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Goran Pandev annuncia il ritiro: "E' stato un viaggio incredibile"

ADDIO AL CALCIO
©LaPresse

A 39 anni la leggenda del calcio macedone dice basta: dopo gli ultimi sei mesi in Serie B al Parma, l'ex di Inter, Lazio, Napoli e Genoa ha deciso di non tentare un'altra avventura. In carriera ha segnato 101 gol in 17 stagioni di Serie A, vinto il Triplete nell'Inter di Mourinho e guidato la sua Macedonia del Nord a una storica qualificazione all'Europeo

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Il momento dell’addio l’aveva sicuramente immaginato diverso: di fronte a uno stadio pieno di tifosi, un lungo ed emozionante giro di campo finale, magari mano nella mano con i suoi bambini. E poi le lacrime impossibili da trattenere ricordando le 17 stagioni e i 101 gol in Serie A. Niente di tutto questo: Goran Pandev dice addio al calcio quando di fatto è già diventato da qualche mese un ex giocatore. Dopo gli ultimi sei mesi a Parma, a 39 anni, il macedone non se l’è sentita di ricominciare, con una nuova squadra. Nessuna preparazione, per la prima volta dopo anni, i chili che aumentano e così ora ecco l’ufficialità di una decisione in realtà già presa. Con un messaggio su quei profili social che “nonno Goran”, come lo chiamano con affetto compagni e tifosi, frequenta ma senza esagerare: “Mi guardo indietro e non sembra ancora vero -queste le parole di Pandev su Instagram -E’ stato un viaggio incredibile. Tante emozioni. Le porto tutte dentro e so di condividerle con quanti mi hanno accompagnato lungo questo cammino”. 

La lunga carriera di "Nonno Goran"

Resterà a vivere a Genova, in attesa di tornare prima o poi nel calcio ma non come allenatore, piuttosto da dirigente o procuratore. Il miglior giocatore di tutti i tempi della Macedonia del Nord, detentore di tutti i record di presenze e gol, si ritira. Non aveva voluto farlo due anni fa, dopo l’ultima salvezza conquistata con il Genoa, perché non voleva salutare il calcio con gli stadi ancora mezzi vuoti a causa del Covid. Lo fa adesso, quando è ormai senza squadra. E così, per la cronaca, la sua ultima partita ufficiale resterà un anonimo Parma-Alessandria giocato ad aprile al Tardini. In Serie B, categoria che Pandev mai in carriera aveva frequentato prima: arrivato ragazzo all’Inter, nelle giovanili, aveva iniziato a farsi le ossa in C con lo Spezia. Quindi la Serie A, in quell’Ancona con una rosa extra-large che a fine stagione conterà addirittura 55 elementi transitati in squadra: da Jardel a Hubner, da Dino Baggio a Luiso, e sì, c’era anche un giovane Pandev che lì realizzò il primo gol di una serie lunghissima. Lazio, Inter, Napoli, Galatasaray, Genoa e appunto Parma. 101 gol in Serie A, l’ultimo segnato all’Atalanta di Gasperini che è stato uno degli allenatori che ha apprezzato di più. Con Mourinho è arrivato all’Inter nell’anno giusto, quello del tris: scudetto, Coppa Italia e Champions. Titolare nella finale di Madrid accanto a Milito ed Eto’o. Un orgoglio per lui e per il suo Paese, che grazie a un suo gol centrò per la prima volta la qualificazione a un Europeo. E chi poteva mai segnare il primo gol della storia della Macedonia del Nord in questa competizione? Goran, naturalmente, che non si tolse solo la soddisfazione della rete con l’Austria ma anche del saluto trasversale nell’ultima partita. Del girone e della sua carriera in nazionale: con i compagni che lo applaudivano insieme agli avversari olandesi, nel momento in cui il suo Ct lo sostituì per regalargli la celebrazione che merita una carriera così. Che ora si chiude. Ma che non si può dimenticare.