Napoli, la presentazione del nuovo ds Meluso: "Osimhen? Se lo terremo sarà una gran cosa"
napoliNel ritiro di Dimaro si presenta il nuovo direttore sportivo del Napoli Mauro Meluso. Su Osimhen: "Se riusciremo a tenerlo sarà una gran cosa". Su Kim conferma: "È un giocatore che andrà sostituito". Sempre sul mercato: "Io terrei tutta la rosa". Il primo incontro con De Laurentiis: "Mi ha chiamato alle sette del mattino, mi sono fiondato. Non mi ha chiesto che squadra tifassi, ma non ho mai tifato per la Juve"
Mauro Meluso si presenta. Il successore di Giuntoli, ora alla Juventus, è pronto a raccogliere l'eredità come direttore sportivo del Napoli campione d'Italia. Tanti i temi toccati in conferenza stampa, dal ritiro di Dimaro, da Osimhen a Kim, dal mercato alla prima chiamata di De Laurentiis.
L'introduzione di De Laurentiis: "Il suo profilo coincide con quello che cercavamo"
"Meluso è nato dalla concertazione, dallo studio e dalle verifiche fatte insieme al capo scouting e all'Ad. abbiamo deciso che il suo profilo coincidesse con quello che cercavamo. Ho fatto un rewind e mi sono ricordato della considerazione che avevo dato a Italiano e al suo Spezia quando ci avevano battuto a Napoli. Quella volta mi precipitai negli spogliatoi per fargli i complimenti, e chi mi aveva accompagnato lì era stato proprio Mauro. Benvenuto e auguri".
Da Osimehn a Kim: la conferenza stampa di Mauro Meluso
Che sensazioni prova ad essere in questo club?
"Le mie sensazioni sono positive. Sono in un grande club, campione d'Italia, qui le responsabilità aumentano. La mia idea è he il calcio sia uguale a tutte le latitudini. Cambiano magari i numeri, ma ho fatto calcio a tutti i livelli, da calciatore e da direttore. Chiaro, ci sono impegni economici più alti, più tifosi, cambia molto, ma non è motivo di paura. Anzi, lo è di ulteriore stimolo e responsabilità. Sono felice. E ringrazio il presidente De Laurentiis e tutta la società. Mi è piaciuta la chiamata all'improvviso. Ricordo l'aneddoto del presidente: con lo Spezia vincemmo meritatamente a Napoli. A fine partita venne negli spogliatoio, fu una grande sorpresa per tutti. Da quel momento ci sono stati contatti, ma semplicemente formali. Mercoledì scorso, invece, mi ha chiamato alle 7 del mattino, mi sono fiondato. Mi ha fatto molte domande, su un foglio mi ha mostrato le condizioni contrattuali. Ci siamo accordati in pochissimo tempo. Sono rimasto sbalordito, non me lo aspettavo".
Tema mercato: il futuro di Osimhen
"Osimhen? Sono appena arrivato. Quello che sapevo prima, lo leggevo sui giornali. Quello che so, oggi, è che se riusciremo a tenerlo è una gran cosa. È uno che fa la differenza, ce ne sono pochi come lui. Le eventuali problematiche le conosceremo piano piano, lavorando insieme a tutti quanti. Qualsiasi decisione sarà collegiale".
A che punto è il Napoli con Kim e l'eventuale sostituto?
"Ripeto, sono appena arrivato. Da lunedì inizieremo con le riunioni e a programmare il futuro. Prima di me nessuno è stato con le mani in mano. Sicuramente Kim è un giocatore che andrà sostituito e lavoreremo su questo".
Che cosa le ha chiesto il presidente? Ha dei compiti particolari?
"Nell'ambito di un club così importante non decide solo uno. Ci sono più persone che si incontrano, mettono idee e si decide insieme. Certo, il presidente ha sempre un peso importante. Quando ho parlato con lui mi chiedeva se fossi una persona pronta a fare questo lavoro a trecentosessanta gradi, quindi non solo mercato, ma anche lavorare sui rapporti interni e tanto altro. Poi, chiaramente, molte strategie restano nell'ambito della segretezza".
Cosa ci può dire sui rinnovi? Il primo che rinnoverebbe chi è?
"Una squadra che vince così lo scudetto è una super squadra, i miei complimenti a chi l'ha costruita e chi l'ha allenata. Io li terrei tutti. Poi serve andare a visionare le dinamiche interne. Dall'esterno viene facile pensare che non si debba cambiare nulla, ma ci sono delle dinamiche che riguardano tanti aspetti. Cosa può fare il Napoli? Lavorare per cercare di rimanere con una squadra competitiva".
Dove pensa di poter dare il contributo maggiore?
"Ho fatto calcio a tutti i livelli, ho esperienza, faccio questo mestiere da tanti anni. Ho sempre tenuto un profilo basso per arrivare fino alla A. E questo mi dà grande forza. Vi racconto un aneddoto: a 13 anni fui selezionato per le giovanili del Napoli, feci un provino, ma mia mamma si oppose al trasferimento, troppo lontano da casa. Evidentemente, il Napoli è sempre stato sulla mia strada".
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Un commento sul mercato dell'Arabia Saudita. C'è qualche interesse per i giocatori del Napoli?
"Non c'è interesse sui giocatori del Napoli anche se, ripeto, saremo operativi soprattutto da domani. Ad ora, non ho notizie in questo senso. Lì ci sono potenzialità economiche molto superiori alle nostre, non possiamo competere con offerte da venti milioni netti di stipendio. Tutto questo ha un po' sballato il mercato anche se, per ora, solo su pochi giocatori".
Dopo le parole di Giuntoli e del suo passato da tifoso della Juve, De Laurentiis le ha chiesto che squadra tifa?
"No, non me l'ha chiesto. Ma non ho mai tifato per la Juve. Ho giocato in A con Lazio e Cremonese, ma non ho un tifo particolare. Tifo per la squadra per a quale lavoro".
Cosa l'ha colpito di più di questa squadra?
"Quello che mi ha colpito di più è il grande calore e la grande partecipazione che c'è qui. La gente ti fa sentire importante. Questo entusiasmo sarà un carburante".
Punterà su giocatori dalle serie inferiori italiane o su scoperte alla Kvara?
"Siamo sempre tutti alla ricerca di qualcosa di positivo. Nel mio periodo senza incarichi ho viaggiato nel mondo, avevo già visto Kim al Fenerbahce, per esempio. Chiaro che qui gli obiettivi sono superiori, ben venga comunque scoprire uno sconosciuto in grado di esplodere".
Il profilo di Mauro Meluso
Meluso, nato a Cosenza nel 1965, ripartirà dunque dal Napoli. Nel 2011 l'inizio della sua avventura da direttore sportivo con il Frosinone, club con cui ha lavorato per due stagioni (2011/12 e 2012/13) nel campionato di Lega Pro. Dopo aver salutato i ciociari il dirigente calabrese viene assunto dal "suo" Cosenza: esperienza biennale anche con il club rossoblù (2014/15 e 2015/16), sempre in Serie C, con cui riesce a vincere la Coppa Italia di categoria. Nel giugno 2016 ha inizio la sua avventura quadriennale con il Lecce: con i salentini Meluso riesce a compiere un triplo salto di categoria, centrando la promozione in Serie B (stagione 2017/18) e successivamente in Serie A (2018/19). L'esperienza con i giallorossi termina nell'agosto 2020, dopo la retrocessione in Serie B. Nella stagione 2020/21 ha ricoperto, per un solo anno, il ruolo di direttore tecnico dello Spezia ed è riuscito a centrare la salvezza in Serie A con i bianconeri.