Juventus, con il Genoa occasione persa. Allegri ritrova il gol di Chiesa dopo 3 mesi

l'analisi

Giovanni Guardalà

Il giorno dopo il pari contro il Genoa, Allegri può sorridere per il ritorno al gol dell’attaccante che non segnava da tre mesi. Ma Vlahovic è stato ancora una volta poco preciso sotto porta e i cambi non hanno dato gli effetti sperati. Pochi i minuti concessi a Yildiz per poter incidere

Un'occasione sprecata, figlia di una prestazione sottotono della Juventus. Eppure contro il Genoa si era messa nel migliore dei modi. In partite come queste sbloccare subito il punteggio di solito fa iniziare la discesa e invece la Juventus non è riuscita a trovare il modo, sprecando in un paio di occasioni l'ultimo passaggio o sbagliando delle conclusioni soprattutto con Vlahovic, generoso nel concedere a Chiesa il calcio di rigore, ma ancora una volta poco incisivo sottoporta. Chiesa che in carriera aveva calciato prima di questo appena due rigori, l'ultimo quasi 4 anni fa, ha ritrovato il gol dopo quasi 3 mesi, l'ultimo con il Sassuolo, ed è stato di certo tra i più attivi soprattutto quando nel secondo tempo ha agito di più partendo da sinistra. 

Juve, i cambi non incidono. Yildiz dentro tardi

Si sono salvati in pochi oltre a Chiesa. Allegri, privo di Rabiot per un problema al costato, ha provato a dare impulso con i cambi, ma nè Iling-Junior da mezzala nè Weah Milik, hanno invertito il senso della partita. Forse l’inserimento di Yildiz è stato tardivo. Con la sua qualità e la sua imprevedibilità avrebbe potuto dare una mano. Troppo pochi 5 minuti. Qualche protesta in campo per un fallo di mano di Bani e per la mancata espulsione di Malinovskyi ha acceso gli animi. Episodi sicuramente discutibili, ma non cancellano la prestazione sottotono di una squadra che avrebbe potuto sfruttare meglio l'ennesima opportunità per mettere pressione all’Inter.