In Evidenza
Tutte le sezioni
Altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Napoli, De Laurentiis: "Preso Kvaratskhelia, chiedo scusa ai tifosi. Mertens? Ma dove va"

napoli

Il presidente del Napoli a Castel Volturno per una scossa dopo la sconfitta contro l'Empoli: "Ho voluto fare un discorso distensivo. Ma dobbiamo correre tutti insieme, perché quelli che affrontiamo sembrano tutti più brillanti di noi". E sul ritiro: "Roba arcaica, superata, meglio incontrarsi davanti a un buon bicchiere di vino". Parla del rinnovo di Mertens e annuncia il primo acquisto della prossima stagione: "Spero che Kvaratskhelia sia un colpaccio"

TUTTO SU KVARATSKHELIA

Condividi:

"Chiedo scusa a tutti i tifosi del Napoli per la bruttissima sconfitta di Empoli". Così il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis a Radio Kiss Kiss dopo un'intensa giornata durante la quale ha seguito l'allenamento degli azzurri a Castel Volturno. Il presidente ha confermato che il primo acquisto per la prossima stagione è stato già definito. Si tratta del giovane georgiano Kvaratskhelia della Dinamo Batumi. "Spero di aver fatto un colpaccio, è un nostro calciatore a tutti gli effetti", ha detto De Laurentiis, che poi ha aggiunto a Sky Sport24: "Come si pronuncia Kvaratskhelia? Lo inventerò. In qualche modo lo chiameremo. Sarà Zizì, non è male...". Sempre a Sky Sport 24, il presidente azzurro ha poi rivelato tante altre curiosità in un'intervista in esclusiva che vi riportiamo di seguito.

Presidente, la rivediamo a Castelvoturno

"Sono voluto venire dopo otto mesi di non assenza, ma di silenzio. Con Spalletti mi sentivo quasi quotidianamente. Un conto però è sentirsi, una cosa è farlo tutti insieme. Ieri quando sono arrivato, ho voluto fare una conversazione di verifica con tutto lo staff di Spalletti e con tutto il reparto medico. Ad un certo punto ho detto 'signori, così non andiamo da nessuna parte'.  Una cosa che mi meraviglia è che noi, finito il ritiro di Dimaro e di Castel di Sangro, siamo arrivati come se fossimo la Ferrari più veloce del mondo, con dieci vittorie e un pareggio. Però dico, che non è pensabile che io possa avere tutte queste sconfitte al Maradona. Uno può pensare, scherzando, che San Paolo si sia inquietato e che Maradona, dall’altra parte, abbia detto 'avete scomodato anche il mio nome?' In uno scherzo cinematrogratico ho detto 'signori, perdonateci. Devo chiamare a San Gennaro per sostituirvi?'

 

"L'altro giorno, mia moglie si era preoccupata perché sono tornato a casa tutto rosso, avevo delle vampate ed era un’inquietudine che saliva e per questo uno poi pensava: 'vogliono il ritiro, bene il ritiro'. Poi dopo ci pensi e dici che il ritiro appartiene ad un mondo arcaico e superato, che vuol dire il ritiro? Incontriamoci davanti a un bel piatto e un bicchiere di vino e chiariamoci. Cos’è che non va, ragazzi? È quello che abbiamo fatto ieri sera. C'erano quattro tavoli di calciatori, ad ognuno ci siamo scambiati delle opinioni, delle idee, poi ce ne siamo andati tutti a dormire. Questa mattina siamo qui per gli allenamenti. Domani faremo la stessa cosa: ci troveremo un’altra volta a cena".

 

"Ho voluto fare un discorso distensivo e di fiducia al corpo allenante e al corpo medico. 'Signori, qui bisogna che questo giorni corriamo tutti insieme'. Io vedo che le squadre che affrontiamo sono piu brillanti e preparate di noi. Questo non lo posso accettare. Perché, credo, se il Milan spende 96 milioni di stipendi per i calciatori, noi ne spendiamo 136. Io credo che da questa chicchierata molto cordiale e rispettosa, sia venuta fuori una mano tesa da entrambi le parti per dire 'signori, ci sono ancora quattro partite da giocare, noi dobbiamo portare a casa quattro punti'. Sarebbe meglio vincerle tutte ma a noi servono quattro punti. Ad inizio stagione nessuno ha parlato di scudetto, di Europa League o di Coppa Italia. Abbiamo solo detto che la nostra missione, quest'anno, è di riportare la squadra in Champions League. Tra Covid e acquisti fatti pre e durante la pandemia, siamo fuori di 220 milioni e abbiamo la squadra che è pagata piu di tutte le altre squadre come stipendi. Il programma è ritornare in Champions League? Non è importante arrivare terzi, quarti oppure secondi. Certo, l'appetito vien mangiando... Quando uno indovina le prime dieci partite dell'anno, viene da pensare che quest'anno non ce ne sia per nessuno. Spalletti ha tre anni di contratto, due fissi piu uno opzione da parte nostra. Io non ho mai pensato ad una eventuale sostituzione".

 

Ieri sera c'è stato un incontro con Mertens. Si è parlato di rinnovo?

"Uno che viene da fuori Italia come Dies e vive a palazzo Donn'Anna, dove si respira la storia da ogni pietra, si vede Capri sullo sfondo e il Vesuvio a sinistra, perché deve andare via? A me fanno ridere. Dries ha chiamato suo figlio Ciro, più di questo... Adesso deve dimostrare se vuole restare. Ho detto Ciro, perché anche lui si chiama Ciro, 'che dobbiamo fare? La palla in mano ce l’hai te, sei tu il calciatore ed è giusto che la palla la gestisca tu. Vuoi parlarne adesso? Tra una settimana, tre? A fine campionato? Il 22 ci vediamo a casa'. Lui mi ha risposto, sorridendo: 'Presidè, ce verimme'.

Il napoletano che va via è Lorenzo Insigne. A giorni si chiuderà questa storia meravigliosa col Napoli...

"Pensa che ieri sera mi dispiaceva che andasse via. Ci siamo sorrisi, gli ho stretto le spalle con fare paterno. Lui rimarrà sempre nella storia del Napoli".

 

Il prossimo anno è un anno zero visti i tanti giocatori che andranno via?

"Dobbiamo vedere. Non possiamo pensare che non ci sia un momento di grande recessione e di grande innalzamento dell'inflazione. Sarà un momento molto difficile e determinato dalla guerra. Non sappiamo nemmeno l'economia dove ci porterà. Sono molto preoccupato dall'aumento di partite volute dalla Uefa, e anche la Fifa non scherza, non si rendono conto che i tifosi sono legati ai campionati nazionali".

 

La prossima gara sarà contro il Sassuolo. A lei e il direttore Giuntoli c'è qualche giocatore neroverde che piace, come Traoré e Raspadori...

"È una bottega cara. Il Napoli deve ricominciare a trovare i gioielli. Noi abbiamo trovato gioielli grazie alla professionalità di Rafa Benitez e non finito mai di ringraziarlo".

 

Koulibaly è il capitano perfetto?

"Koulibaly è Koulibaly. Noi lo chiamiamo Kouli".

 

Ha imparato a dire Kvaratskhelia?

"No, glielo inventerò, come ho fatto per Zapata, che lo abbiamo chiamato Duvan. In qualche modo lo dovremmo chiamare. Sarà Zizì…"