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Monza-Juventus, Allegri: "Scudetto? Dobbiamo guardare alla quinta"

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L'allenatore bianconero alla vigilia della sfida col Monza: "Scudetto? Tutti noi dobbiamo desiderare qualcosa di importante, ma la cosa più importante ora è la prossima partita. Costruiamo l'annata sull'obiettivo minimo, cioè tornare in Champions". Sul futuro: "Nella Juve gli uomini passano, il Dna resta. Stiamo costruendo. Danilo e Alex Sandro saranno a disposizione, Locatelli da valutare"

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Trenta punti in tredici giornate, l'ultimo (e unico) ko a settembre, il pari dello Stadium contro l'Inter e il secondo posto in classifica. Da qui ripartono la Juventus e Massimiliano Allegri, che apriranno la quattordicesima giornata di campionato nel venerdì sera di A, ospiti del Monza dell'ex Palladino. Così Allegri ha presentato la sfida in conferenza stampa.

Che partita dovrà giocare la Juventus domani?

"Il Monza non ha ancora perso in casa e sono gli unici che ci hanno portato via sei punti lo scorso anno, e contro cui abbiamo fatto zero gol. Sarà difficile e importante, come tutte quelle che verranno dopo. Domani serve dare seguito al pareggio contro l'Inter". 

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Come stanno Locatelli e Danilo?

"Danilo e Alex Sandro saranno a disposizione, anche se non al cento per cento. Locatelli valuteremo oggi, il problema è di dolore. Con l'Inter è entrato e ci ha dato una mano. Vedremo".

 

Alex Sandro può esserci dall'inizio? E senza Locatelli ci sarà ancora Nicolussi-Caviglia?

"Oggi dovrò vedere l'allenamento e valutare, Nicolussi-Caviglia ha fatto una partita importante contro l'Inter, ma era tanto che non giocava, troveremo una soluzione".

La buona prestazione con l'Inter fa pensare che tutto ora sia più facile?

"Pensarlo sarebbe commettere un errore inspiegabile e di scarsa maturità. L'abbiamo sempre detto, noi conosciamo i nostri imiti, il gruppo è coeso, abbiamo sì una buona classifica ma non abbiamo ancora fatto nulla. Anche perché appena molli qualcosa rischi di perdere. Ne abbiamo altre sei che ci porteranno a fine girone di andata, di cui quattro in trasferta (Monza Genoa, Frosinone e Salernitana, ndr) e due scontri diretti in casa (Napoli e Roma, ndr). Facciamo un passettino alla volta. Il Monza è ben guidato e ha buoni giocatori, la loro differenza la fa la fase difensiva".

Rabiot ha detto che lo spogliatoio crede allo scudetto, ci crede anche lei?

"Nello spogliatoio non ci entro, è sacro. Tutti noi dobbiamo desiderare qualcosa di importante, ma la cosa più importante, ora, è domani. Dobbiamo costruire la nostra classifica, non scordandoci che rimanere fuori dalla Champions quest'anno è stato un danno sia tecnico - perché giocare in Champions ha fascino - sia economico. Quindi abbiamo il dovere di costruire l'annata sull'obiettivo minimo, cioè tornare in Champions l'anno prossimo".

Lo scorso anno zero punti col Monza, che Juve sarà?

"Non 'che Juve sarà', ma che Juve 'dovrà essere'. Cioè quella di queste prime 13 giornate. Non possiamo permetterci di sottovalutare nessuno. Serve giocare di squadra, indipendentemente dalla partita con l'Inter di domenica".

 

Davanti Chiesa e Vlahovic dal 1'?

"Chiesa e Vlahovic hanno fatto bene, ma anche gli altri stanno bene. In alcuni momenti hanno giocato Kean e Milik. Ma, ripeto, l'obiettivo è tornare in Champions, e allora ci sarà chi giocherà di più e chi di meno meno, ma per il bene di tutti dobbiamo concentrarci sull'obiettivo di squadra. Perin, per esempio, quest'anno sta giocando meno, anche se ha raggiunto un livello molto alto, è comunque molto importante nello spogliatoio".

Resterà alla Juve anche il prossimo anno?

"In questo periodo si parla sempre del mio futuro, io ho un contratto fino al 2025 e stiamo lavorando tutti insieme per il futuro della Juventus a lungo termine. Coi nuovi dirigenti vado molto d'accordo, con la proprietà abbiamo rapporti da dieci anni. C'è buona armonia, anche insieme al settore giovanile, per far sì che la Juve abbia un futuro importante. Una cosa che ho imparato qui è che nella Juve gli uomini passano, ma la Juve resta, il dna è sempre quello. Qui si sta zitti, si tiene il profilo basso e si lavora. Il resto non conta niente. Con quesa nuova dirigenza stiamo lavorando per un futuro non solo immediato ma negli anni avvenire".

La Juve è adatta a stare davanti? O è meglio rincorrere?

"Noi dobbiamo guardare la quinta in classifica, bisogna farci rincorrere e poi scappare. Non possiamo farlo in una partita, ecco perché serve dare continuità. Il campionato è una crociera, non uno sprint. Serve tenere mentalmente, anche se essere a -2 dall'Inter è motivo di orgoglio. Che dobbiamo usare per avere ancora più voglia; ma guardiamo anche dietro, visto le cose nel calcio cambiano rapidamente. Non serve mantenere ma sempre migliorare".

 

Vlahovic è tornato gol, ma la sua squadra ha il settimo attacco della A…

"Quest'anno Vlahovic ne ha fatti cinque e Chiesa quattro, ora serve trovare quelli di Kean, di Milik o Yildiz. Ma l'importante è vincere indipendentemente da chi segna. Ci stiamo lavorando".

Chiudere il 2023 da secondo sarebbe una soddisfazione?

"Parlare del 30 dicembre adesso non ha senso, facciamo una cosa per volta".

 

Una suo giudizio su Palladino…

"Il mio amico Galliani, che si conferma un dirigente di altissimo valore, come al solito non ha sbagliato la scelta dell'allenatore. Palladino sta facendo molto bene, sono certo che nella sua evoluzione possa solo crescere, in campo e non. Avendo acanto Galliani è un vantaggio".