Inter-Juventus, Chiellini: "Loro favoriti. Ko Chiesa una botta per tutto calcio italiano"

SUPERCOPPA

Il capitano della Juventus verso la sfida all'Inter: "A ottobre, quando erano a -7 dalla prima, ho detto a Bastoni che il campionato poteva perderlo solo l'Inter. Loro sono più forti ma non partiamo sconfitti. CR7 perdita importante, nascondeva i nostri problemi. L'infortunio di Chiesa è una botta per tutto il calcio italiano"

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Come stai? Pronto a scendere in campo dall'inizio? Come si vive questa vigilia?

"Sto bene, ho avuto feste di Natale travagliate come tanti italiani. Per fortuna a casa siamo sempre stati tutti bene. Domani sarà una finale diversa dagli anni passati: non partiamo favoriti però ho perso anche tante finali dove partivo da favorito. Sono contento che si giochi a San Siro, è uno stadio bellissimo. Ci dispiace che non sia a capienza completa ma dobbiamo accontentarci visto l'andamento dei contagi".

 

Come si prepara una finale in cui la Juve non è favorita?

"Se ne parlava già a maggio scorso quando abbiamo giocato in Coppa Italia contro l'Atalanta. L'Inter è forte, è la favorita per la partita. Però è una partita secca, può succedere di tutto e quando non sei favorito c'è ancora più voglia di dimostrare di poter vincere un trofeo".  

 

Ti aspettavi un Inter così forte nonostante le partenze di Lukaku e Hakimi? E una Juve alla ricerca di identità?

"A ottobre, quando erano a -7 dalla prima, ho detto a Bastoni che il campionato poteva perderlo solo l'Inter. Ha la rosa più completa, giocatori che giocano 38 partite su 38. Non mi sorprende vederli in vetta. Per quanto riguarda noi, la perdita di Cristiano Ronaldo è pesante: copriva anche dei problemi che tante squadre hanno. Mi aspettavo un anno di fatica e sofferenza, alla fine siamo la squadra dell'anno scorso con Locatelli e Kean e senza Cristiano. C'è però la consapevolezza del fatto che con il lavoro i risultati possono arrivare".

 

Da Roma sono arrivati tre punti ma la Juve ha sofferto.

"Abbiamo subito qualcosa sui calci piazzati ma per il resto è stata una partita equilibrata, infatti al riposo eravamo sull'1-1. Però a inizio secondo tempo ci siamo assentati mentalmente, dobbiamo crescere su questo. Ci è già capitato e rischi di buttare via punti decisivi".

 

Come si risolve questo problema?

"Credo con la comunicazione. Aiutandosi l'un l'altro a percepire sempre il pericolo, in tutto e per tutto. Siamo 11 in campo, ci sta che in 90 minuti capiti un momento in cui sei più affaticato. L'aiuto collettivo fa superare le difficoltà".

 

Hai avuto modo di parlare con Chiesa dopo l'infortunio?

"L'ho fatto subito, ci siamo resi conto della gravità dell'infortunio già in panchina. Gli sono stato vicino come un fratello maggiore, come tutti gli altri. Avrà bisogno del supporto di tutti nei prossimi mesi. Non sarà semplice adattarsi ai cambiamenti del corpo. Faccio un appello per il regolamento: non ha senso che chi è ammonito o espulso in campionato debba saltare una finale. Non è logico, spero che chi di dovere faccia qualcosa. Cambiamola questa cosa perché in una finale ci devono essere i migliori, se ne sono lamentate tutte le squadre in questi anni ma non è mai cambiato".

 

La Supercoppa può essere il clic per la svolta sulla stagione?

"Penso che a prescindere dal risultato non sarà una partita decisiva. Dobbiamo andare avanti per la nostra strada con grande costanze. Le iniezioni di fiducia sono importanti ma così come non devi volare in alto per due vittorie, non devi volare in basso per un risultato negativo. Ci vuole calma, bisogna avere sempre equilibrio e lavorare".