Moncada: "Abbiamo cambiato tanto, vogliamo vincere subito ma…"

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Il direttore dell’area tecnica rossonera ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali del club parlando, tra le altre cose, del presente ma anche del futuro del Milan: "La stagione è molto lunga, ci sono momenti negativi ma dobbiamo stare calmi. Abbiamo cambiato tanto e adesso abbiamo una base, il prossimo anno possiamo cambiare 2/3 elementi, abbiamo bisogno di un piano"

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"Tutti vogliamo vincere subito, ma abbiamo bisogno di un piano". Queste le parole di Geoffrey Moncada, direttore dell’area tecnica del Milan. Il classe ‘86 ha rilasciato una lunga intervista ai canali ufficiali rossoneri parlando, tra le altre cose, del presente e del futuro del club: "La nostra idea è quella di creare un gruppo forte che può lavorare sui 3/4 anni. Se facciamo una bella squadra vinciamo. Adesso abbiamo cambiato tanto, l'anno prossimo cambieremo due o tre elementi ma adesso abbiamo una base".

"Stagione ancora lunga, parlo sempre con Pioli"

Sulla stagione in corso: "È ancora molto lunga, quindi dobbiamo essere calmi e lavorare. Ci sono sempre i momenti negativi, ma secondo me è importante rimanere equilibrati, abbiamo ancora tante partite giocare". Poi sul rapporto con la squadra, l’allenatore e lo staff: "Parlo la mattina con lo staff e il mister, per quanto riguarda i giocatori, li conosco perché li seguiamo tutti da due o tre anni, con loro parlo della famiglia e della partita. Sono sempre aperto per capire le cose che possiamo sviluppare. Anche Giorgio Furlani mi aiuta tanto e mi lascia tanto spazio".

"Così ho scoperto Leao"

Sul metodo di scouting: "I dati ti aiutano a trovare giocatori che non conosci, ma dal vivo vedi altre cose come le caratteristiche fisiche e tecniche". Poi aggiunge: "Vedo anche di cosa mi parla, come mi parla. Prendiamo un ragazzo che entra in uno spogliatoio di 25 giocatori e dobbiamo creare un mix di culture. Il club è sempre più importante del giocatore, il Milan è più importante. Vogliamo creare un gruppo". Su Leao: "L'ho scoperto quando lavoravo per il Monaco: a Lisbona c'era una partita della Primavera dello Sporting e ho visto un ragazzo alto, veloce e bravo tecnicamente che era Leao. Lo abbiamo seguito, ma non ha fatto sempre bene. La cosa più importante per me sono gli step del giocatore. Rafa ha fatto troppo bene, era su un altro pianeta. Adesso gioca bene e sono felice che sia qui con noi a Milano".

"Ecco come scegliamo i giocatori"

Ancora sulla metodologia di ricerca e la pianificazione del mercato: "Facciamo diversi meeting e una volta finito il lavoro video e analisi parlo direttamente con lo staff e il mister. Abbiamo fatto così per il mercato estivo. L'importante è il rapporto con staff e allenatore". Sul mercato all’estero: "Oggi c'è tanta concorrenza con tanti club tedeschi, spagnoli, ma anche italiani che lavorano bene. Dobbiamo avere una quantità di dati importanti, dalle statistiche agli infortuni. Quando abbiamo le informazioni complete vado a vedere il giocatore dal vivo. Se tu vieni al Milan non c'è solo il calcio, ci sono anche altre cose importanti".

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"Al Monaco era più facile, qui tutti parlano di calcio…"

Sul suo arrivo al Milan: "Mi hanno contattato per fare il capo scout quando è arrivato il fondo americano, Elliot. Ho deciso in fretta e quindi ho parlato con il Monaco. Il progetto del Milan era molto interessante. Qui in Italia ho imparato che è tutto diverso, ci sono più pressioni, più passione, chiunque parla di calcio. Ho capito subito che dovevo fare bene, trovare i giocatori giusti. Al Monaco era più facile creare un processo di lavoro".