Maresca: "Il Var è una manna dal cielo. Obiettivo più gioco effettivo"

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L'arbitro dell'ultima Supercoppa ospite a Radio Anch'io Sport: "Var irrinunciabile, non sarà mai considerato un disturbo per un arbitro. L'obiettivo comune adesso è aumentare il gioco effettivo nelle partite". E da questo weekend il fuorigioco semiautomatico arriva anche in Serie A: "Velocizzerà il gioco, ma gli assistenti resteranno figure fondamentali"

E’ stato il primo arbitro a usufruire del Var nell'agosto 2017, Fabio Maresca, protagonista ai microfoni di Radio Anch'io Sport: “Ripensando a 5 anni me mezzo fa, a quel Juve-Cagliari sembra di parlare di un altro calcio, di un'era fa… Ora il Var è diventato qualcosa di imprescindibile. Sorrido quando se ne mette in discussione l'utilizzo, per noi è irrinunciabile, garantisce la verità del campo. Uno strumento che consente a un arbitro di correggere un errore che potrebbe incidere sul risultato è una manna dal cielo, non può mai essere considerato un elemento di disturbo per il direttore di gara". 

"Dialoghi arbitri-Var? Non abbiamo nulla da nascondere"

Sulla pubblicazione dei dialoghi arbitro-Var non ha dubbi: "Visto che non abbiamo nulla da nascondere, un dialogo tra arbitro e Var, durante il quale la terminologia usata è quella precisa e corretta, è facilmente spendibile e ascoltabile da chiunque. L'obiettivo trasparenza è assolutamente condiviso, non avremo problemi a andare in questa direzione". 

approfondimento

L'arbitro spiegherà le decisioni prese al Var

"Il fuorigioco semi automatico velocizzerà il gioco"

"Nessun problema - prosegue - nella relazione arbitro-Var, anzi è un lavoro continuo di analisi e collaborazione che permette alla squadra arbitrale di ottenere il risultato migliore possibile. Sono stati fatti tanti passi avanti e dal prossimo weekend, col fuorigioco semi automatico in Serie A, avremo un ulteriore mezzo per velocizzare il gioco e per rendere ancora più chiare le nostre decisioni". 

come funziona

Fuorigioco semiautomatico, in A da questo weekend

"Assistenti rimarranno fondamentali"

Col fuorigioco semi-automatico, non rischia di diventare superfluo il ruolo del guardalinee? "In questo senso la finale di Riyad è stato un grande spot per lo strumento, ma anche per gli assistenti. Sul gol di Di Marco il guardalinee Stefano Alassio ha preso la decisione corretta, ed era difficile. Era una questione di millimetri. Poi la macchina ha solo confermato la decisione sul campo. In più gli assistenti non sono solo deputati alla segnalazione del fuorigioco, ma sono a tutti gli effetti degli arbitri aggiunti, auguro a loro che saranno sempre fondamentali come adesso". 

"Obiettivo comune è più gioco effettivo"

"Il calcio va verso una direzione chiara: l'obiettivo comune è avere più gioco effettivo, vedere meno interruzioni, ridurre al minimo le pause e quindi fischiare meno falli, spezzettare meno il gioco – prosegue Maresca -. Chiaramente questo non può non tener conto dell'altro obiettivo, quello di proteggere i calciatori. In ogni partita ci sono più partite: può esserci un momento della gara in cui è possibile lasciar scorrere il gioco e fischiare poco, poi ci sono dei momenti in cui il tono agonistico sale e bisogna interrompere più frequentemente il gioco. Vogliamo fischiare il meno possibile, dipende anche dall'atteggiamento dei calciatori e dalla cultura del campionato". 

"Supercoppa serata importante per la mia carriera"

"Quella della Supercoppa - aggiunge Fabio Maresca - è stata una serata importante per la mia carriera. In un evento come questo si rappresenta l'intero gruppo arbitrale e quindi c'era una grande responsabilità. Fa parte del mio percorso di crescita, ora credo di essere più in grado di riuscire a interpretarla nei vari momenti nella maniera più giusta possibile, credo sia il valore aggiunto che nei primi anni di permanenza in Serie A mi mancava.  Arbitri destinati al professionismo? Tra gare, raduni e studio, l'impegno è notevole, soprattutto per un arbitro internazionale. Ho la fortuna di essere un vigile del fuoco, riesco comunque a conciliare la mia attività lavorativa con quella arbitrale. Crisi di vocazione arbitrale? Negli ultimi anni - conclude - a livello nazionale purtroppo abbiamo registrato delle difficoltà nel reclutamento dei giovani arbitri. Il periodo della pandemia non ha giovato. Abbiamo attivato diverse iniziative come il doppio tesseramento, cioè l'occasione per i giovani calciatori di poter iniziare ad arbitrare pur mantenendo la possibilità di partecipare a campionati organizzati dalla Figc".