Milan, Ibrahimovic: "Cardinale mi ha fatto un'offerta irrinunciabile"
milanLo svedese ha parlato a un podcast di Anas Bukhash, raccontando anche com'è la sua vita dopo aver dato l'addio al calcio: "Sto bene, la vita è bella, mi tratto bene. Ho accettato di smettere di giocare a calcio ed è stato difficile a causa del mio ego, a causa di ciò che penso di me stesso. Io penso di essere il migliore, sono ancora il migliore, avrei anche potuto continuare"
Zlatan Ibrahimovic è tornato a parlare del Milan e del suo nuovo ruolo all'interno della società, quello di Senior Advisor. Lo svedese lo ha fatto parlando al podcast ABTalks dello youtuber Anas Bukhash. "Sono arrivato a un momento in cui ho detto 'va bene, lascia perdere e inizia un nuovo capitolo nella tua vita'. Cardinale mi ha fatto un’offerta che non potevo rifiutare. Ho iniziato a lavorare con il Milan, sono qui da tre o quattro mesi e sta andando bene".
"Penso ancora di essere il migliore"
Lo svedese ha parlato delle motivazioni che lo hanno spinto a lasciare il calcio giocato: "Voglio una bella vita per la mia famiglia. Volevo poter fare delle cose con i miei figli, se avessi continuato non avrei potuto fare tante cose, perché avevo problemi a un ginocchio. Così l’ho accettato, sono arrivato a un momento in cui ho detto ‘va bene, lascia perdere e inizia un nuovo capitolo nella tua vita’. A causa del mio ego è stato difficile smettere. Io penso ancora di essere il migliore, avrei potuto continuare".
"Mia moglie ha rinunciato alla carriera per me"
Ibra ha parlato anche di sua moglie Helena e del rapporto con la sua famiglia: "Mi ripete sempre di ricordarmi di chi si è preso cura di me negli anni. Lei ha rinunciato alla sua carriera per me, mi ha accompagnato in tutto ciò che ho fatto e ha messo da parte qualsiasi cosa. In una relazione non bisogna avere un grande ego, bensì un 50-50% a testa. La gente, inoltre, può pensare che siamo una famiglia che ama vivere una vita lussuosa, ma Helena lava e cucina. Abbiamo solo una donna delle pulizie. Io accompagno i bambini a scuola e li vado a prendere all'allenamento. In tutta la scuola, negli Stati Uniti, solo i miei figli andavano in bicicletta. Le altre famiglie avevano delle tate che accompagnavano e andavano a prendere i bambini, oppure un autista. Noi non siamo mai stati così".