Inzaghi il "demone di Piacenza": come nasce il soprannome dell'allenatore dell'Inter

Serie A

"Il soprannome demone da Piacenza? Fa piacere" ha ammesso Simone Inzaghi che ha risposto alla domanda sul nomignolo nato sui social dopo le intuizioni dell'allenatore nella scorsa Champions e amplificato dopo l'episodio con Chiesa in Juve-Inter. Il tutto tra le risate di Federico Dimarco dalla zona mista. Ecco come è nato questo simpatico soprannome

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Nell'era dei social basta un attimo per trasformare un momento di campo in una base per dei meme o ribattezzare un personaggio con un nuovo soprannome. Chiedetelo a Simone Inzaghi, ormai ribattezzato dai tifosi dell'Inter il "demone di Piacenza". Un nomignolo che ormai ha fatto decisamente breccia tra i tifosi nerazzurri, rilanciato in ogni occasione sul web, e che prende spunto dalla capacità dell'allenatore nerazzurro di "cucinare" soluzioni tattiche innovative e che portano a risultati. Nato dopo alcune intuizioni di Inzaghi nella scorsa Champions, "Il demone sta cucinando" è una delle frasi più usate dai tifosi nerazzurri in merito alle scelte del mister piacentino

L'episodio in Juve-Inter

Un soprannome amplificato, tanto da diventare un vero tormentone, da un episodio di campo che ha fatto il giro del web. Il fatto risale allo scorso 26 novembre, giorno di Juve-Inter. Durante il match, scatta una piccola scintilla tra Inzaghi e Federico Chiesa per una rimessa laterale contesa. "È nostra" dice l'allenatore, ma Chiesa gli risponde immediatamente. Una reazione che "pietrifica" Inzaghi, rimasto con lo sguardo perso nel vuoto per qualche secondo. L'immagine è diventata subito virale sui social,  con i tifosi che hanno rilanciato ancora di più il soprannome di "demone" all'allenatore nativo di Piacenza.

E Dimarco se la ride...

"Soprannome il demone di Piacenza? Fa piacere" ha ammesso, sorridendo, Simone Inzaghi alla domanda di Matteo Barzaghi sull'argomento dopo la partita contro l'Udinese. Il tutto tra le risate di Federico Dimarco, collegato dalla zona mista. L'allenatore è poi tornato serio, parlando degli obiettivi della squadra: "Il calcio va veloce, abbiamo centrato due obiettivi gli ottavi di Champions e la qualificazione al Mondiale del Club. Questo pubblico se lo merita, perché non ci ha mai abbandonato". 

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