Inter, Acerbi: "La vita è una sfida. Futuro? Qui sto bene, voglio restare"

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Il difensore nerazzurro analizza passato, presente e futuro lanciando il guanto di sfida al Napoli in un'intervista alla Gazzetta: "Il Napoli è una macchina da guerra, ma non dirò mai che per lo scudetto è finita"

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Accettare e vincere ogni sfida che si è trovato ad affrontare: è stata sempre questa la vita, sportiva e non, di Francesco Acerbi. E se, restando nell'ambito calcistico, tante ne sono passate e una - la rimonta quasi impossibile sul Napoli capolista - lo attende nei prossimi mesi, è un'altra quella sulla quale vuole focalizzarsi il difensore dell'Inter parlando alla Gazzetta in un'intervista realizzata nel giorno del suo 35 compleanno. L'occasione giusta per fare tra le altre cose un bilancio della propria vita e degli insegnamenti che questa gli ha lasciato. Il concetto di sfida, per l'appunto: "Nella vita è sempre necessaria averne una da affrontare", esordisce il nerazzurro. "A me è servita, prima con mio padre, poi con la malattia (il riferimento è al tumore al testicolo sconfitto nel 2013, ndr). Ora la sfida è con me stesso. Ed è quella giusta, che tutti dovremmo affrontare. Perché è quella che ti fa avere sempre l’ambizione di migliorare".

L'assalto alla capolista

Oltre a quella con se stesso, però, sul campo la sfida di Acerbi ora è quella di tutta l'Inter, che non vuole mollare il pur molto complicato sogno scudetto: "Secondo me abbiamo appena il 5% di possibilità, ma dobbiamo crederci. Loro prima o poi potrebbero rallentare e noi dobbiamo pensare di poterle vincere tutte". Anche perché di passi falsi i nerazzurri ne hanno fatti già diversi, aumentando i rimpianti: "Avremmo dovuto avere 5-6 punti in più. E allora, con lo scontro diretto di ritorno ancora da giocare, il distacco sarebbe stato meno duro..."

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Il percorso in Europa

L'Inter è ancora in corsa anche in Champions League, dove affronterà negli ottavi di finale il Porto, avversario che l'esperto difensore italiano non vuole sottovalutare: "I portoghesi sono una squadra forte e fisica, ma possiamo batterli. Se stiamo bene tutti, possiamo essere noi la sorpresa della competizione. Anche perché il girone ci ha dato fiducia. E poi, una volta ai quarti, tutto può succedere: dipende da forma, morale, fortuna. E noi ci arriviamo con Lukaku e Brozo in più".

Voglia di riscatto

Il futuro di Acerbi è legato ad un nodo che solo la volontà della società milanese potrà sciogliere: il centrale è infatti in prestito gratuito dalla Lazio. Durante questa stagione, però, si è ritagliato uno spazio da titolare nell'Inter a suon di ottime prestazioni ed è diventato sempre più importante per i nerazzurri, collezionando complessivamente 22 presenze (di cui 17 da titolare) e un gol, bellissimo, in Coppa Italia contro il Parma: "Qui sto bene, vorrei restare, ma la verità è che non so cosa potrà succedere. Anzi, una cosa la so per certa: non arriverò un’altra volta ad agosto senza conoscere il mio futuro. A luglio voglio sapere dove giocherò e spero si trovi una soluzione al più presto: ho 35 anni, ma sto benissimo fisicamente e mentalmente". La palla, dunque, ora passa all'Inter che, se volesse acquisire il cartellino di Acerbi, dovrebbe pagare un riscatto di 4 milioni alla Lazio. Non una cifra altissima per uno come lui abituato a vincere le sfide che gli si presentano.