Stankovic dopo Torino-Sampdoria: "Se il problema sono io me ne vado"

sampdoria

L'allenatore della Samp spiega il momento difficile della squadra: "Siamo poco sereni ma non posso rimproverare ai ragazzi di non aver dato il 100%". Sul proprio operato: "Non ce l'ho con nessuno, mi analizzo e se sono io il problema mi toglo di mezzo". Sull'espulsione: "Non ho insultato nessuno dicevo a Radonjic in serbo di buttare palla fuori"

C'è delusione nelle parole di Dejan Stankovic al termine della gara persa contro il Torino 2-0, terza sconfitta consecutiva, con la conseguenza del penultimo posto in classifica: "Dopo questa serata, non posso rimproverare ai ragazzi il fatto di non aver dato il 100% perché si sono impegnati al 120% - dice - Il momento è difficile, non li vedo tranquilli e le decisioni sono molto confuse: non posso mettermi contro i miei giocatori. Abbiamo subito due gol per due mezzi errori. Dopo il primo mezzo errore ci demoralizziamo, ce la stiamo mettendo tutta per rialzarci. Contestazione? I tifosi hanno ragione, ma la squadra ha dato il 120%. Il momento è difficilissimo e particolare: dopo sabato, spiegheremo tutto. Le decisioni si prenderanno alla fine". L'allenatore della Samp lascia intendere la possibilità di fare un passo indietro: "Sono pronto a fare qualsiasi cosa, non ho problemi a metterci la faccia. Sono felicissimo di essere in Serie A con la Sampdoria: mi sento privilegiato di poter lavorare in questo campionato. Se io sono il problema, mi tolgo di mezzo - spiega ancora - Non ho contro nessuno, ma sono io contro me stesso: non voglio polemiche perché sabato ci aspetta una partita importante per questa maglia, per il club e per i tifosi. Cercherò di isolare la squadra e di prepararla al massimo per rispondere con orgoglio".

"L'espulsione? Non ho insultato nessuno, parlavo con Radonjic"

Stankovic, espulso dopo il raddoppio di Vlasic, vuole chiarire la dinamica dell'episodio: "I miei collaboratori mi stanno dicendo che si scrive in giro che ho insultato l'arbitro ma non è andata così. Correvo verso Radonjic, parlavo in serbo e sono entrato in campo senza accorgermene. Contro la Fiorentina abbiamo preso gol quando Bereszynski era per terra, qui c'era Rincon per terra davanti a tutti: Radonjic aveva la palla, gli parlavo in serbo dicendo di buttarla fuori e non mi sono accorto di essere entrato un metro dentro al campo. Quando ho preso il cartellino rosso, ho parlato in serbo ma non ho insultato nessuno: Juric mi diceva di andare fuori per evitare di prendere cinque giornate. Se a referto scrivono che ho insultato l'arbitro, è un gravissimo errore: correvo dietro a Radonjic per fargli buttare la palla fuori. Non hanno buttato fuori la palla e abbiamo preso gol dopo trenta secondi".

vedi anche

Torino-Sampdoria 2-0, gol e highlights