Lazio, Immobile e Milinkovic show a Cremona: sono loro l'antivirus di Sarri

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Matteo Petrucci

Matteo Petrucci

Dopo la pensante sconfitta contro il Midtjylland in Europa League, la squadra di Sarri ritrova a Cremona gioco, gol e risultato, grazie sempre ai due leader assoluti della squadra. Sono loro, e i loro numeri, la vera cura contro quel morbo che l'allenatore aveva insinuato serpeggiare nello spogliatoio biancoceleste dopo la debacle in Danimarca

SERIE A, TUTTI I GOL

Milinkovic e Immobile, ecco gli antivirus di Sarri. E chi se non loro per riportare il sereno dopo la disfatta europea in Danimarca. Dopo la quale si è parlato molto di più dell’ormai celebre germe nello spogliatoio - tirato in ballo dall’allenatore per provare a spiegare i misteriosi e rovinosi blackout della squadra - che non della debacle stessa. Il riferimento non era diretto a loro ma anche e soprattutto da loro l’allenatore si aspettava una reazione prima ancora che una spiegazione. Perché sono i leader del gruppo, questo il Sarri pensiero, che devono calibrare emotivamente lo spogliatoio. Non è un caso, infatti, se rispetto al passato Sarri abbia analizzato la partita europea solo dal punto di vista tecnico, mentre per chiarire gli aspetti caratteriali e mentali ha lasciato che i confronti li facessero tra loro i giocatori. 

Immobile e Milinkovic, che numeri!

A Cremona ha visto quello che voleva vedere, anzi rivedere. Lazio dominante con una gara chiusa già nel primo tempo, sempre poggiandosi sull’asse Milinkovic-Immobile. Prima doppietta stagionale per l’attaccante, arrivato a quota 187 gol in A (-1 da Del Piero, Gilardino e Signori per entrare nella top ten del campionato). quinto assist per il serbo. Quattro dei quali proprio per i quattro gol su azione del capitano biancoceleste. E se prima Milinkovic reclamava almeno una cena dal suo compagno di squadra, andando avanti così si meriterà la pensione completa. Sarri tira un sospiro di sollievo, ma rimane guardingo. 

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Sarri, come cambia la gestione della sua Lazio

Aspetta altre verifiche, Sarri. A oggi ancora non sa che Lazio aspettarsi. Di sicuro lui sta cambiando il modo di gestire la squadra. Nel modo di rapportarsi ma anche nelle scelte. Il turnover, si sa, non lo esalta ma mai come in queste ultime settimane sta ruotando il suo undici. Di partita in partita cambia quasi mezza squadra. Eccezion fatta per Cancellieri e il giovane Romero tutti gli elementi della rosa sono già partiti titolari almeno una volta nelle prime 9 partite ufficiali della nuova stagione. E, scivolone europeo a parte, oggi la Lazio è quarta insieme al Milan. Un anno fa era nona. La differenza c’è e si vede. Nonostante tutto.