Benjamin Tahirovic, chi è il centrocampista della Roma lanciato da Mourinho
Debuttante in campionato contro il Torino prima della sosta, il 19enne Benjamin Tahirovic gioca da titolare per la prima volta col Bologna grazie alla fiducia di José Mourinho. Dal fratello calciatore all'idolo Dzeko per finire alla fuga (e perdono) della scorsa estate: alla scoperta dell'ennesimo giovane lanciato dallo Special One
- A fine gara, anche la prima intervista da "grande": Sono contento per la fiducia che mi è stata data", ha detto a Sky. "Ma c’è ancora tanto da fare e tanto da lavorare. I primi giorni ero un po’ nervoso, ma i compagni e lo staff mi hanno aiutato e mi sento sempre meglio"
- Benjamin Tahirovic nasce il 3 marzo 2003 a Spanga, piccola cittadina della Svezia collocata nel distretto di Spanga-Tensta, e cresce a Rinkeby, un sobborgo residenziale a circa 15 km dalla capitale Stoccolma. Di origini bosniache, finora non è mai stato chiamato dalle categorie giovanili delle due nazionali
- Il centrocampista giallorosso non è l'unico calciatore professionista della famiglia Tahirovic. C'è anche il fratello maggiore, Adli, difensore centrale 24enne dell'Arameisk-Syrianska, squadra della quarta serie svedese. È stato proprio a lui far innamorare del calcio il piccolo Benajmin: lo seguiva agli allenamenti ed è stato subito colpo di fulmine con il pallone
- Tahirovic inizia a giocare nel vivaio del Vasalund e dopo la trafila nelle giovanili debutta con la prima squadra (militante nella terza serie svedese) a 17 anni e 103 giorni, nella prima giornata del campionato 2020. Non è solo un fuoco di paglia, perché al termine dell'anno colleziona 27 presenze su 30 giornate, seppur solo 4 da titolare: il suo apporto è, comunque, determinante per la promozione ottenuta dal club svedese nella serie cadetta
- È l'1 febbraio 2021 quando si concretizza il suo trasferimento alla Roma. Il talento svedese piace in patria, all'AIK, e soprattutto al Benfica, ma sono i giallorossi - con la regia di De Sanctis e Lo Schiavo - ad anticipare tutti per portarlo nella capitale. Il costo? 204 mila euro, il corrispondente della training compensation (l'indennizzo a favore dei club che hanno cresciuto il giocatore)
- Partito da attaccante in fase iniziale, ha visto decisamente abbassare il suo raggio d'azione negli anni successivi fino ad assumere la posizione attuale di centrocampista, con propensione offensiva. Non spicca certo per dinamismo, ma ha una struttura fisica importante che lo valorizza in fase di contrasto e soprattutto un piede educato con la quale smista palloni e conclude da fuori, tanto che viene spesso utilizzato sulla trequarti
- Difficile, dunque, che si prenda la gloria come centravanti, a differenza del suo idolo. Quell'Edin Dzeko visto come esempio e incrociato fin dal suo arrivo in Italia. Col bosniaco - con la quale condivide le origini di Sarajevo - il giovane Benjamin scatta la sua seconda foto (dopo la prima 'ufficiale') dopo il suo approdo in giallorosso e riceve parole profetiche: "È il momento di metterci alla prova". Una strada che Tahirovic seguirà alla lettera
- In giallorosso comincia dall'under 18 ma bastano poche apparizioni e arriva il passaggio in Primavera, dove diventa uno dei punti cardini della squadra guidata da Alberto De Rossi prima e Federico Guidi poi (con qualche allenamento insieme alla Roma di Fonseca). Chiude la passata stagione con i baby giallorossi mettendo a referto di nuovo 27 presenze, condite da 3 gol e 3 assist. Ma poi...
- In estate il giovane centrocampista firma un nuovo contratto fino al 2026 e, dato che la personalità non gli manca, si sente pronto per il grande salto in prima squadra. Lui ci crede, qualcuno glielo promette, ma alla fine il passaggio con i grandi è rimandato. Il ragazzo ci resta male e torna in Svezia: una ventina di giorni che gli schiariscono le idee e rilanciano le sue ambizioni. Si ripresenta a Trigoria (multato dal club) in grande condizione e torna a trascinare i suoi compagni della Primavera
- Rientrato, perdonato e coccolato. La crescita esponenziale del centrocampista non passa inosservata neanche a José Mourinho che lo fa allenare sempre più spesso con i suoi ragazzi e lo inserisce nel giro delle convocazioni. "Presto giocherà e magari lo farà da titolare" promette lo Special One, chiamato a sgrezzare quel ragazzo definito "un vincente dalle grandi doti offensive" dal suo vecchio allenatore, Dalibor Savic, "ma che deve migliorare difensivamente"
- Promessa che Mou mantiene il 13 novembre, ultima tappa prima della sosta Mondiale. La Roma sotto di un gol contro il Toro, il portoghese sceglie di giocarsi la carta Tahirovic al 69'. Lo svedese realizza il suo sogno e nell'ultimo quarto di gara mostra grande confidenza col pallone, senza strafare. Alla fine i giallorossi pareggiano, una mezza delusione per il 19enne che, però, ricorderà per sempre questa giornata: la sua prima tra i grandi, seguita dalla prima da titolare col Bologna alla ripresa del campionato