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Thuram: "Questa Inter è nata tre anni fa, siamo felici di passare il tempo insieme"

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L'attaccante è stato intervistato da GQ: "Ora è facile aprire gli occhi perché sta andando tutto bene, ma il percorso dura da tempo. Il più stiloso? Darmian"

BOLOGNA-INTER LIVE

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"La cosa più importante per giocare bene a calcio è amare il calcio". A dirlo, in un momento slendido per la sua Inter, è Marcus Thuram, protagonista di GQ Hype speciale Change is Good. "In questa Inter non c’è nessuno che non ami il calcio, siamo un gruppo di venticinque persone, alle quali devi aggiungere lo staff, che è felice di passare il tempo insieme e di lavorare uno per l’altro. Un gruppo non è un giocatore più un giocatore, è una squadra. Non mi vedo da fuori, ma penso che sia questo che si percepisce anche da spettatore". A GQ ha dichiarato di essere rimasto molto colpito dal calcio italiano: "La Serie A è un campionato che mi ha stupito in positivo. Ovviamente lo conoscevo già, ma la preparazione tattica degli avversari è qualcosa di altissimo livello". 

"L'Inter avrebbe potuto vincere la finale di Champions"

Tra i tanti temi, il francese si è soffermato naturalmente sul momento dell'Inter: "Questo gruppo non è nato l’anno scorso. Esiste da tre anni. L’anno scorso ha perso una finale di Champions che avrebbe potuto vincere, hanno vinto trofei e abbiamo intenzione di continuare a farlo. Certo, è facile aprire gli occhi ora, perché sta andando tutto molto bene, ma è un percorso che dura da anni". 

"Razzismo? Un tema che mi sta molto a cuore"

Tra i vari temi affrontati anche il razzismo. "È normale che le persone chiedano a Marcus Thuram di essere un simbolo per la lotta contro il razzismo, perché ho una voce che può essere più ascoltata di altre. Ne sono cosciente e il tema mi sta molto a cuore. Non credo però che sia un singolo a poter cambiare le cose, è ovviamente un processo collettivo. Anche perché si tratta solo di capire che siamo umani. In molti lo vedono anche come un problema circoscritto: tu prima parlavi di un problema italiano. Io non credo che sia un problema italiano ". E una battuta sullo stile: "Il più stiloso? Se dovessi scegliere uno che secondo me si veste molto bene nel mio spogliatoio, sicuramente direi Matteo Darmian".