Sinisa Mihajlovic è morto a 53 anni: i funerali lunedì a Roma

CALCIO IN LUTTO

L’ex calciatore e allenatore serbo è morto a 53 anni a causa della leucemia che gli era stata diagnosticata nel 2019. Lo scorso mese di marzo aveva annunciato di doversi sottoporre a un nuovo ciclo di cure per contrastare la ricomparsa della malattia.  I funerali lunedì alle 11.30 alla basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Piazza Esedra. La Figc, intanto, ha disposto un minuto di silenzio prima delle gare del weekend

LA CAMERA ARDENTE IN CAMPIDOGLIO

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La Samp e poi la Lazio

Dopo due anni a Roma sponda giallorossa, Mihajlovic passa alla Sampdoria. In Liguria rimarrà per quattro stagioni fino al 1998 quando dopo 128 presenze e 15 gol viene acquistato dalla Lazio per oltre 20 miliardi di lire. Fu Sven Goran Eriksson a volerlo al centro della sua difesa
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I successi con la Lazio

In biancoceleste Mihajlovic rimane per sei anni: sono i più importanti della sua carriera. Con la Lazio vince lo storico Scudetto nel 2000, due Supercoppe Italiane (1998 e 2000), una Supercoppa UEFA (1999), una Coppa delle Coppe (1999) e due Coppe Italia (2000 e 2004)
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Il passaggio all’Inter

Nel 2004 Mihajlovic passa all’Inter allenata dal suo amico Roberto Mancini. Rimane in nerazzurro fino al 2006 diventandone anche il marcatore più anziano in campionato nel match contro l’Ascoli dell'8 aprile 2006 a 37 anni e 47 giorni. In nerazzurro vince anche 2 Coppe Italia: nella prima delle due finali, nel match di ritorno contro la Roma è sua la rete su punizione del definitivo 1-0
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Sinisa in nazionale

Numerose le presenze anche con la maglia della sua nazionale. Con la Jugoslavia partecipa ai Mondiali del 1998 e agli Europei del 2000, collezionando in totale 63 presenze e 9 reti. Di queste, una l'ha segnata ai Mondiali del '98 su punizione contro l'Iran segnando il decisivo 1-0 al 73'
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Le mitiche punizioni di Sinisa

Nonostante fosse un difensore centrale, la caratteristica principale di Sinisa è sempre stata una: i calci di punizione. Il suo mancino da fermo è considerato uno dei migliori della storia del calcio. Suo il record di gol realizzati in Serie A su calcio di punizione dal 1987 in poi: 28. Sempre suo, in condivisione con Beppe Signori, quello di gol su punizione nella stessa partita: furono tre contro la Sampdoria nel dicembre del 1998
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Mihajlovic allenatore

Ritiratosi nel 2006 con la maglia dell’Inter, Mihajlovic rimane a Milano dove diventa il vice di Roberto Mancini. Insieme vincono due scudetti consecutivi e una Supercoppa Italia. In quell’Inter c’era colui che da “nemico” ai tempi della Juventus diventerà poi uno dei più grandi amici di Mihajlovic: Zlatan Ibrahimovic
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La panchina a Bologna

Con l’arrivo di José Mourinho all’Inter, Mihajlovic lascia la carriera da “vice” e subentra all'esonerato Daniele Arrigoni a Bologna nel novembre del 2008. In rossoblù, il 14 aprile 2009, dopo una serie di risultati non positivi culminata con la sconfitta interna per 1-4 contro il Siena, viene esonerato e sostituito da Giuseppe Papadopulo. Tuttavia, i 20 punti conquistati dall’allenatore serbo saranno decisivi per la salvezza del Bologna
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L’arrivo a Catania

Nel dicembre del 2009, Mihajlovic sostituisce Atzori sulla panchina del Catania. Con i siciliani, Sinisa vince a Torino contro la Juventus, a Roma contro la Lazio e in casa contro l’Inter che da lì a poco conquisterà il triplete. Un Catania che Mihajlovic prende al terzultimo posto e porta ad una salvezza tranquilla centrando anche l’allora record di punti (45)
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L’avventura alla Fiorentina

Dopo aver rassegnato le dimissioni a Catania, Mihajlovic firma con la Fiorentina dove sostituisce Cesare Prandelli nel giugno del 2010. La prima stagione in viola si conclude al nono posto in classifica con 15 pareggi all'attivo. Il 7 novembre seguente, all'indomani della sconfitta per 1-0 con il Chievo fuori casa, viene esonerato e sostituito da Delio Rossi
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Ct della nazionale serba

