Como-Wolverampthon, rissa in amichevole e accuse di razzismo verso Hwang

il caso

Una rissa durante un'amichevole a porte chiuse. Alla base un presunto caso di razzismo fra il Como e il Wolverhampton a Marbella dove le squadre preparano la nuova stagione. L'attaccante sudcoreano Hwang Hee-chan ha fatto sapere di aver ricevuto un epiteto razzista da parte di un avversario. Gli animi si sono subito accesi e Daniel Podence è stato espulso per aver tentato di sferrare un pugno a un giocatore lariano. Sul'episodio i due club hanno emesso un comunicato

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Una presunta offesa razzista da una parte, un cazzotto dall'altra. E poi rissa, accuse, polemiche, denunce. E' quello che è accaduto durante l'amichevole Como-Wolverhampton a Marbella. Il club inglese ha deciso addirittura di presentare un esposto formale alla Uefa in merito all'accaduto. Il matrch per la cronaca sportiva è terminato 1-0 per gli inglesi ma più che altro le notizie sono arrivate proprio in cronaca e riguardano quanto avvenuto a metà secondo tempo. Il portoghese Daniel Podence (che due mesi fa aveva vinto la Conference League con l'Olympiacos contro la Fiorentina) è stato espulso dopo una rissa che ha coinvolto numerosi calciatori. Il motivo? Un pugno rifilato a un giocatore del Como come reazione a seguito di una presunta frase razzista pronunciata nei confronti del coreano Hwang dallo stesso difensore dei lariani. A raccontare tutto al termine del match è stato l'allenatore, del Wolverhampton, O'Neill: "Channy ha sentito un commento razzista ed è davvero brutto. Ne ho parlato subito con lui, ho chiesto se voleva far uscire la squadra dal campo o se voleva uscire lui stesso, ma lui era desideroso che la squadra continuasse e facesse il lavoro di cui aveva bisogno. È davvero deludente che sia successo, che dobbiamo parlarne e che abbia avuto un impatto sul gioco: non è l'ideale e cose del genere non dovrebbero accadere. 

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Il comunicato dei Wolves e la replica del Como

Della vicenda hanno parlato diversi media inglesi e non solo (Bbc e The Guardian in primis ma anche il New York Times). Dopo "l'episodio", i Wolves hanno affermato che "il razzismo o la discriminazione in qualsiasi forma sono del tutto inaccettabili e non dovrebbero mai essere lasciati incontrastati" e "presenteranno un reclamo formale alla Uefa in merito all'accaduto". Nella giornata di oggi, martedì 16 luglio, è arrivata la risposta del Como. “Il nostro club non tollera il razzismo e ne condanna ogni forma nel modo più assoluto – spiega Mirwan Suwarso – rappresentante ufficiale della proprietà – . Abbiamo parlato con il difensore in questione per capire cosa è stato detto. Egli ci ha riferito che il commento che ha fatto, rivolgendosi a un suo compagno di difesa, è stato: ‘Ignoralo, pensa di essere Jackie Chan’. Per quanto riguarda il nostro club, il nostro giocatore non ha detto nulla di intenzionalmente denigratorio. Siamo delusi dal fatto che la reazione di alcuni giocatori del Wolves abbia visto l’incidente gonfiarsi a dismisura.”

 

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