Roma-Lecce, Mourinho: "Dybala e Renato Sanches ci sono. Ci mancano i sostituti"

ROMA

Dopo la sconfitta contro l'Inter, la Roma vuole tornare a vincere e aspetta il Lecce all'Olimpico. Josè Mourinho parla in conferenza stampa della partita e del momento generale della sua squadra: "Dybala e Renato Sanches sono recuperati. Purtroppo loro hanno una storia clinica particolare e senza quella non sarebbero qui". Sul calendario: "In Lega ci sono persone che non conoscono il calcio"

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José Mourinho torna in panchina nella sfida casalinga al Lecce. Scontata la squalifica con l'Inter per l'espulsione subita contro il Monza due settimane fa, l'allenatore portoghese parla del "derby giallorosso" in conferenza stampa, a partire dal ritorno di alcuni indisponibili.

Questione infortunati. A che punto è la condizione di Dybala e Renato Sanches? Possono giocare dal primo minuto?

"Tornano in squadra, anche se non sono ancora al massimo. Lo fanno però senza rischio secondo il reparto medico e atletico, questa è la cosa più importante, anche per i giocatori, che devono giocare in fiducia".

Quali sono le insidie di una squadra come il Lecce?

"Una squadra di contropiede, sono fortissimi e molto veloci su entrambe le fasce. Hanno soluzioni per cambiare durante la partita. Hanno un allenatore bravo che sa organizzare la squadra anche in difesa e in fase di costruzione, in tutte le partite ha lottato fino alla fine con l'eccezione della sfida al Napoli".

 

Cosa manca alla Roma per potersi giocare alla pari partite come quella contro l'Inter?

"Non sono pochi cinque titolari che mancano per noi. Se ne mancano cinque all'Inter e al Milan, ma anche alla Fiorentina e all'Atalanta, loro hanno cinque sostituti, noi no".

 

Bisogna rassegnarsi al fatto che certi giocatori, per la loro storia clinica, non saranno mai al 100% se non per brevi periodi?

"Nella tua domanda c'è già la risposta. Alcuni giocatori si infortunano ed è normale, ma chi ha una storia clinica significa che ha dei problemi ciclici che si ripetono anno dopo anno e stagione dopo stagione. Molto difficile trattare giocatori con storia clinica, come per Bale. Il gallese è stato uno dei giocatori più forti al mondo per anni, ma ha saputo essere al top in determinati momenti, quando non c'era, c'erano altri giocatori al suo posto. Io sono contento di avere questi giocatori, ma sono consapevole dei loro problemi. Dybala e Renato Sanches senza storia clinica non sarebbero qua".

 

 

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Secondo lei la Roma non ha sostituti all'altezza?

"Abbiamo giocatori diversi o ancora in formazione, come Bove e Zalewski. Giocano nella Roma, ma non sono ancora giocatori finiti. Dopo l'Inter non avevo un sentimento di insoddisfazione, abbiamo fatto una partita al massimo delle nostre potenzialità in cui siamo stati in gara fino alla fine con metodo e organizzazione, magari con un po' di fortuna potevamo portarla a casa. Sono stato triste per lo sforzo dei giocatori che avevano giocato tante partite di fila e se la sono vista con gente fresca, ma ero soddisfatto. Il gol era evitabile, ma le gambe e la freschezza contano, per non parlare dei cartellini subiti. Ci siamo giocati fino alla fine la partita contro la squadra migliore d'Italia". 

 

Celik può essere impiegato a sinistra come alla fine con l'Inter?

"Cerchiamo di fare il meglio per la squadra e per necessità".

 

Dopo la fine del mercato, l'unica partita sbagliata è stata quella col Genoa. Un problema potrebbe essere il calendario: per lei è un rischio o un'opportunità? L'amministratore delegato della Lega ha detto che lei cerca alibi...

"Il numero di partite lo sappiamo prima dell'inizio della stagione. Alcune squadre hanno più potenziale di altre. Se noi avessimo sei difensori centrali non ci sarebbero problemi nel giocare ogni tre giorni. La parola alibi si utilizza soprattutto quando si perde, non anticipatamente. Noi parliamo del calendario dall'inizio, non dopo le sconfitte. Nel calcio però c'è gente che non appartiene a questo mondo, ci arrivano per status, politica, paracadutata per la bella cravatta. Dobbiamo rispettare queste persone, ma non vale la pena fare polemica, è come se io parlassi di critica cinematografica o fisica atomica. Non sanno cosa significa accumulazione e giocare ogni tre giorni, oppure fanno finta di non saperlo e questo sarebbe più grave. Eppure nella Lega c'è qualcuno che ha lavorato nel calcio e ha esperienza di questi aspetti. Se la società non pone questo problema a livello istituzionale, io non posso farci niente. Con la Lazio accadrà la stessa cosa, ma i tifosi non sono scemi. Se fischiano sempre l'inno della Lega ci sarà una ragione".

La nota della Lega Serie A

"La Lega non commenta le dichiarazioni degli allenatori fintanto che queste non configurino delle accuse che minano la credibilità del prodotto Serie A. In questa circostanza, dopo la partita di San Siro, l'allenatore della Roma non si era limitato a evidenziare che il recupero tra le gare non fosse ideale, ma aveva accusato la Lega Serie A di aver voluto danneggiare il suo club. Siamo dovuti intervenire per difendere la Lega ribadendo che gestiamo il calendario con professionalità ed equidistanza. È, infatti, di tutta evidenza che la Lega non fa 'favori' a nessuno, ne' tantomeno è 'contro' qualcuno". Così, in una nota, l'ad della Lega di A, Luigi De Siervo.   "Come noto i ricavi dei club derivano principalmente dalle televisioni e gli orari delle gare sono determinati soprattutto in funzione della massimizzazione delle audience - prosegue la nota - La polemica era inutile perché, guarda caso, la partita Inter-Roma, anche in ragione della sua ideale collocazione oraria, ha registrato il maggior ascolto della decima giornata e la seconda miglior audience stagionale".