Il 21 maggio 2012, Sinisa Mihajlovic viene annunciato come nuovo commissario tecnico della Nazionale serba con un contratto fino agli Europei 2016. Tuttavia, non riesce ad ottenere la qualificazione ai Mondiali 2014 arrivando terzo nel girone alle spalle del Belgio e soprattutto della Croazia. Il 20 novembre 2013 lascia la Nazionale serba dopo 19 incontri ufficiali (7 vittorie, 8 sconfitte e 4 pareggi) per tornare in Italia ad allenare la Sampdoria
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La panchina della Samp

Il 20 novembre 2013, Mihajlovic diventa il nuovo allenatore della Sampdoria. Il club conclude la stagione al dodicesimo posto con 45 punti totali, 36 ottenuti nelle 26 partite in cui è Sinisa a sedere in panchina. Inevitabile la conferma del serbo che termina il campionato successivo addirittura al settimo posto in con 13 vittorie, 17 pareggi e 8 sconfitte
 
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Il passaggio al Milan

Il 16 giugno 2015, il Milan annuncia di aver ingaggiato Sinisa Mihajlovic come nuovo allenatore. Ed è proprio lui, il 25 ottobre dello stesso anno, a lanciare titolare il sedicenne Gigio Donnarumma nella partita casalinga vinta 2-1 contro il Sassuolo. Sempre Mihajlovic, il 31 gennaio 2016 riporta il Milan a vincere un derby dopo cinque anni: i rossoneri battono l’Inter per 3-0. Al Milan, il serbo conquista anche la finale di Coppa Italia ma, a seguito della sconfitta casalinga 1-2 contro la Juventus in campionato, giunta al culmine di una serie di prove negative con 5 partite consecutive senza vittorie, il 12 aprile 2016 viene esonerato e sostituito da Cristian Brocchi
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La firma con il Torino e la brevissima esperienza allo Sporting

Nel maggio 2016 Mihajlovic viene annunciato come nuovo allenatore del Torino. La sua prima stagione in granata è piuttosto positiva e si conclude con un buon nono posto in campionato. Nella seconda, invece, il rendimento della squadra non mantiene le aspettative e il serbo viene esonerato il 4 gennaio 2018, all’indomani della sconfitta per 2-0 con la Juventus nei quarti di finale di Coppa Italia. Passerà allo Sporting Lisbona nel giugno del 2018 ma viene sollevato dall’incarico dopo appena nove giorni dalla firma
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Il ritorno a Bologna

Nel gennaio del 2019, così come era avvenuto al Milan, Mihajlovic sostituisce Pippo Inzaghi, questa volta sulla panchina del Bologna. Per il serbo si tratta di un ritorno visto che proprio in Emilia aveva iniziato la sua carriera di allenatore. Mihajlovic porta i rossoblù alla salvezza con una giornata d’anticipo arrivando addirittura decimo con la vittoria all’ultima partita sul Napoli
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L’annuncio della malattia

Il 13 luglio 2019, a poche settimane dal rinnovo contrattuale con il Bologna, è lo stesso Sinisa Mihajlovic a comunicare in conferenza stampa di avere una forma acuta di leucemia e di volersi sottoporre alle cure per sconfiggere la malattia. Per lui arriva immediato il sostegno da parte della società che fa sapere, attraverso il ds Sabatini, di voler proseguire l’impegno con Mihajlovic sino alla scadenza naturale del contratto da poco sottoscritto
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Il sostegno di tutto il mondo del calcio

La notizia della leucemia di Mihajlovic sconvolge il mondo del calcio e non solo. Per il serbo sono immediate ed unanimi le dimostrazioni di solidarietà: società, calciatori, allenatori e tifosi fanno sentire la propria vicinanza al serbo
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Il ritorno dopo appena 44 giorni

Dopo il ricovero all'ospedale Sant'Orsola di Bologna, passano appena 44 giorni prima del ritorno sorpresa in panchina per gara d'esordio di campionato in casa dell'Hellas Verona. In questa sua seconda stagione alla guida della squadra di Bologna arriva dodicesimo con 47 punti. Posizione confermata nella stagione successiva, quella del 2020-2021
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Il ritorno della malattia

Il 26 marzo 2022, con un’altra conferenza stampa, Mihajlovic annuncia di doversi sottoporre a un nuovo ciclo di cure per contrastare la ricomparsa della leucemia. L’allenatore serbo riesce comunque a portare il suo Bologna alla salvezza con un tredicesimo posto
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