Inter, ancora un blackout e difesa distratta: i numeri della squadra di Inzaghi
L'ANALISIDerby da dimenticare per i nerazzurri, battuti 3-2 dopo il blackout in seguito al pareggio di Leao: "Ci è costato due gol subiti", ha ammesso Inzaghi. Non è la prima volta che accade all'Inter dalla scorsa stagione, assenza durante il match che è costata anche in termini di gol subiti. Ecco tutti i numeri delle difficoltà dell'Inter
"Abbiamo pagato caro un blackout di mezz'ora: dopo il pareggio si è spenta la luce e questo ci è costato altre due reti". È la sintesi post-partita di Simone Inzaghi, allenatore dell'Inter che ha spiegato la sconfitta nel derby: "Mi brucia averlo perso, ci tenevamo tantissimo per i tifosi e la società, ma anche per noi stessi. Dovevamo e potevamo fare molto meglio, siamo delusi". Ma cosa è successo nel 2-3 contro il Milan? Dopo un buon inizio e il vantaggio di Brozovic, i nerazzurri hanno incassato il pareggio di Leao (propiziato da un errore di Calhanoglu) e hanno subìto il forcing degli avversari fino all’intervallo. Assenza dalla partita che è poi proseguita ad inizio ripresa, quando Giroud (54') e nuovamente Leao (60') hanno arrotondato il risultato. Le mosse dalla panchina hanno permesso di rientrare nel match grazie a Dzeko, 3-3 infine negato da Maignan su Lautaro e Calhanoglu. L'Inter ha spento la luce dal 28' al 60', mezz'ora decisiva per la seconda sconfitta consecutiva nel derby: non capitava dalla stagione 2010/11, 1-0 di Ibra e 3-0 con doppio Pato e Cassano. Ma, al netto dei precedenti, sono due i temi che devono far riflettere Inzaghi.
Blackout Inter: i precedenti con Inzaghi
Detto dell’ultimo stop a San Siro, basta tornare indietro una decina di giorni per registrare la stessa tendenza. Inzaghi ritrova la Lazio all'Olimpico e incassa la prima sconfitta stagionale, 1-3 indirizzato da Sarri che azzecca i cambi dalla panchina (Luis Alberto e Pedro) tra il 75' e l'86'. Identico risultato e stesso copione del 16 ottobre 2021, sempre all'Olimpico, quando la prima volta da avversario dei biancocelesti costò un altro blackout a Simone in una partita nervosissima: decisivi Felipe Anderson e Milinkovic-Savic nel finale. E proprio nella scorsa stagione si sono aggiunti altri passi falsi, pagati a caro prezzo nella corsa allo scudetto. Prendete un altro derby, quello del 5 febbraio targato Giroud: Perisic illude a San Siro, ma in tre minuti il francese regala la partita a Pioli. E ancora lo 0-2 casalingo contro il Sassuolo (20 febbraio), approccio sbagliato e uno-due Raspadori-Scamacca nella prima mezz’ora di gioco. Amnesie di una squadra umorale che ha conosciuto l’ultima tappa della stagione 2021/22 a Bologna, quando il 27 aprile fu l’errore di Radu a negare il sorpasso in vetta al Milan. Uscire in anticipo dalle partite, anche solo per una manciata di minuti, continua a fare male all'Inter di Inzaghi.
approfondimento
Inzaghi: "Brucia aver perso, mezz'ora di blackout"
Difesa in tilt, ma l'avvio è lo stesso dell'Inter campione
Poca continuità all’interno delle gare ma non solo tra le difficoltà d’inizio stagione. Inevitabile soffermarsi sulla tenuta difensiva dei nerazzurri, che hanno già incassato otto gol in cinque giornate. In realtà l’allarme prosegue dalla preparazione estiva e dai test amichevoli, errori individuali quasi inspiegabili per lo stesso reparto degli scorsi campionati: fu il migliore della Serie A 2020/21 (35 reti subite) quando arrivò lo scudetto, secondo solo a Milan e Napoli (32 gol contro 31) nell’ultima annata. Inzaghi pretende di più dalla propria difesa che, a confronto con i primi 450 minuti degli ultimi dieci campionati, risulta la peggiore tra quelle nerazzurre: meglio di tutte le squadre di Mancini (2015/16), Spalletti (2017/18) e Conte (2019/20) con una sola rete concessa, bilancio allo specchio con i cinque gol rimediati da Inzaghi alla prima stagione interista. Se la solidità perduta nega certezze, va ricordato come questa squadra abbia subìto nelle prime cinque giornate lo stesso numero di gol (otto) dell’Inter 2020/21, poi campione d'Italia con Antonio Conte e con il miglior reparto del torneo. Un precedente diverso per un gruppo obbligato a svoltare.