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Lazio-Napoli, Spalletti: "Vogliamo lo scudetto, sarà una bagarre solo per uomini forti"

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©IPA/Fotogramma

L'allenatore del Napoli, alla vigilia della gara contro la squadra di Sarri, è intervenuto nella conferenza stampa di presentazione: "Osimhen sta molto meglio, Lobotka viene con noi ma difficilmente partirà dall'inizio. La squadra non è appagata, vogliamo lottare per lo scudetto"

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Dopo l'eliminazione in Europa League contro il Barcellona, il Napoli è chiamato a rialzarsi. Gli azzurri nel posticipo di domenica alle 20:50 contro la Lazio dell'ex Sarri avranno la possibilità di agganciare il primo posto in classifica grazie ai pareggi di Inter e Milan. Nella conferenza stampa della vigilia Luciano Spalletti ha presentato così il match contro i biancocelesti. 

Come commenta la sconfitta contro il Barcellona?

"Mi infastidisce che non siamo stati all'altezza di noi stessi. Abbiamo un'identità di gioco da inizio anno che ci ha dato diverse soddisfazioni, però questo gioco non può prescindere dal metterci tanta tranquilità. Se nell'arco dei 90 minuti questa tranquillità ti viene a mancare è un boomerang che puà tornarti addosso. Se non riusciamo a gestire il nostro modo di giocare anche nella fase di non possesso, rischiamo di fare brutte figure". 

 

Cosa può succedere nelle prossime giornate di campionato?

"Vedo una bella bagarre, può diventare una giostra bella e crudele, per uomini forti. Ci sono molte squadre che possono rientrare in zona Champions o addirittura nella corsa per vincere lo scudetto. Conosco i miei calciatori, so che sono consapevoli del momento che stiamo vivendo e da qui in avanti deve essere una corsa a perdifiato". 

 

Alla sua squadra serve più coraggio? 

"La soluzione siamo sempre noi e tutto dipende da noi. Non so dire se potremo vincere il campionato: bisogna ammettere che abbiamo perso delle energie ma allo stesso tempo ho ancora tante fonti misteriose che possono darci delle soluzioni a tante cose. Si va a giocare con fiducia, sapendo che la nostra forza può andare oltre tutto". 

 

I suoi ragazzi hanno staccato la spina? 

"No, sono io il generatore di quell'energia e a me non ha mai staccato nessuno. Nei due gol subiti in così poco tempo c'è qualcosa da rivedere e ne abbiamo parlato, ma ho chiesto io alla squadra di fare determinate cose. Ho chiesto io di fare quello schema sul calcio d'angolo prima del gol del Barcellona, sono stato sempre io a chidere di tenere quella pressione sul secondo gol. Sicuramente abbiamo sbagliato qualcosa, ora siamo di fronte a una gara che può dare tanto. La soluzione è riuscire a giocare da Napoli, rimandendo a testa alta e guardando in faccia l'avversario. 

 

Quanto ha inciso la stanchezza contro il Barcellona? 

"Il nostro atteggiamento era corretto, se poi commetti degli errori di questo genere si mette in discussione anche l'atteggiamento. Non mi era mai capitato, da quando son qui, di vedere una squadra concedere quel tipo di ripartenza su calcio d'angolo". 

 

Un pensiero sul conflitto in Ucraina?
"Non conosco le cause profonde di ciò che accade, ma non esiste motivo che obblighi persone ad essere profughi per il mondo ed essere schiacciati dalle bombe. Bambini che devono lasciare le loro camere e sono scaraventati a dormire in strada, la vita deve essere tutelata e non c'è mai una buona ragione per fare una guerra". 

 

Ci fa un punto sulle condizioni dei suoi giocatori?
"Osimhen sta molto bene, sicuramente meglio delle gare che ha giocato in questi giorni. Lobotka viene con noi a Roma ma credo sia difficile che parta dall'inizio: oggi ha lavorato un po' con la squadra e poi ha fatto diversificato. Lozano ha scelto di non operarsi visto che le condizioni della sua spalla stanno migliorando. Anguissa ha ancora bisogno di questa settimana e poi ripeterà gli esami per valutare a che punto si trova". 

 

Sente un clima di sfiducia nei confronti del suo Napoli? 

"Sono convinto che i miei calciatori possano conservare la mia fiducia e la loro autostima sulle loro qualità. In questi casi bisogna continuare a lottare, facendo leva sul nostro gioco. Resto fiducioso sulle mie qualità, dobbiamo restare agganciati alla possibilità di regalare una gioia ai nostri tifosi che non verrebbe mai dimenticata. Siamo a un bivio: scegliere di essere dimenticati o restare nella storia del Napoli ed essere ricordati come degli eroi". 

 

La sfida con Sarri ha suggestioni particolari?

"Lui è stato a Napoli prima di me e sicuramente per chi era qui con lui il ricordo tornerà in superficie, ma per il resto è un avversario. Dobbiamo riuscire ad essere quella squadra che non rinuncia mai, se pensi di nasconderti in queste partite vieni subito stanato".

 

La squadra può essere appagata dal momento che si trova tranquilla in zona Champions? 
"L'obiettivo non sarebbe centrato qualora non riuscissimo a rimanere nella lotta salvezza. Poi c'è da guardarsi le spalle anche per la qualificazione in Champions. La strategia deve essere sempre la stessa, provare a vincere ogni partita. L'appagamento è una cosa bruttissima, se De Laurentiis se ne accorgesse entrerebbe nello spogliatoio e ribalterebbe tutto".