Trentalange: "Var? Deve esserci specializzazione. Gli arbitri presto parleranno"

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Le parole del presidente AIA a margine del premio Bearzot: "Si deve andare verso una specializzazione del Var, si devono allenare a fare quello. Rocchi ancora designatore? Ha ottime possibilità. Arriveremo ad aprirci alla comunicazione"

"Serve una specializzazione del Var". Parole chiare quelle pronunciate dal presidente dell'AIA, Alfredo Trentalange, al Premio Enzo Bearzot, tenutosi al Salone d'Onore del Coni. Il numero uno degli arbitri si è soffermato sulle polemiche arbitrali legate al Var, spiegando che ben presto potrebbero esserci direttori di gara specializzati solo sulla revisione degli episodi: "Pensiamo debba esserci una specializzazione del Var - spiega - si devono allenare a fare quello. Credo si debba andare verso una specializzazione, un po' come avvenuto con gli assistenti, che nascono arbitri e poi diventano assistenti". Trentalange, intanto, ha espresso fiducia nei confronti del designatore di Serie A e Serie B, Gianluca Rocchi, in vista di una sua possibile riconferma: "Deciderà il comitato, ha ottime possibilità visto quello che sta facendo e come sopporta alcune critiche".

"Arriveremo ad aprirci alla comunicazione"

Presto potrebbero esserci novità anche per la comunicazione degli arbitri. Trentalange, infatti, apre alla possibilità di vedere i direttori di gara davanti ai microfoni dopo i match, ma servirà tempo: "Arriveremo ad aprirci - ammette - magari non immediatamente dopo la partita quando gli animi sono caldi e le analisi non vengono fatte con garbo. Ma stiamo lavorando a un progetto di comunicazione, per arrivare non a giustificare, ma a fare didattica e dare chiavi di lettura sull'errore. Nel calcio anche davanti alla stessa immagine non tutti la pensano allo stesso modo". 

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Chiffi: "Rigore Udinese-Inter? Ho fatto un errore"

Durante il Premio Bearzot è stato premiato l'arbitro Daniele Chiffi con un riconoscimento in memoria di Stefano Farina, ex arbitro e designatore scomparso nel 2017: "Farina è stato un maestro e una guida che mi ha fatto crescere - spiega Chiffi - Se sono arrivato in Serie A è grazie a lui. Stefano ci ha fatto capire fin da subito che ambiente avremmo trovato in ogni categoria, l'errore è fisiologico e fa parte della vita". Chiffi ha poi parlato di errori, in particolare la decisione presa durante Udinese-Inter in occasione del rigore inizialmente non dato (poi assegnato dopo il consulto al Var) dopo il contatto Pablo Mari-Dzeko. "È un errore - ha ammesso Chiffi - Un posizionamento ottimale dovrebbe aiutarti a comprendere bene. In quel caso non è bastato. Ho pensato che il difensore avesse toccato prima il pallone e l'ho spiegato al Var. Nel momento in cui il Var si è reso conto che ho visto una cosa sbagliata mi richiama giustamente al monitor".