Buongiorno cerca l'ammonizione in Udinese-Torino, l'arbitro non lo accontenta
IL CASOCaso curioso nel corso di Udinese-Torino, con il difensore granata, diffidato, che ha provato a farsi ammonire per saltare la prossima partita interna contro il Venezia ed essere sicuramente disponibile per il derby contro la Juve in programma tra due giornate. Il giocatore si è tolto la maglia davanti all'arbitro al momento della sostituzione, ma il direttore di gara lo ha semplicemente invitato ad accelerare l'uscita. Il giallo scatta in automatico soltanto in caso di esultanza dopo un gol
Ha 'cercato' il cartellino giallo che gli avrebbe fatto saltare la prossima partita di campionato, quella interna contro il Venezia, e che gli avrebbe permesso di avere la sicurezza di essere a disposizione per il match più sentito, il derby contro la Juventus in programma tra due turni, il prossimo 18 febbraio. Ma Alessandro Buongiorno non è riuscito a raggiungere il suo obiettivo: impiegato dall'inizio nella gara poi persa dal Torino sul campo dell'Udinese, il difensore granata - diffidato - si è reso protagonista di un gesto plateale al momento della sostituzione, avvenuta al 52'. Quando è stato richiamato in panchina da Juric, infatti, il classe '99 ha tentato di farsi ammonire togliendosi la maglia davanti al direttore di gara, il signor Antonio Rapuano, che però non lo ha "accontentato". Buongiorno ha poi provato a perdere tempo in attesa del giallo che però non è stato estratto dall'arbitro, il quale si è limitato ad invitare il giocatore ad accelerare i tempi di uscita. Una volta arrivato in panchina, il difensore è apparso visibilmente nervoso: nel caso in cui venisse impiegato contro il Venezia, dovrà fare molta attenzione a non prendere un'ammonizione che a quel punto peserebbe ancora di più. Non si troverà nella sua stessa condizione Rolando Mandragora, anch'egli diffidato prima di Udinese-Torino: il centrocampista è stato addirittura espulso e salterà dunque la prossima partita.
Perché l'arbitro non ha ammonito Buongiorno
A termini di regolamento, l'ammonizione ad un giocatore che si toglie la maglia scatta in automatico soltanto in occasione dei festeggiamenti per un gol. È esemplificativo in questo senso il caso di Nicolò Zaniolo, ammonito per aver esultato sfilandosi la divisa in occasione della rete poi annullata dal Var nel finale di Roma-Genoa: per il giocatore giallorosso - poi espulso per proteste - il cartellino giallo è rimasto valido. In Udinese-Torino, dunque, l'arbitro Rapuano non era "costretto" dal regolamento ad ammonire Buongiorno.