Baroni dopo Monza-Lecce: "Dedico la salvezza a mio padre"

lecce

Felice ma anche emozionato Marco Baroni al termine di Monza-Lecce, un match vinto dai salentini che con questi tre punti raggiungono la salvezza aritmetica. Un gol, quello di Colombo, arrivato all’11’ di recupero scatenando la commozione dell’allenatore: "Ho pensato a mio padre, era la persona più importante della mia vita e mi è sempre stato a fianco". Sul cammino dei giallorossi: "Orgoglioso, siamo la squadra più giovane d’Europa"

MONZA-LECCE 0-1: GOL E HIGHLIGHTS

"È stato un momento di grande emozione, perché ho pensato a mio padre che ho perso da poco e mi manca tantissimo. Era un uomo meraviglioso che mi è sempre stato a fianco, in quel momento l’ho sentito vicino". Con queste parole Marco Baroni la spiegato la sua reazione commossa quando si è inginocchiato sul terreno del Brianteo al gol di Colombo che, in pieno recupero, ha regalato al Lecce i tre punti sul Monza e l’aritmetica salvezza. 

"Orgoglioso del gruppo, siamo i più giovani d’Europa"

Sull’obiettivo centrato: "C’è l’orgoglio di aver guidato questo gruppo, sempre concentrato anche nei momenti di difficoltà: abbiamo lavorato con entusiasmo e attenzione ai dettagli, questo ci ha portato a fare un’impresa nonostante siamo la squadra più giovane d’Europa". Poi aggiunge: "Abbiamo avuto difficoltà, siamo una neopromossa e adesso condivido questa felicità con la squadra, con Corvino e tutti, perché lo meritano. Siamo sempre rimasti concentrati sul nostro lavoro, a volte non sono arrivati i risultati ma le prestazioni ci sono sempre state – dice Baroni – Siamo partiti con grandi difficoltà ma poi abbiamo avuto la capacità di crescere sia come individualità che come collettivo".

"Sapevo che Colombo avrebbe segnato"

Sul rigore di Colombo: "Quando Colombo si è recato sul dischetto, ho guardato Romagnoli e gli ho detto che avrebbe sicuramente fatto gol. Hanno dato la palla al più giovane, è stato un gesto molto bello e che rappresenta bene questo gruppo. Quando ho iniziato questa avventura - dice ancora l'allenatore del Lecce - ho guardato negli occhi Corvino e ho visto un lupo come me, con tanta voglia: mi si è aperto un sogno e ho lavorato duramente per coronarlo".