Inter, Bastoni: "Volevo andare via, poi è arrivato Conte. Champions? Ci riproviamo"

le parole

Alessandro Bastoni si racconta a Frog Talks (podcast di Andrea Ranocchia) dall'arrivo all'Inter al peso di Antonio Conte: "Il primo anno ho fatto le guerre per andare via, c'era tanta concorrenza, ma lui ha insistito. Ora mi sento a casa". La mancata Champions fa ancora male: "Col City abbiamo visto che possiamo stare a quel livello e quest'anno ci riproviamo, assolutamente". Poi su San Siro: "Mai meno di 70mila spettatori, chi te lo fa fare di andare via?"

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Qui sto bene, è il quinto anno qui, sono arrivato che ne avevo 19 e ora ne ho 24. È bello il mondo Inter, San Siro, giocare davanti a 75mila persone. Al momento non mi vedo lontano da qui, mi sento veramente a casa". Queste le parole di Alessandro Bastoni a Frog Talks, podcast dell'ex compagno di squadra Andrea Ranocchia. L’azzurro classe 1999 è ormai un leader riconosciuto all’interno dello spogliatoio nerazzurro e un pilastro della difesa di Simone Inzaghi, ma non è sempre stato così: "Venivo dall'Atalanta, ero dell'Inter e ho fatto tre settimane qui prima di andare a Parma in prestito. Avevo rotto il menisco. I primi due anni mi ha dato problemi. Dopo la prima stagione a Parma ho avuto la fortuna di trovare Conte a Milano. Ho fatto le guerre per andare via, avevano appena preso Godin, c'erano Skriniar e De Vrij. Io avevo fatto 25 partite a Parma, un buon campionato, ma lui ha insistito. Ogni tanto con Barella ne parliamo, abbiamo fatto una fatica allucinante con Conte ma stavamo talmente bene che passava”.

“Con il City abbiamo capito di poter giocare ad alti livelli”

Uscente dalla vittoria a San Siro contro la Juventus, l’Inter di Simone Inzaghi ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per vincere lo scudetto: una proposta di gioco completa, tanti gol segnati e pochi subiti. Merito anche della difesa, la seconda stella è l’obiettivo, ma un pensiero va sempre alla mancata conquista della Champions League l’anno scorso, contro il Manchester City: “Col City abbiamo visto che possiamo stare a quel livello e quest'anno abbiamo cominciato come avevamo terminato. È bello arrivare lì e sarebbe bello poi vincere. La finale era quasi surreale. Partiti a inizio stagione pensavamo di vederla in tv. Invece sei lì e quasi quasi ci provi. Noi eravamo tranquillissimi e dal campo si sentiva la pressione che avevano loro di vincere. Abbiamo provato a giocarla, abbiamo avuto anche un paio di occasioni e loro sono rimasti spiazzati. Venivamo da un bel percorso. Ci siamo guardati in faccia dopo aver perso dodici volte in campionato, abbiamo visto i video e c'era gente che ci passava come treni. Ci siamo compattati, difendendo tutti assieme. Quest'anno ci riproviamo, assolutamente".

"Mi piace impostare, con Calha c'è sintonia"

Mentalità e spirito di sacrificio che nascono con Conte e continuano con la gestione Inzaghi, un percorso di crescita che ha aiutato tanto lo stesso Bastoni a migliorare dal punto di vista tecnico: “L'impostazione è sempre stata una mia caratteristica. All'Atalanta nelle giovanili non fai palestra, fai solo tecnica. Lì ho sviluppato il fatto di non aver paura di impostare. Oggi ho vicino Calhanoglu che vuole la palla, non ha paura a giocarla. C'è sintonia. A volte mi trovo quinto, a volte mezzala, a volte lui si abbassa nella linea e io vado a fare il play. Mi trovo bene. Inzaghi ha trovato un gruppo di ragazzi perfetto, siamo tutti mentalizzati per far bene, non c'è chi non gioca e allora si allena male. A noi giovani ha fatto bene fare quegli anni dietro te – riferendosi a Ranocchia - Brozovic, Handanovic...".

“Con dei tifosi così, come fai ad andare via?”

Infine, un omaggio da parte del difensore ai tifosi che tutti i weekend sostengono la squadra a casa e a San Siro: "Il pubblico è spettacolare, da quando sono all'Inter non ho mai visto San Siro sotto i 70mila spettatori. Ci aiutano tanto, non ci sono più i fischi. C'è tanto sostegno. Vedo anche allo stadio che gente di 85-90 anni aspetta il pullman. La passione che ci mette la gente ti fa dire ma chi me lo fa fare di andare via?".