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Cori a Maignan, Udinese ricorre contro gara a porte chiuse. Banditi a vita altri 4 tifosi

caso maignan

Individuati e daspati per 5 anni altri 4 tifosi dell'Udinese che sabato hanno rivolto insulti razzisti a Maignan. L'Udinese conferma di averli banditi a vita dal Bluenergy Stadium, così come fatto col primo tifoso individuato, e ufficializza il ricorso contro la decisione del Giudice Sportivo di far giocare una gara a porte chiuse. Sul tema razzismo, confermato per domani al Viminale l’incontro tra Piantedosi, Abodi, Gravina e Casini

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Dopo aver individuato il primo tifoso dell’Udinese autore degli insulti razzisti nei confronti del portiere del Milan Maignan, arrivano altre 4 identificazioni da parte della Polizia di Udine. Come si legge in un comunicato, infatti, “nel prosieguo delle attività investigative relative agli episodi di razzismo verso il portiere del Milan Maignan, che hanno determinato l’interruzione temporanea dell’incontro di calcio Udinese-Milan, grazie ad un’opera certosina di analisi incrociata delle immagini del sofisticato impianto di video-sorveglianza presente presso lo Stadio Bluenergy, ha individuato 4 soggetti  indiziati di avere proferito invettive a sfondo razzista, quali ululati, “negro”, “scimmia”. Si tratta di due uomini ed una donna di 45, 32 e 34 anni della provincia di Udine e di un uomo di 42 anni di Udine, tutti deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Udine che sta coordinando le attività di indagine. Contestualmente, il Questore della Provincia di Udine ha emesso nei suoi confronti un Daspo per la durata di cinque anni (misura massima prevista trattandosi di soggetti non recidivi). Il risultato ottenuto giunge a poche ore di distanza dall’evento, grazie alla meticolosa attività posta in essere dagli uomini della Polizia di Stato che hanno visionato per ore le diverse riprese dell’impianto di videosorveglianza, incrociandole, sino a giungere all’odierno risultato”. 

Nota Udinese: “Banditi a vita altri 4 responsabili”

Oltre alla sanzione comminata dalla questura, è arrivata anche la decisione dell’Udinese che, così come successo nel caso del primo tifoso, ha deciso di bandire a vita le 4 persone responsabili degli insulti a Maignan dal Bluenergy Stadium. “Udinese Calcio, in seguito all’individuazione di ulteriori 4 responsabili degli insulti razzisti a Maignan, comunica di avere bandito a vita dal Bluenergy Stadium anche i 4 soggetti in questione. Come accaduto fin dal primo momento -prosegue la nota- il club ha proseguito e prosegue il proprio lavoro al fianco della Questura confermando assoluta fermezza nel punire i colpevoli a riprova dell’impegno concreto contro ogni discriminazione”. Intanto, sul tema razzismo, dopo l’episodio di Udine è stato confermato l’incontro fissato per domani al Viminale tra i Ministri dell’Interno Piantedosi e dello Sport Abodi, il presidente Figc Gravina e quello della Lega Calcio Casini.

Udinese, ufficiale il ricorso contro gara a porte chiuse

Come si legge in una nota sul sito dell’Udinese,dopo un’accurata analisi degli atti ricevuti in giornata, ha deciso di presentare reclamo alla Corte Sportiva d’Appello Nazionale FIGC contro la decisione del Giudice Sportivo della Lega Serie A di sanzionare il club con una gara interna da disputarsi a porte chiuse in seguito agli episodi verificatisi nel corso della partita contro il Milan”. Il club friulano dunque ricorre contro la decisione che lo obbliga a giocare a porte chiuse la prossima in casa contro il Monza di sabato 3 febbraio. “Abbiamo riflettuto a lungo nella giornata di oggi sul presentare reclamo o meno –spiega il Direttore Generale Franco Collavino– Dopo una lettura scrupolosa degli atti, però, abbiamo maturato la consapevolezza di dover procedere in tal senso per salvaguardare la reputazione del nostro club, storicamente multietnico, e l’impegno dimostrato nel perseguire i colpevoli e contro le discriminazioni. Al tempo stesso, vogliamo tutelare anche la nostra gente, tradizionalmente corretta, ingiustamente pregiudicata da un provvedimento che colpisce l’intera tifoseria a fronte di inqualificabili comportamenti di pochi. Udinese Calcio, da anni, crede nel tifo sano e, come club, abbiamo investito per primi nella sperimentazione di tecnologie per il riconoscimento facciale, testate al Bluenergy Stadium in occasione della finale degli Europei Under 21 2019, che aiuterebbero i veri tifosi a non essere lesi da condotte individuali illecite”.