Nainggolan: "Tutti bravi a giudicarmi. C’è chi beve più di me ma lo fa a casa"

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L'ex centrocampista di Cagliari, Roma e Inter su La Repubblica: "Se uno fa tardi, beve,  e fuma una sigaretta ai miei occhi non fa niente di sbagliato. L'audio ai tempi dell'Inter? Era veramente mio, non mi sentivo a mio agio e volevo tornare a Roma"

NAINGGOLAN: "SOGNAVO DI CHIUDERE LA CARRIERA A CAGLIARI"

"Di me si sa tutto perché esco, mi vedi nei locali. C’è chi beve più di me ma lo fa a casa e non lo sa nessuno. Se uno fa tardi, beve, fuma una sigaretta, ai miei occhi non fa cose sbagliate". Radja Nainggolan dice la sua, senza filtri. Lo fa in un'intervista a Repubblica. Oggi all'Anversa, città dove è nato e tornato a giocare, l'ex centrocampista di Inter, Roma e Cagliari  non ha dimenticato la Serie A: "Il livello è diverso - assicura - le piccole giocano a viso aperto perché sanno che c’è qualcosa da prendere ovunque".

"Rimpianto Roma: record di punti senza vincere trofei"

Il centrocampista belga ("Mi è mancato un Mondiale, ma dopo l’ultima esclusione dalla nazionale ho detto basta") ripercorre le tappe della sua carriera in Italia. Inevitabile passare per la sua Roma e la Roma di oggi: "Zaniolo è un grandissimo giocatore ma quando la squadra non gioca bene contro le grandi, e negli ultimi anni di queste partite ne ha vinte poche, anche lui non fa la differenza - sottolinea -  noi di giocatori di personalità ne avevamo un’infinità: Dzeko, Totti, De Rossi, Strootman, Salah, Alisson. Ho giocato con gente come Lukaku, Hazard, De Bruyne. Ma il massimo è stato giocare con due icone come Totti e De Rossi. Il rimpianto è aver fatto il record di punti e non aver vinto nulla". 

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"Spalletti fondamentale, con lui la mia miglior stagione"

Sulla panchina giallorossa oggi c'è José Mourinho, che per Nainggolan può assicurare la svolta: "Penso sia una grande persona, i suoi giocatori mi dicevano che sa conquistarti solo con le parole. E dice le cose dirette". L'allenatore che ha inciso però più di tutti nella sua carriera è "Luciano Spalletti: con lui ho fatto il miglior anno della mia carriera, a livello di squadra e individuale". E c'è spazio anche per commentare il rapporto tra Spalletti e Totti a Roma: "Sono neutrale. Totti non ha mai chiesto di giocare titolare, si sentiva preso in giro perché era il suo ultimo anno e giocava 5 minuti sul 2-0. Mi sentirei preso per il c**o anche io. Ma non hanno mai litigato".

"L'audio ai tempi dell'Inter era veramente mio"

Dopo Roma, Nainggolan è passato all'Inter. In nerazzurro ha giocato 33 partite in un anno e mezzo, intervallate dal prestito a Cagliari: "Dopo il rigore sbagliato con la Lazio in Coppa Italia mi hanno iniziato a fischiare, è crollata la fiducia - ricorda -. Conte è un grandissimo allenatore ma con lui non ho avuto possibilità. Non abbiamo mai litigato: quando mi volevano mandar via, me lo hanno detto".  Ai tempi di Milano emerse anche un audio, in cui Nainggolan spiegava di voler cambiare aria: "Ero io - ammette - non mi sentivo a mio agio. L’avevo mandato a un amico di Roma ma in un attimo lo avevano tutti. Non sono stato molto intelligente". A Cagliari, dove ha giocato 188 partite con 14 reti, ha lasciato il cuore: "Sento spesso Joao Pedro, Nandez, Pavoletti - ammette-  mi dicono che dovevo essere lì. La società ha fatto altre scelte: se mi dici una cosa e non la rispetti, con me hai chiuso"