Torino-Juventus, Allegri: "Il ritiro non è stata una punizione, nessuno si è lamentato"

JUVENTUS

Momento difficile per i bianconeri, attesi dal derby (sabato alle 18) e in ritiro alla Continassa dopo la sconfitta contro il Maccabi Haifa. Le parole in conferenza di Allegri: "Il ritiro non è stata una punizione, ma un momento per stare insieme e ridare ordine. Non è vero che i giocatori erano contrari". Sulla situazione della Juve: "Dobbiamo ricompattarci e fare le cose semplici. La squadra ha lavorato bene, facciamo un passo alla volta"

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Obbligatorio svoltare per la Juventus, attesa dal derby sabato alle 18.00 sul campo del Torino. Lo impone il momento dei bianconeri, da giovedì in ritiro alla Continassa dopo la sconfitta contro il Maccabi Haifa. Si è complicato ulteriormente il cammino in Champions, ora serve una risposta immediata da parte di tutto il gruppo contro i granata. Alla vigilia del derby, Massimiliano Allegri ha parlato in conferenza stampa:


Perché è cambiata la data del ritiro dopo il suo annuncio?
"Con la squadra parlo tutti i giorni, il ritiro non è una punizione ma un momento per stare insieme visto che avevamo tempo per fare doppi allenamenti. Per ridare ordine, perché quando mancano i risultati si tende a vedere più nero di quello che è. In questo momento stare insieme può fare solo che bene. Ho parlato con loro, venivamo dal Milan e da Haifa, semplicemente ho detto: 'Ci vediamo domani mattina'".


Qualcuno si è lamentato del ritiro?
"Assolutamente no, queste sono voci infondate. La squadra non ha mai chiesto di non fare il ritiro. Siamo rientrati mercoledì sera, poi la mattina alle 10 eravamo di nuovo in campo. Siamo concentrati nel volerci tirare fuori da questa situazione, che non è bella. Dobbiamo iniziare a fare risultati".


Si è dato obiettivi minimi con la squadra?
"Gli obiettivi sono sempre gli stessi: siamo in ritardo in campionato, purtroppo la settimana con Salernitana e Monza l’abbiamo pagata. In campionato abbiamo 29 partite per recuperare e dobbiamo iniziare subito. Alla Champions penseremo dopo l’Empoli. Dobbiamo ripartire a giocare, bisogna stare attenti, corti. Lavorare di squadra e cercare di ottenere un risultato positivo".


Le parole di Agnelli le hanno dato ancora più carica? E ci saranno maggiori rotazioni?
"Il presidente ha sicuramente caricato l’ambiente: bisogna compattarsi ancora di più tra tutte le componenti, compresi i tifosi. Bisogna fare le cose semplici e ordinate. Non è che c’è da ruotare: chi ha giocato più partite ha bisogno di rifiatare a livello fisico e mentale. La formazione la faccio in base alle caratteristiche dell’avversario e dei miei giocatori. Domani affrontiamo il Torino, partita complicata ma bisogna fare risultato".


Occorre puntare sulla vecchia guardia o i giovani?
"In questo momento l’incoscienza non ci deve abbandonare, fa parte sia dei giovani che degli anziani. L’incoscienza è quel qualcosa in più che aiuta a venir fuori nei momenti difficili. Il campo dirà domani che partita faremo".


Sente di vincere questa sfida alla Juve?
"È una sfida di tutti, tutti dobbiamo uscirne in questo momento. Vinciamo tutti insieme e perdiamo insieme allo stesso modo. La squadra ha lavorato bene, oggi pomeriggio faremo la rifinitura e domani alle 18 giochiamo la partita".


Ti preoccupa il dato della squadra sui chilometri percorsi?
"I dati sono fini a se stessi, ma nelle 7 partite in cui abbiamo corso di più abbiamo fatto 4 pareggi, 1 vittoria e 2 sconfitte. Quando abbiamo corso meno degli avversari, invece, abbiamo raccolto 3 vittorie e 3 sconfitte. I dati sono validi, ma non ce n’è uno che risolve il problema. Bisogna vedere piuttosto come si corre, quanto si corre, come è andata la partita. Ora bisogna fare una partita ordinata e con la cattiveria agonistica, troviamo il Torino che fa della pressione la sua forza".


Manca il furore alla tua squadra? E quanto mancherà al Toro un riferimento offensivo?
"L’approccio di Haifa non è stato buono, sono cose che non devono accadere. Già da domani bisogna invertire la rotta. Juric? Ha buoni giocatori anche a livello tecnico".


Pensa che la squadra stia remando dalla stessa parte?
"Abbiamo tanta voglia di arrivare a un risultato, nessuno ci può regalare niente e bisogna superare tutte le difficoltà. Indipendentemente da domani, non sarà una partita a risolvere una situazione. Facciamo un passo alla volta come squadra, poi vedremo".


Kean avrà la sua chance?
"In rifinitura ha avuto un fastidio, domani dovrò scegliere due tra Vlahovic, Milik e Kean".


Ha in mente quale formazione schierare?
"Non l’ho ancora decisa, perché oggi abbiamo l’ultimo allenamento. Paredes è arrivato, non aveva giocato al Psg e si è messo a disposizione. Non è detto che domani non giochi. Non è Paredes o un altro giocatore, ma tutta la squadra. Noi dobbiamo fare una partita accorta, ordinata, fare un passetto alla volta. In una giornata non possiamo costruire tutto".


Cosa l'ha fatta innervosire da inizio stagione?
"Stare qui a dire cosa abbiamo sbagliato. Sicuramente da inizio campionato ciò che abbiamo sbagliato sono i gol che abbiamo preso: col Maccabi in casa, i due in Israele, il gol a Firenze. Tutte situazioni di contropiede subìto. Non è questione fisica, ma di attenzione. Quando facciamo la fase offensiva dobbiamo curare quella difensiva".