Juve: più gol per blindare la Champions e per il futuro, a cominciare dal Sassuolo

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Paolo Aghemo

Paolo Aghemo

Tra gli aspetti negativi che hanno contraddistinto l’annata della Juventus emerge la scarsa concretezza sotto porta. Tra le prime dieci squadre in classifica, i bianconeri sono quelli che hanno segnato meno gol. Necessario invertire il trend, a cominciare dalla sfida col Sassuolo, per blindare il piazzamento Champions, fondamentale anche per pianificare il mercato. Tra i nomi caldi per l’estate spicca quello di Di Maria

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Juve, guarda dove…tiri! Uno dei motivi per i quali i bianconeri sono tagliati fuori dalla corsa scudetto è l’imprecisione nelle conclusioni. Non è l’unico difetto, ma è costato molto caro. La sconfitta allo Stadium con l’Inter è il grande rammarico di Allegri. Un ko pesante per il morale e la classifica, proprio quando la rincorsa al primo posto poteva diventare concreta, in caso di vittoria e quindi sorpasso ai rivali (che avrebbero avuto sempre una partita in meno). La Juve giocò un’ottima partita ma senza essere concreta. Sciupona, più che sfortunata. Il cinismo che è sempre stato un principio filosofico per la prima Juve di Allegri, si è visto solo a tratti in questa stagione, ad esempio nella doppia semifinale di Coppa Italia con la Fiorentina. Così la Juve è scivolata in classifica, povera di gol, ma non di occasioni. 

Problemi di mira

La Juve è la squadra che ha segnato di meno tra le prime dieci: 50 gol, 18 in meno dell’Inter che ha il miglior attacco. Di per sè questo dato non spiega il quarto posto. Anche perché Allegri ha sistemato la fase difensiva e infatti la squadra ha cominciato a correre in classifica dopo la sconfitta del 27 novembre in casa con l’Atalanta. Più interessante osservare il numero dei tiri totali: 479. Dunque alla Juve per fare un gol servono di media 9,6 tiri a partita. E undici squadre hanno finora fatto meglio dei bianconeri anche come percentuale realizzativa: 10,44%. 

Corto muso al...contrario

I ko in casa con Empoli, Atalanta e Inter hanno segnato il destino del campionato per Allegri e sono stati una pena del contrappasso: tutti 0-1, sconfitte per "corto muso", la filosofia più allegriana che ci sia. La scarsa capacità realizzativa è stata una delle inevitabili conseguenze dell’addio di Cristiano Ronaldo. Un particolare che non era certo sfuggito ad Allegri e alla dirigenza nel momento in cui si è deciso di anticipare l’acquisto di Vlahovic che ha alzato l’indice di pericolosità dell’attacco, ma non abbastanza per poter puntare allo scudetto. D’altronde, l’obiettivo dichiarato era che il centravanti aiutasse la squadra a centrare la zona Champions e in questo senso il suo arrivo è stato finora provvidenziale. 

Gol per Sassuolo e per il futuro

A Reggio Emilia quindi serviranno occasioni e gol soprattutto. Potrebbe tornare il tridente pesante con Morata, Vlahovic e Dybala, che si aspetta una maglia da titolare dopo la panchina "strategica" con la Fiorentina in Coppa Italia. C’è da blindare il quarto posto, imprescindibile per il futuro anche dal punto di vista economico per i ricavi che porta la Champions League. La dirigenza si sta già muovendo sul mercato con l’obiettivo di colpi che siano investimenti oppure occasioni per rispettare i nuovi parametri finanziari di un bilancio in sofferenza che chiuderà di nuovo con un pesante passivo. L’occasione d’oro potrebbe essere lo svincolato Di Maria, 34 anni. Un’operazione sullo stile Pirlo e Tevez, top player esperti in grado di far crescere tutta la squadra intorno ed essere un punto di riferimento per i giovani.  Di Maria ha segnato 12 gol come record personale in campionato nel 2019 in Ligue 1, ma soprattutto è un uomo assist: il suo sinistro ha acceso tutte le squadre dove ha giocato mandando in gol i compagni di reparto con assist che proprio non si potevano sprecare.