Genoa, Gilardino ritrova il Milan a San Siro con il Grifone già salvo. Ma il futuro...
genoaSfida speciale per l’allenatore del Grifone, che ha ottenuto la salvezza aritmetica nella scorsa giornata, festeggiata con la vittoria sul Cagliari. Domenica alle 18 Gilardino torna infatti nel suo vecchio stadio, quel San Siro dove ha giocato e segnato con il Milan. E lo farà senza la certezza di guidare ancora il Genoa nella prossima stagione ma già con quella di averlo riportato in Serie A e di averlo già salvato con quattro turni di anticipo
Ci vorrebbero 42 violini ad accoglierlo alla Scala del calcio, per una celebrazione come si deve e come merita. 42: come i punti del suo Genoa. Violini: come quelli che fingeva di suonare dopo un gol, quando per immaginarlo allenatore francamente ci voleva un po’ di fantasia. Perché Alberto Gilardino si presenta in quello che è stato il suo stadio, davanti a quella che è stata la sua squadra, con la più qualificante patente che uno fresco di patentino possa sventolare sotto il naso degli scettici, al primo anno in serie A con una squadra appena promossa, soprattutto grazie a lui: la patente della salvezza.
Gila, il futuro con il Genoa ancora da scrivere
Anche perché a dirla tutta, alla prima di campionato, dopo il debutto sconfortante contro la Fiorentina, eravamo già in tanti a studiare il calendario dubitando che a Milano Gilardino ci sarebbe mai arrivato. E invece lui, 132 presenze, 44 gol in rossonero e una Champions League, può godersi lo spettacolo di San Siro da una prospettiva nuova, sapendo che potrà suonarci anche nella prossima stagione, sebbene non sia ancora certo di farlo con il Genoa.
Gilardino, dal Rezzate a promozione e salvezza col Genoa
Certo, c’era un tempo non troppo lontano in cui il Milan in cerca di allenatore preferiva pescarlo fra gli ex rossoneri …Non ora, non si usa più, e forse per questo ragazzo che non conosce fretta è meglio così. Non può averne un campione del mondo che ha scelto Rezzate per iniziare ad allenare. Il suo Genoa è un piccolo gioiellino, una squadra solida e brillante allo stesso tempo, capace di accecarti con 3 tocchi o colpirti con 21. Se Gila non è ancora un dentista, la sua squadra assomiglia già a una sala d’attesa. L’unica attesa che interessava al Genoa però è finita. A San Siro non si va per la salvezza, ma solo per la bellezza, la bellezza del calcio. Come ci starebbe bene, tra un applauso e un coro, il vibrato di un violino…