Juve Inter, rigore di Calhanoglu e polemiche: la ricostruzione. E Rocchi approva le scelte

JUVE-INTER
Lorenzo Fontani

Lorenzo Fontani

L'analisi dell'episodio che ha caratterizzato la fine del primo tempo di Juventus-Inter per quasi otto minuti. La ricostruzione del doppio intervento del Var in occasione del rigore decisivo realizzato da Calhanoglu. Tra i protagonisti, come all'andata tra le polemiche, ancora Alex Sandro e Dumfries. Da quanto filtra il responsabile degli arbitri Rocchi avrebbe approvato le decisioni prese nel big match dello Stadium

JUVENTUS-INTER 0-1, HIGHLIGHTS

Ancora Dumfries e Alex Sandro protagonisti di episodi contestati durante le sfide tra Inter e Juve. All'andata era stata la Juventus a beneficiare di un discusso rigore concesso dopo l'intervento del Var per un contrasto giudicato falloso dell'interista ai danni dello juventino, stavolta i ruoli si sono ribaltati, con la partecipazione straordinaria (e decisiva) di Morata. Il tutto - a quanto filtra - con l'ok alle decisioni prese da arbitro e Var da parte del responsabile degli arbitri Rocchi.

 

La ricostruzione dell'episodio: 

Al 43' del primo tempo l'esterno dell'Inter si infila tra Morata e Alex Sandro nell'area juventina e va a terra. Irrati lascia proseguire tra le proteste nerazzurre, ma viene richiamato dal Var Mazzoleni, che dal monitor della cabina di Lissone evidentemente giudica un grave errore non fischiare il rigore. I contatti su Dumfries sono due, prima Morata sul piede destro e poi Alex Sandro sulla gamba sinistra, entrambi non di particolare entità, ma soprattutto il primo per Mazzoleni configura il famigerato "step on foot", facilmente traducibile in italiano con "pestone". Una casistica tipica per la quale la direttiva chiara è di sanzionare: per questo filtra l'approvazione del designatore Rocchi rispetto all'intervento del Var e alla decisione finale (ci sarebbe anche l'ok per i mancati secondi cartellini gialli a Rabiot e Lautaro, mentre resta il dubbio sul dentro-fuori area in occasione del fallo su Zakaria)

 

Irrati va a bordo campo e decide - inevitabilmente a quel punto visto il replay - per il rigore, stavolta tra le proteste juventine. Sul dischetto si presenta Calhanoglu e quello che succede va spiegato con le pieghe del regolamento e del protocollo Var:

- Szceszny, tenendo correttamente un piede sulla linea di porta, respinge il tiro del turco, che si avventa sulla respinta insieme ai difensori della Juve, tra cui De Ligt. Il pallone carambola in mischia e viene spinto in porta dal tentativo disperato di Rabiot.  Sembra gol regolare, ma arriva il fischio di Irrati che annulla e assegna punizione alla difesa, evidentemente per una presunta carica irregolare dello stesso Calhanoglu. 

 

Qui entra in scena Mazzoleni: trattandosi di un gol annullato il Var deve naturalmente rivedere l'azione, e si accorge che non c'è nessun fallo in attacco. Ma deve esserci anche - di norma - la revisione sull'esecuzione del rigore: se un calciatore ha fatto "invasione", entrando in area in anticipo rispetto al tiro, ed è diventato decisivo sulla respinta, il Var può intervenire (se ci sono invece delle invasioni "semplici", senza interferenza nel gioco, le può rilevare solo l'arbitro dal campo).  E' il caso di De Ligt, che piomba sul pallone (non ha importanza che lo tocchi o meno, basta interferire nell'azione) dopo essere entrato in area in anticipo.

 

A quel punto attenzione però, perché una volta verificato di poter intervenire, e soltanto in questo caso, il Var deve controllare il comportamento anche di tutti gli altri giocatori: se fosse entrato in anticipo il solo De Ligt infatti, visto che subito dopo l'Inter segna, Mazzoleni avrebbe dovuto applicare la norma del vantaggio e convalidare semplicemente il gol "cancellando" il fischio sbagliato di Irrati. Ma essendo entrato in area, seppur di pochissimo, anche Dzeko, il rigore va ripetuto, come sempre quando l'infrazione è commessa da difensori e attaccanti. E stavolta è gol.