Roma-Salernitana, lite tra panchine e Mou si scusa: "E' stato detto ora andate in Serie B"

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L'allenatore giallorosso ha commentato la vittoria della sua squadra contro la Salernitana: "Oggi è stata la vittoria della panchina. Felice del supporto dato da Zaniolo, Carles Perez e Veretout, ma giovedì dobbiamo dare di più". Infine sulla corsa Champions: "Non credo al quarto posto, la Juve è forte". Poi fa chiarezza su quanto accaduto nella ripresa tra le due panchine: "Mi scuso con la Salernitana, un mio collaboratore ha detto loro 'Ora andate in Serie B'"

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Un primo tempo di sofferenza per la Roma, che va sotto 0-1 contro la Salernitana ma nel finale riesce a ribaltarla con determinazione grazie a Carles Perez e Chris Smalling. Soddisfatto della vittoria, José Mourinho è intervenuto nel post partita e ha commentato così la vittoria dei suoi: "Oggi è la vittoria della panchina. Con tre cambi abbiamo cambiato la partita con gente fresca, dando energia alla squadra. La Salernitana ha dato anche quello che non aveva, ma era difficile per loro tenere quel ritmo per tutta la gara". L'allenatore portoghese ha mostrato felicità anche per l'approccio dei subentrati: "Sono contento per Carles Perez perché è un ragazzo fantastico, lavora sempre al massimo e spesso non gioca perché per le sue qualità è difficile collocarlo in questo sistema, ma sono felice per il suo gol. Sono contento anche per l'approccio di Zaniolo, che ha giocato 45 minuti con grande forza e determinazione, sfiorando due volte il gol. Sono dispiaciuto per lui, gli è mancata solo la rete. Adesso è tornato Veretout, che oggi ha dato qualità alla squadra insieme a Cristante, che corre come nessuno fa".

"Difficile giocare giovedì e poi domenica. Non credo alla Champions"

Mourinho si è poi soffermato anche sulle difficoltà a livello fisico della squadra dopo la trasferta norvegese: "Oggi eravamo stanchi. Non è facile giocare il giovedì e poi la domenica. Sicuramente Gasperini la penserà come me, soprattutto quando si gioca in trasferta e quindi bisogna viaggiare. Alla fine abbiamo meritato di vincere, ma onore alla Salernitana che ha reso la nostra partita molto difficile". Mourinho ha poi parlato anche del ritorno di Conference League di giovedì contro il Bodo Glimt: "Giovedì dobbiamo dare molto di più, i miei ragazzi devono sentire più responsabilità verso i nostri tifosi. Non stiamo giocando per lo scudetto e vedere lo stadio così pieno, sempre, è davvero fantastico. Oggi mi è piaciuto tanto il supporto anche dei tifosi della Salernitana, che non vivono un gran momento ma oggi hanno sostenuto la squadra con amore e passione. A proposito, voglio scusarmi a nome della mia panchina per qualche parola di troppo uscita nel finale, ci tenevo a farlo". Infine Mourinho ha parlato anche di un possibile ingresso in Champions League della Roma, ma smorzando gli entusiasmi: "Non credo alla Champions, la Juve è troppo forte per perdere così tanti punti. Il nostro obiettivo è arrivare quinti. C'è un campionato tra le prime quattro e un altro tra il quinto e l’ottavo posto. La Lazio sta andando forte, la Fiorentina oggi vince a Napoli e c'è anche l'Atalanta".

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In conferenza stampa l'allenatore dela Roma prova anche a fare chiarezza su quanto accaduto durante il secondo tempo della partita, quando in diversi momenti un componente della panchina giallorossa si è rivolto in maniera poco rispettosa verso la panchina della Salernitana, facendo andare su tutte le furie prima Nicola in campo (calmato dallo stesso Mourinho) e poi l'ex direttore sportivo giallorosso, oggi alla Salernitana, Walter Sabatini, che con parole durissime ha denunciato l'episodio e accusato la Roma: "Per quello che è successo alla fine", spiega Mourinho, "quelli della Salernitana hanno ragione. Per questo come responsabile della mia panchina mi scuso per qualche parola di troppo", ha detto Mourinho. L'allenatore della Roma ha poi spiegato nel dettaglio l'accaduto: "Io non nascondo mai la verità, come fa qualche club o la polizia. Una persona della mia panchina ha detto a quella della Salernitana 'tornate in serie B'. Loro non erano contenti e mi sono scusato. Per la gente civilizzata quello che succede in campo rimane in campo, non ci sarà nessuno ad aspettare qualcuno fuori per dargli un pugno", ha concluso Mourinho.

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