Roma, Pellegrini: "Mourinho la persona perfetta al momento giusto. Lavoriamo per vincere"

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Il capitano giallorosso traccia il bilancio del 2021: "L'arrivo di Mourinho è stato un fulmine a ciel sereno. Ho 25 anni, gioco nella Roma e ho voglia di vincere. La fascia da capitano è un impegno che sento molto. Il rinnovo? Una formalità"

"Un fulmine a ciel sereno". Così Lorenzo Pellegrini dipinge l'arrivo di José Mourinho alla Roma. In una lunga intervista al sito ufficiale del club, il capitano giallorosso ha ripercorso le tappe del 2021 parlando proprio dell'allenatore portoghese, spendendo per lui parole d'elogio: "L'arrivo di Mourinho è stato un fulmine a ciel sereno: nessuno si aspettava una notizia come questa - spiega Pellegrini -  La cosa che più mi piace di lui è che gli interessa solo una cosa: continuare a lavorare per cercare di vincere. Questo è quello che anche io voglio più di tutto. Ho 25 anni, gioco nella Roma e ho voglia di vincere. Tutti nel nostro lavoro vogliamo realizzarci e io come calciatore voglio vincere, voglio arrivare primo. Mourinho è esattamente quello di cui la Roma, i giocatori, i dipendenti, lo staff e i tifosi avevano bisogno. Penso che sia la persona perfetta al momento giusto". 

"Vogliamo che la Roma diventi una squadra vincente"

Con l'arrivo di Mourinho nella capitale la parola d'ordine per Pellegrini è una sola: vincere. "Abbiamo iniziato un nuovo ciclo - racconta il centrocampista - con l’allenatore più vincente che c’è e che ha fatto la storia del calcio, con dei nuovi presidenti che tengono alla Roma come ci teniamo tutti, con tutte le persone che ogni giorno vengono a Trigoria. L’obiettivo di tutti è cercare di migliorarsi sempre e di portare la Roma a essere una squadra vincente, non una volta ogni 20 anni ma sempre in grado di competere per la vittoria". Una crescita che passa, tuttavia, dagli alti e bassi della Roma come la vittoria contro l'Atalanta e la sconfitta contro la Sampdoria: "Credo che a Bergamo abbiamo acquisito la consapevolezza di poterci confrontare con le squadre che ci precedono in classifica e che vengono da percorsi più consolidati - aggiungete Pellegrini - mentre con la Sampdoria abbiamo perso un’occasione alla nostra portata. Ecco, nel bene e nel male dobbiamo ripartire proprio da queste due sfide e lavorare sodo alla ripresa".

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"Capitano? Sento l'impegno. Il rinnovo una formalità"

Il 2021 di Pellegrini, però, è segnato anche da altri due eventi: da una parte la "promozione" a capitano, dall'altra il rinnovo di contratto con la Roma: "Essere diventato il capitano per me è un onore incredibile oltre che una responsabilità - racconta - però mi sarebbe piaciuto diventarlo in maniera diversa. In quel momento la società ha ritenuto opportuno che il capitano diventassi io, ma per me Edin Dzeko restava uno dei capitani anche senza la fascia, così come lo ero io in precedenza o come lo sono tuttora Mancini e Cristante. La firma del rinnovo per me è stata solo una formalità. Con la mente, con la testa, con tutto me stesso sono stato sempre qui e sono orgoglioso di essermi legato alla squadra della mia città. La fascia da capitano per me è una responsabilità da onorare davanti a tutti in partita, ma anche ogni giorno con i miei compagni e con tutte le persone che lavorano a Trigoria. Questo è un impegno che sento molto".

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"Spinazzola tornerà più forte di prima"

Un passaggio, infine, anche sulla vittoria dell'Italia agli Europei. Una competizione alla quale Pellegrini non ha partecipato a causa di un problema fisico ("sono stato in contatto con i compagni, si sentiva che c'era qualcosa di magico nell'aria") e segnata dall'infortunio di Spinazzola: "Quella sera ero a cena con mia moglie e ci si è rovinata la serata - spiega il capitano della Roma - Ho capito subito che si trattava di un infortunio grave. Quando l‘ho visto a terra a piangere è stata una pugnalata. Ho iniziato a chiamare i dottori della Roma per sapere se avessero aggiornamenti. Ma sono sicuro che Leonardo tornerà più forte di prima: non è fantastico solo come calciatore ma anche come persona".