, ogni tocco sul terreno di gioco nei 24 minuti (come il suo numero sulle spalle, "un passo in avanti") da protagonista è sinonimo di entusiasmo per i tifosi che riempiono le gradinate
LA PRIMA A UDINE. Dopo pochi giorni arriva per Eriksen anche il debutto in Serie A. Conte lo getta subito nella mischia dal primo minuto nella trasferta sul campo dell'Udinese: l'integrazione dei tatticisimi richiede ovviamente tempo, ma il danese dimostra di poter fare la differenza con la sua classe nel campionato italiano e raccoglie il primo successo: 0-2, firmato dalla doppietta di Lukaku
GOL EUROPEO. Quella di Udine resta tuttavia l'unica presenza da titolare fino a quando, il 20 febbraio 2020, l'ex Tottenham non torna in campo dal 1' in Europa League. In casa del Ludogorets il danese trova finalmente anche la prima rete in nerazzurro, sbloccando il punteggio prima del bis segnato da Lukaku
LA POSIZIONE È UN ENIGMA. Neanche la prima gioia personale riesce a smussare le gerarchie di Conte. Eriksen continua ad avere una difficile collocazione tattica nel 3-5-2 dell'Inter e si apre un dibattito attorno alla posizione migliore per lui: c'è chi lo vede nel suo naturale ruolo di trequartista, chi pensa che dovrebbe adattarsi come mezz'ala sinistra e chi ipotizza una nuova carriera da regista davanti alla difesa, una trasformazione "alla Pirlo" come suggerito da Ancelotti
IL LOCKDOWN. Nel frattempo arriva la pandemia e il calcio, come le principali attività mondiali, viene sospeso. Per Eriksen è una situazione che rallenta il processo di crescita ma gli concede dall'altro lato il tempo per entrare nei meccanismi di Conte. "Corro in cantina, dove ci sono circa 70 metri tra un’estremità e l’altra, in mezzo c’è una curva - racconta così la sua quarantena al quotidiano danese Jyllands-Posten -. Non tocco il pallone da sette settimane, è la pausa più lunga senza il calcio nella mia vita. Mi manca"
ERIKSEN-OUT. Alla ripresa il danese può l'essere l'arma in più per il finale di stagione, ma Conte continua a non 'vederlo'. Il punto più basso si raggiunge prima tra Verona e Torino e poi tra Napoli e Atalanta, quando viene fatto entrare a gara in corso solo a un passo dal 90' e in totale non riesce ad accumulare neanche un quarto d'ora di gioco
KO IN FINALE. Eriksen non riesce a conquistarsi una maglia da titolare neanche per la finalissima di Europa League contro il Siviglia. Conte lo inserisce al posto di Gagliardini per gli ultimi 12 minuti, con il risultato già compromesso per i nerazzurri, ma non basta a cambiare il corso della partita e del torneo. Un'altra esclusione (e seconda finale di fila persa dopo quella di Champions con gli Spurs) che alimenta già i rumors in merito a una possibile futura cessione...
AUTUNNO IN PANCHINA. Il giocatore, nonostante le difficoltà vissute nella prima parte del 2020, non lascia Milano e gioca da titolare nella prima della nuova stagione, vinta 4-3 contro la Fiorentina. Sembra l'inizio di un nuovo corso, ma è solo un'illusione: in Champions matura appena 99 minuti, in campionato parte solo altre tre volte dal 1' fino a metà dicembre e poi raccoglie solo altri 20 minuti nelle successive 8 giornate. La cessione nel mercato di gennaio sembra inevitabile...
IL DERBY DELLA RISCOSSA - Arriva il 26 gennaio e per il danese rischia di essere uno degli ultimi giorni a Milano. Lo stesso giorno, tuttavia, si gioca il derby di Coppa Italia e il destino regala ad Eriksen un'occasione di riscatto: la sfida è ferma sull'1-1, dopo un'emozionate e burrascoso botta e risposta Ibra-Lukaku, e Conte sceglie l'ex Tottenham per risolverla e volare in semifinale. Al minuto 7 di recupero, direttamente su punizione, il giocatore classe '92 infila la sfera all'incrocio e fa impazzire il popolo nerazzurro per il gol-qualificazione
LA SVOLTA. Il canto del cigno di Eriksen? No, perché il gol nel derby restituisce fiducia al danese e nuove prospettive a Conte. Dal "non è funzionale", pronunciato da Marotta appena un mese prima, il giocatore diventa un punto di riferimento per la rimonta sul Milan e la lunga corsa verso lo scudetto. Gioca 90 minuti contro il Benevento, va in panchina contro la Fiorentina e poi parte da titolare in 11 delle successive 14 giornate (entrando nelle restanti 3)
MEZZALA ATIPICA. La crescita tattica di Eriksen porta a un filotto di sole vittorie che proietta l'Inter verso il 19° tricolore. "Il tempo è galantuomo - spiega Conte nel commentare l'evoluzione dell'ex Spurs -. Dovevo trovare il modo di valorizzare le sue caratteristiche senza penalizzarci. È una mezzala atipica, abbiamo cambiato assetto per lui, ora siamo senza trequartista ma aiuta Brozovic in costruzione e ha la possibilità di sganciarsi, ma meno rispetto a Barella. Si è messo a disposizione in entrambe le fasi, è un ragazzo che il calcio lo capisce"
ERIKSEN SCUDETTATO. A distanza di 8 anni dall'ultima volta il giocatore danese torna a vincere un trofeo. L'Inter vince a Crotone il sabato, l'indomani il Sassuolo ferma l'Atalanta e consegna alla squadra di Conte l'aritmetica certezza del tricolore. E su questo scudetto ci sono anche le mani, anzi i piedi, di Christian Eriksen: approdato da eroe, sprofondato nelle sabbie mobili e poi risalito verso il trono della Serie A
LO CHOC EUROPEO. La gioia dello scudetto anticipa l'inizio dell'avventura a Euro 2020, manifestazione rimandata di un anno a causa della pandemia. L'inizio, però, è da incubo. Nella gara inaugurale per la sua Danimarca contro la Finlandia, il giocatore nerazzurro accusa un arresto cardiaco in campo e rischia di perdere la vita: viene salvato dall'intervento tempestivo di Kjaer, prima, e dei medici poi
FUTURO ALL'INTER?. Il 3 agosto Eriksen torna a Milano per incontrare Marotta e sottoporsi ad alcuni esami per approfondire quanto successo agli Europei, decisivi per capire se potrà ricevere o meno l'idoneità medico-sportiva per la prossima stagione di Serie A. Il giorno seguente il danese si reca anche ad Appiano per salutare i suoi compagni di squadra e lo staff che lo accolgono calorosamente
IL "RITORNO" IN CAMPO. Un po' di corsa e qualche tocco al pallone. Quasi una rinascita per il classe '92 che, a poco meno di sei mesi da quel maledetto Danimarca-Finlandia, torna ad allenarsi e prova a rivivere la sua normalità a Odense, città danese nella quale il giocatore nerazzurro ha una villa vicina al centro sportivo dell'OB, club di Superliga
LA RESCISSIONE CON L'INTER. Il defibrillatore sottocutaneo che gli è stato impiantato dopo il malore accusato in Danimarca-Finlandia non può essere espiantato e ciò impedisce di ricevere l'idoneità sportiva in Italia. Se ne vanno così le ultime speranze di Eriksen di proseguire la carriera in Serie A. Il 17 dicembre 2021, a meno di due anni dal suo arrivo, il giocatore danese rescinde ufficialmente il contratto con l'Inter. Le due parti si separano per cause di forza maggiore ma resterà "Un legame indissolubile".
