Plusvalenze Juve, Elkann: "Ingiustizia di questa sentenza evidente"

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In occasione dei 20 anni dalla morte di Gianni Agnelli, John Elkann ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica e La Stampa, in cui ha parlato anche della recente sentenza sul caso plusvalenze: "Un'ingiustizia evidente". Il ricordo dell'Avvocato: "Il vero insegnamento che il nonno ci ha trasmesso è l'invito ad affrontare le tempeste con coraggio e responsabilità, puntando sempre sullo sviluppo"

JUVE, MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA E REAZIONI LIVE

“La Juventus è la squadra italiana più amata e seguita: rappresenta il nostro calcio nazionale. L'ingiustizia di questa sentenza è evidente: in molti l'hanno rilevato, anche non di fede bianconera, e noi ci difenderemo con fermezza per tutelare l'interesse dei tifosi della Juve e di tutti quelli che amano il calcio. Spero che insieme alle altre squadre e al governo possiamo cambiare il calcio nel nostro Paese, per costruire un futuro sostenibile e ambizioso”. Così John Elkann in un’intervista a La Stampa e Repubblica in occasione dei 20 anni dalla scomparsa del nonno, Giovanni Agnelli. “La Juventus non è il problema, ma è e sarà sempre parte della soluzione. Qui è in gioco il futuro della serie A e del calcio italiano, che sta diventando marginale e irrilevante”, aggiunge Elkann ricordando che “in questi 100 anni di vita insieme abbiamo attraversato un periodo di grandi soddisfazioni e di grandi difficoltà: negli ultimi 20 anni la Juventus ha vinto 11 scudetti sul campo, 6 supercoppe italiane, 5 coppe Italia, più i successi delle Women. Il titolo mondiale del 2006 e l'europeo del '21 sono stati vinti da una Nazionale con forte dorsale juventina. E con la vittoria quest'anno dell'Argentina la Juve è la squadra con più giocatori che hanno conquistato un campionato del mondo”

Il ricordo del nonno: "Ci ha insegnato ad affrontare le tempeste con coraggio"

"Il vero insegnamento che il nonno ci ha trasmesso - dice Elkann - è l'invito ad affrontare le tempeste con coraggio e responsabilità, puntando sempre sullo sviluppo. Alla base di tutto c'è questo ingaggio responsabile dei singoli. Prendiamo due momenti: nel '45, con la scomparsa del senatore Agnelli subito dopo la guerra, tutto ciò in cui mio nonno aveva creduto è crollato. Lui, suo fratello, le sorelle e i cugini si trovarono davanti ad una scelta radicale, impegnarsi nell'azienda o tirarsi fuori. Ci voleva coraggio, in quei momenti, ma scelsero l'impegno e continuarono, pilotando l'azienda in un forte cambiamento, mentre risorgeva il Paese e nasceva l'Europa. Nel 2003, un anno di pesanti difficoltà, ci fu nuovamente un dilemma simile e la famiglia sotto la guida di mio zio Umberto (che il nonno ha sempre considerato il suo successore naturale) decise un'altra volta di impegnarsi. Mio nonno direbbe che queste sono le scelte che contano, perché sono decisive in momenti cruciali".

Il saluto di Elkann alla squadra dopo la partita contro l'Atalanta

Domenica sera, dopo il pareggio contro l'Atalanta , John Elkann è sceso negli spogliatoi dell'Allianz Stadium per salutare la squadra. Un gesto molto apprezzato dai giocatori, dall'allenatore e dallo staff tecnico. Un segnale di vicinanza al gruppo da parte della proprietà in un momento molto particolare per il club